Nessun tentennamento, nessun dubbio: i Tribunali d’Italia continuano a sostenere con estrema certezza che la Carta dei docenti da 500 euro annui deve essere assegnata pure agli insegnanti precari. E si riduce sempre più la soglia per accedere alla somma utile alla formazione e all’aggiornamento professionale: il Tribunale di Roma – sezione terza lavoro – nell’assegnare a due docenti che hanno fatto ricorso con Anief 1.500 euro e 2.500 euro, rispettivamente per tre e cinque annualità di supplenze, ha quantificato infatti in 150 giorni il minimo per accedere all’emolumento. “Considerato che la Carta è riconosciuta dal DPCM 2016 anche ai docenti di ruolo “part-timers”, i quali, ai sensi dell’art.39, co.4 del CCNL e dell’art.4.1 del OM 55/98, debbono lavorare almeno il 50% del tempo pieno, pari a 5 mesi/ 150 ore annue; il giudicante ritiene di aderire all’orientamento di merito che segna in tale consistenza il limite minimo per fruire del diritto”.
Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, durante il suo discorso a Tutti a Scuola, l’inaugurazione del nuovo anno scolastico 2023/2024, ha affermato, soffermandosi sulla dispersione scolastica, che “alcune scuole hanno trasformato giovani perduti che avevano condanne per spaccio e per rapina, hanno saputo accendere la lampada, toccare i tasti giusti, quei ragazzi si sono riscattati. Di qui la riforma del docente tutor, per valorizzare i talenti di ognuno. Una scuola delle opportunità vede come priorità anche il garantire la continuità didattica sul sostegno”.
“L’inclusione che è un obiettivo di importanza decisiva: molti passi sono stati fatti negli ultimi decenni per i giovani portatori di disabilità, grazie anche allo straordinario lavoro degli insegnanti di sostegno, ma su questo fronte non possiamo fermarci né, tantomeno, tornare indietro”. Così ieri il Presidente Sergio Mattarella a Forlì in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico.
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