Ancora una sentenza a favore degli insegnanti precari che rivendicano la Carta del docente: stavolta a recuperare ben cinque supplenze annuali, svolte tra il 2017 e il 2023, pari quindi a 3.000 euro, è stata una docente, difesa dai legali Anief, che si è rivolta al giudice del lavoro di Padova per ottenere quella giustizia che il legislatore della ‘Buona Scuola’ gli ha negato.
Si avvicinano le elezioni Rsu, in cui i lavoratori verranno chiamati a eleggere i propri rappresentanti. Il giovane sindacato rappresentativo Anief ancora una volta dimostra di mettere al centro delle proprie attività i lavoratori, invitando proprio loro a scendere in campo e a realizzare finalmente una scuola giusta, equa e solidale.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha sottolineato quanto sia importante candidarsi: “servono persone appassionate che vogliano migliorare la scuola e il contratto nazionale, oltre a rappresentare il cambiamento stesso. Vogliamo che le nostre Rsu partecipino attivamente alle decisioni, accrescendo in campo le proprie competenze”.
Sulla mancata applicazione della Retribuzione professionale docente ai precari ‘brevi e sultuari’ la Cassazione è stata chiarissima: va assegnata a tutto il personale insegnante, anche ai precari ‘brevi’. Partendo da questo presupposto, il Tribunale di Padova ha accordato la richiesta, formulata dai legali che operano per Anief, di risarcimento nei confronti di un docente, al quale si sono stati assegnati quasi 2.000 euro più interessi legali per aver svolto supplenze non annuali senza ricevere in busta paga la cosiddetta Rpd.
Sentenza record a Roma a favore di una docente che ha chiesto la Carta del docente: il giudice le ha dato piena ragione, premiando la linea difensiva del sindacato Anief e condannando il Ministero a risarcire l’insegnante con ben 3.500 euro più interessi, pari a sei annualità da supplente che vanno dal 2016 al 2023.
Come è noto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha bandito i concorsi riservati per l’assunzione di 4500 insegnanti di religione cattolica, destinati alle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado.
Negli ultimi anni sempre più italiani stanno scegliendo il settore scuola come ambito lavorativo anche dopo anni di attività totalmente differenti. Le possibilità sono concrete e le procedure di reclutamento sono state modificate. Sono inoltre previsti concorsi con cadenza annuale e sono in previsione migliaia di assunzioni.
“Lo stipendio dei docenti negli ultimi 30 anni si è impoverito, anche rispetto a quello degli operai. Il motivo? Si è persa la coscienza del corpo insegnanti e chi ha gestito le casse pubbliche ha pensato bene di fare cassa risparmiando sull’Istruzione”: lo dichiara oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il sindacalista autonomo a questo scopo fa due richieste: “cambiare registro con scatti stipendiali automatici più numerosi e ravvicinati nel tempo, ma anche ricreare quello spirito di categoria che si è perso negli ultimi decenni con il sindacato a fare da trade union”.
Il nuovo contratto collettivo ha ratificato la possibilità per le scuole di svolgere le riunioni del personale a distanza, quindi in modalità online: lo ricorda il sindacato Anief sottolineando che la facoltà è stata introdotta attraverso il nuovo contratto collettivo nazionale Istruzione, Università e Ricerca 2019-21 sottoscritto in via definitiva all’Aran lo scorso mese di gennaio.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.