Pacifico_intervista_20190821 from Anief on Vimeo.
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A ottobre si svolgeranno le prove scritte del Concorso Dsga. Eurosofia, da molti anni specializzata nella preparazione ai concorsi della scuola, ha creato tre diverse tipologie di corsi
Malgrado l’evidenza, la chiara condizione contra legem, per il ritorno dell’educazione civica a scuola “si lavora per permetterne l’introduzione già dall’a.s. 2019/20”: a darne notizia è la stampa specializzata, dopo che ieri la legge n. 92 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.195 del 21-08-2019). Su Il Sole 24 Ore di oggi è riportato che “secondo quanto fanno sapere dal ministero dell’Istruzione, ora con la legge pubblicata, sarebbe sufficiente un provvedimento ministeriale per avviare subito le nuove disposizioni, e non farle rinviare quindi al 2020/2021”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “invece di spingere per attuare da subito una legge incompleta, confusionaria e priva di finanziamenti, con tanto di danno alle discipline alle quali sottrarrà ore, si sta perdendo tempo per convincere il Miur a utilizzare uno stratagemma, un decreto di salvataggio, e partire tra dieci giorni. Sarebbe molto meglio non violare la legge, dando un segnale di rispetto delle regole – e impegnarsi, nell’anno che manca, a modificare il testo del provvedimento, inserendovi quelle norme che Anief ritiene necessarie e che potrebbero essere apportate dal nuovo governo”.
Intervista del presidente nazionale di Anief ai microfoni di Italia Stampa: “Pronti a firmare il rinnovo del contratto col prossimo governo, se gli stipendi fossero ritoccati di 200 euro. Rispetto ai colleghi europei, i nostri insegnanti lavorano più e guadagnano meno”
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Con le immissioni in ruolo dei docenti in pieno svolgimento, da concludersi entro il prossimo 31 agosto, molti docenti neo immessi in ruolo o in procinto di esserlo chiedono di sapere quale sarà il loro stipendio: si tratta, è bene dirlo subito, di cifre tutt’altro che rispettabili, non certo giustificate per un insegnante laureato, pluri-abilitato e specializzato. Se si vanno a guardare le buste paga del personale Ata, poi, c’è da mettersi le mani nei capelli, perché a loro il contratto di categoria, sottoscritto dagli altri sindacati, riserva gli importi più bassi di tutta l’amministrazione pubblica italiana.
Per muovere in modo finalmente sostanzioso gli stipendi di docenti e Ata, però, un sistema c’è. E non è nemmeno oneroso per lo Stato. Anief lo ha indicato da tempo: “si tratta – spiega il suo presidente nazionale Marcello Pacifico - di sbloccare i soldi destinati alla scuola dalla Legge 133/2008, visto che quel dimensionamento vergognoso, con conseguente taglio massiccio degli organici, prevedeva un corposo reinvestimento sulla carriera dei docenti di una buona percentuale dei soldi risparmiati. Abbiamo calcolato che solo da questa operazione si potrebbero ricavare aumenti di circa 200 euro. A cui andrebbero poi aggiunti quelli già stanziati nell’ultima Legge di Bilancio per tutti gli statali: una cifra minima, che però non deve andare persa”. Per il sindacalista autonomo, “l’attuazione di quella norma, da inserire chiaramente nella voce tabellare dello stipendio, quindi con ricadute dirette anche sui contributi pensionistici, produrrebbe finalmente un investimento sul ruolo professionale del docente, predisponendo anche il passaggio di livello funzionale degli Ata, previsto per legge e mai attutato. Si tratta di un recupero fondamentale”.
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