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È imminente la pubblicazione del bando del concorso docenti Pnrr 2023, il primo della fase transitoria prevista dal Pnrr. Vediamo quali sono le novità e le informazioni più importanti previste: il decreto di autorizzazione della procedura, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, la n. 211, lo scorso 9 settembre prevede 30.216 posti (21.101 su posto comune e 9.115 di sostegno) ma le disponibilità complessive dovrebbero arrivare a superare le 40.000. A seguito delle 10.345 cattedre avanzate anche quest’anno dalle immissioni in ruolo autorizzate dal Mef, stamani la rivista Orizzonte Scuola ha calcolato che i posti del primo concorso Pnrr diventeranno 40.561, così suddivisi: 26.777 posti comuni e 13.784 posti sostegno.
La riduzione delle nascite e degli alunni sta producendo un crollo delle iscrizioni, tuttavia tante aule scolastica rimangono sovraffollate in cinque classi su cento delle superiori: da un’analisi del XXI Rapporto sulla sicurezza delle scuole risulta infatti che nonostante i 121 mila studenti in meno dell’anno scolastico 2022/23 rispetto all’anno precedente, il 5% delle classi contiene oltre 27 alunni. Il dato diventa ancora più incredibile se si pensa che sono state chiuse, osserva la stampa specialistica, “115 scuole o, meglio, punti di erogazione del servizio, nell’anno scolastico appena trascorso a seguito dell’accorpamento degli istituti”.
Con l’arrivo dell’autunno, sulla Legge di Bilancio 2024 il Governo non potrà più nascondersi: domani è prevista in Consiglio dei Ministri l’approvazione per decreto di un pacchetto di misure contro l’incremento dei costi di elettricità e carburanti con l’introduzione di bonus destinati a chi è collocato in fasce di reddito basse; pochi giorni dopo, venerdì 29 settembre, sarà resa pubblica la Nota di Aggiornamento al Def, la cosiddetta “Nadef”. Su quest’ultima operazione non si nasconde la preoccupazione: c’è il timore di una revisione al ribasso delle previsioni sul Pil, dovuto, ricorda la stampa specialistica, al “rallentamento dei consumi e degli investimenti pesano sulle stime, così come a fattori esterni quali l’aumento dei tassi da parte della BCE e il rallentamento dell’economia europea”. Inoltre, “per la stesura della manovra, il governo ha bisogno di trovare coperture per circa 30 miliardi di euro, mentre al momento ne sono certi solo 5,5 miliardi. Tra le spese previste, 9 miliardi sono necessari per il taglio del cuneo fiscale, 4 miliardi per la sanità, e 2 miliardi per il pacchetto pensioni, mentre la conferma della tassazione agevolata sui premi di produttività costerebbe ulteriori 2 miliardi”.
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