L'Anief attiva specifici ricorsi per Insegnanti Tecnico Pratici e laureati inseriti in GI per partecipare al TFA Sostegno. Prorogati, inoltre, i termini per aderire al ricorso per l'accesso dei candidati idonei alle precedenti selezioni. Possibile aderire ai ricorsi Anief entro il prossimo 21 gennaio.
L'impossibilità di partecipare al corso di specializzazione per le attività didattiche di sostegno (il cosiddetto III ciclo TFA Sostegno) dei docenti in possesso di diploma utile per l'accesso alle classi di concorso per gli Insegnamenti Tecnico Pratici non abilitati e dei laureati inseriti nella III Fascia delle Graduatorie d'Istituto in possesso di almeno 36 mesi di servizio risulta, secondo l'Ufficio Legale Anief, illegittima. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Gli ITP e i docenti laureati, impossibilitati a conseguire la specifica specializzazione sul sostegno, stanno già lavorando nella scuola pubblica e, nella maggior parte dei casi, stanno coprendo proprio quei posti di sostegno vacanti in organico cui viene assegnato personale non specializzato per carenza di docenti specializzati. Chi ha un diploma ITP e non ha mai potuto abilitarsi e chi è inserito in III Fascia delle Graduatorie d'Istituto con 36 mesi di servizio alle spalle deve poter accedere a questo corso per conseguire un ulteriore titolo professionalizzante e per poter svolgere la propria attività con maggiore consapevolezza e acquisendo quelle conoscenze e quelle capacità che sono indispensabili proprio per garantire la formazione e il diritto allo studio degli alunni più deboli”.
Da un bilancio della riforma approvata nell’estate 2015, realizzato dal Sole24Ore, risulta chiaramente che il numero di insegnanti non di ruolo che occupano stabilmente delle cattedre sia altissimo; inoltre, il bonus annuale si è rivelato un vero fallimento, perché è andato a incentivare un lavoratore della scuola su quattro, con cifre irrisorie che corrispondono in media a incrementi pari a circa 30 euro netti al mese a beneficiario. Gli aumenti veri dovevano, però, essere di 150 euro per tutti. La strada del ricorso rimane l’unica percorribile.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il fallimento è totale, se solo si torna alle intenzioni espresse nell’estate del 2014 dall’ex premier Matteo Renzi nel presentare la sua riforma della scuola con 150mila assunzioni e la fine della supplentite. Noi, dal canto nostro, non avevamo dubbi su questo esito disastroso del piano assunzionale predisposto da un Governo tutto incentrato su stesso e incurante del parere di 600mila lavoratori scesi in piazza nella primavera di un anno e mezzo fa, come mai era successo prima. Non ha portato alcun beneficio nemmeno l’assegnazione del cosiddetto “merito” professionale.
E' slittata ad oggi la discussione in Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama del ddl n. 2630 di conversione in legge del decreto legge n. 244/2016.
Sono ormai 7 le ordinanze di remissione in Corte costituzionale del blocco della perequazione per il biennio 2012-2013
Il blocco in questione per gli assegni INPS superiori a tre volte il minimo è stato ribadito dalla legge 65/2015 che sarà scrutinata dal giudice delle leggi. Le ultime due ordinanze in ordine di tempo (nn. 32 e 33 emesse dalle Corti dei Conti di Abruzzo e Piemonte) sono state ottenute nel dicembre 2016 grazie all’azione legale promossa dalla Confedir, dichiara il segretario organizzativo e Presidente Anief Marcello Pacifico. Il presidente del sindacato della scuola invita tutti ad inviare la diffida per interrompere i termini di prescrizione in attesa della pronuncia della Consulta che ha già dichiarato illegittimo il precedente blocco previsto dall’art. 24, c. 25 del DL 201/2011 come convertito dalla legge 214/2011 con la sentenza n. 70/2015 e consiglia di aderire al ricorso in convenzione con Radamante. Secondo Pacifico: "stiamo diventando sempre più un popolo di anziani: presto 1 italiano su 3 sarà ultra 65enne, servono provvedimenti straordinari e non alzare gli anni di contributi".
Lo prevede una delle otto leggi delega della “Buona Scuola”, approvati ieri dal CdM: quella sulla Formazione iniziale e accesso all’insegnamento nella scuola secondaria di I e II grado. Il decreto riguarda le future e i futuri insegnanti e prevede una fase intermedia per chi oggi è già iscritto nelle graduatorie di istituto, ha precisato il Miur, facendo intendere che si sta lavorando per allestire una corsia preferenziale per le tante decine di migliaia di precari già in possesso dell’abilitazione all’insegnamento. Per il sindacato, la tutela dei precari inseriti nelle graduatorie d’istituto (anche solo laureati) è un’apertura importante, chiesta da tempo. Ma l’inserimento in coda nelle GaE, dovrà avvenire sia per coloro che sono oggi inseriti nella seconda fascia d’Istituto, sia per chi è in procinto di entrarvi in occasione della “finestra” di aggiornamento prevista in primavera.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): per evitare le solite code giudiziarie derivanti da norme imperfette è bene che nella imminente fase di verifica delle deleghe alla Legge 107/2015, si accolga la nostra proposta di accogliere nelle GaE tutti coloro che hanno ottenuto l’abilitazione. È fondamentale riaprire le GaE e l’inserimento in fascia aggiuntiva di tutti gli abilitati, senza l’attesa costante delle decisioni dei giudici, come nel caso dei diplomati magistrale che si sono rivolti ai legali dell’Anief. Il doppio canale di reclutamento deve essere mantenuto in vita per alcuni anni; allo stesso modo, devono essere collocati in organico di diritto tutti i posti oggi nascosti in organico di fatto. Ad iniziare dall’organico di sostegno, che va attribuito integralmente al personale di ruolo, con cattedre al 31 agosto, cancellando la vergogna dei posti in deroga a supplenti per più di un anno: anche perché un posto in deroga assegnato oltre i 12 mesi non è più tale e per questo deve essere inserito in organico di diritto.
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