Dopo i 6mila euro tagliati per il triennio precedente, con la Buona Scuola d’ora in poi agli 8mila presidi italiani vengono tagliati altri 4.300 euro annui: non bastava lo stipendio più basso tra i dirigenti pubblici, la metà rispetto ai colleghi del comparto privato, e il ridicolo incentivo di 200 euro lordi al mese conferito ad una stretta cerchia di “meritevoli”. In alcune regioni il quadro di perdite potrebbe diventare catastrofico.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a parole si valorizzano i dirigenti scolastici, chiedendo loro con la Buona Scuola più compiti e responsabilità, mentre nei fatti si costringono gli stessi presidi a rivolgersi al giudice del lavoro per recuperare l’integrazione, il taglio permanente dello stipendio e l’una tantum per gli anni precedenti. Presto, dopo la firma dei contratti regionali o dopo l’emissione degli atti unilaterali, considerato che in parecchie regioni i contratti non verranno firmati, sapremo quanto queste stime erano in difetto. È certo sin d’ora che non staremo a guardare: chi vuole, potrà impugnare in tribunale l’inaccettabile danno.
È ormai chiaro che il rinnovo del contratto riguarderà solo una parte dei dipendenti pubblici: dopo aver tentato di incrementare gli stipendi degli statali con un trancio di pizza in più al mese, tra le proteste generali, ora l’Esecutivo tenta di mantenere la stessa cifra di investimenti restringendo il campo dei lavoratori beneficiari. Stride, ancora una volta, l’ostracismo nell’assegnare pure gli adeguamenti minimi a tutto il personale statale. Per questo Anief ribadisce la volontà di ricorrere al giudice del lavoro.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): come si fa a dire che gli aumenti, indispensabili per non far soccombere le buste paga all’avanzare dell’inflazione, come accaduto negli ultimi anni, spettano solo ad una parte di dipendenti? È possibile che il Governo sia scivolato nell’errore del ministro Giannini, quando di recente ha confuso il merito, rivolto ad una stretta cerchia di lavoratori, con gli stipendi base fermi dal 2009: è un’offerta inaccettabile. Appena verrà formulata, la respingeremo con forza.
Il giovane sindacato si fa portavoce delle perplessità espresse da tanti docenti direttamente coinvolti nei processi di scelta per determinare bonus: il loro operato rischia di essere schiacciato dall’eccesso di indicazioni e “paletti” fissati dall’amministrazione centrale, in certi casi anche in contrasto con quanto deliberato dal gruppo di lavoro che opera in ogni scuola. In tal modo, diventa un’operazione impossibile definire ed applicare delle norme super partes, per individuare i docenti più meritevoli di accedere alla quota inviata ad ogni scuola, pari a 200 milioni annui e, mediamente, a quasi 24mila euro ad istituto autonomo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): tanto valeva affidare la gestione fondi direttamente ai direttori degli Uffici scolastici regionali. Senza creare false aspettative sull’equa e democratica gestione delle risorse.
Come annunciato mesi fa dal sindacato, il concorso a cattedra 2016 risulta illegittimo per la clamorosa esclusione di diverse categorie di docenti che avrebbero dovuto partecipare di diritto alla selezione pubblica. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha infatti trasmesso ai legali del giovane sindacato un’altra comunicazione di accoglimento delle istanze cautelari, stavolta proposte in favore dei docenti sia in possesso di diploma Isef sia del personale educativo illegittimamente escluso dalla possibilità di aspirare al ruolo per la scuola primaria.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il bando concorsuale è stato composto in modo superficiale. Per questo motivo, stiamo solo tutelando il diritto di tanti docenti precari a potersi sottoporre alle prove concorsuali, per conseguire, se lo meritano, l’aspirato contratto a tempo indeterminato o il giusto diritto al miglioramento della propria condizione professionale. Ora il Miur si adoperi per rispettare gli ordini del giudice e provveda a calendarizzare le prove suppletive.
