“Il contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-21, il primo firmato da Anief, ci soddisfa ma non ci basta. Stiamo parlando di un periodo 2019-21, e siamo nel 2024. Quando scade il contratto bisogna pagare l’indennità di vacanza contrattuale. Ecco perché nei mesi scorsi abbiamo chiesto al personale di mandare un modello di diffida per sbloccare l’allineamento dell’indennità di vacanza contrattuale, che la legge dice deve essere legata al 50% del tasso di inflazione programmata”: lo dichiara oggi ad Orizzonte Scuola il presidente nazionale Anief, spiegando perché il sindacato autonomo ha preparato due ricorsi per recuperare le somme negate ad una categoria che continua a ricevere buste paga mensili ancora molto sotto l’inflazione accumulata negli ultimi anni e nel decennio di blocco stipendiale 2008-2018.
Ancora una sentenza che conferma la fondatezza del ricorso gratuito condotto dai legali Anief per fare ottenere ai precari la Carta del docente superando la norma, contenuta nella Legge 107/15, che ne impone il divieto: a Bari il giudice ha assegnato 2.500 euro ad un insegnante che dal 2017 ha svolto cinque annualità in qualità di supplente annuale, l’ultima delle quali per 15 ore settimanali a fronte delle 18 che compongono la cattedra completa, perché l’aggiornamento professionale è prerogativa anche del personale non di ruolo. Il giudice, però, ha negato il pagamento della supplenza annuale del 2016/17 perché caduta in prescrizione.
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