Come richiesto da tempo dall’Anief, anche per il prossimo anno scolastico la collocazione di docenti, educatori e personale Ata si attuerà non sugli ambiti territoriali, introdotti dalla Legge 107/2025 e come avrebbe voluto il Miur, ma con le procedure classiche. Ad una buona notizia ne segue subito una negativa: le operazioni dei trasferimenti si concluderanno, salvo ulteriori slittamenti, solo il prossimo 13 agosto, ovvero quando saranno resi pubblici i risultati delle domande formulate dai docenti delle superiori.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questo significa che le lezioni del prossimo anno scolastico prenderanno il via senza che siano state ancora effettuate le assunzioni, né assegnate le supplenze annuali. Solo queste ultime, quest’anno, sono state oltre 115mila. Il Miur ha provato a spostare il tutto al 15 settembre 2016, ma possiamo dire sin d’ora che nemmeno questa data verrà rispettata per assegnare le tante cattedre prive di titolare. Perché ci sarà pure da gestire la fumosa chiamata diretta. A rimetterci saranno prima di tutto gli studenti. Ma anche tanti precari, che si vedranno negare, dopo luglio e agosto, anche ulteriori periodi di supplenza.
La Corte d’Appello di Genova respinge il ricorso promosso dal MIUR avverso la favorevole sentenza che riconosceva il diritto di una docente all’integrale ricostruzione di carriera con gli anni di servizio prestati a tempo determinato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Alberto Agusto, Nicola Zampieri e Corrado Resta, già vittoriosi contro il MIUR in primo grado, ottengono nuovamente ragione in favore della nostra iscritta e la condanna del Ministero dell’Istruzione a riconoscere immediatamente, e per intero, gli anni di servizio a tempo determinato ai fini della ricostruzione di carriera della docente.
(Teleborsa) - Il Miur ha reso pubblico il regolamento per il Concorso per dirigenti scolastici, ma il sindacato Anief denuncia subito una "grave falla": dovevano partecipare anche i docenti precari. Le prove partiranno in autunno: si svolgerà una preselettiva, uno scritto e l'orale. Chi supererà le verifiche svolgerà un corso di 4 mesi e un tirocinio che durerà lo stesso periodo. Per accedere servirà la laurea e 5 anni di insegnamento, anche come supplenti, ma rimane il vincolo dell'assunzione a tempo indeterminato. "I giudici amministrativi del TAR del Lazio hanno ribadito che per partecipare al concorso per dirigenti non è indispensabile essere docenti già di ruolo", corda il leader del sindacato Marcello Pacifico, aggiungendo: "Siamo pronti ad impugnare il bando per illegittima esclusione dei docenti abilitati ancora non assunti".
Altri 200 docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 hanno ottenuto l’inserimento in GaE grazie all’intervento dei legali Anief che, patrocinando all’atto dell’ultimo aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento avvenuto nel 2014, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, segnano una nuova vittoria nei confronti del Ministero dell’Istruzione. “Dopo i 5000 ricorrenti inseriti nel 2014 a seguito del ricorso al TAR del Lazio promosso dal nostro sindacato – dichiara Marcello Pacifico presidente nazionale Anief – ottenere nuovamente ragione in favore di quei docenti che non avevano potuto aderire al ricorso amministrativo ordinario è un’ulteriore soddisfazione. Il nostro sindacato si era mosso per tempo già nel mese di maggio 2014 ed era riuscito, con una straordinaria operazione di informazione nei confronti dei propri iscritti e un alacre lavoro da parte del settore contenzioso, a limitare al massimo il ricorso alla procedura straordinaria al PdR, sensibilmente più lenta rispetto a quella del TAR. Anche questa volta, comunque, siamo riusciti ad ottenere il risultato atteso in favore di quei docenti che si erano affidati ai nostri legali impugnando entro 120 giorni il DM del 2014 che adesso saranno inseriti con riserva nelle GaE di proprio interesse”.
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