Si è svolto ieri, venerdì 11, ottobre il secondo incontro per la definizione e la firma del CCNI PMOF 2024/2025 Estero. Per le sigle sindacali erano presenti il responsabile estero di Anief. prof. Salvatore Fina, e i rappresentanti di FLC CGIL, CISL, SNALS, GILDA, ANIEF.
Ancora pochi giorni e la Carta del docente dell’anno in corso, confermata per i tradizionali 500 euro complessivi, sarà a disposizione di circa 650.000 insegnanti: lo ha comunicato il Ministero dell’Istruzione e del Merito annunciando, anche via internet, che lunedì 14 ottobre, dalle ore 14.00, gli aventi diritto potranno nuovamente accedere ai borsellini elettronici della Carta del Docente e generare i voucher per l’acquisto di beni e servizi utili all’aggiornamento professionale. Peccato che lo stesso MIM specifichi che “l’iniziativa è riservata ai soli docenti di ruolo”. Escludera i precari costituisce una discriminazione evidente, che lo stesso Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha oggi così commentato: la conferma della card da 500 euro annuali “sfata le voci allarmistiche e infondate diffuse nei giorni scorsi, ho chiesto inoltre che nella Legge di Bilancio sia inserito il finanziamento della Carta anche per i docenti precari”.
Grazie alle continue denunce presentate dal sindacato ANIEF, la Commissione Europea ha deferito l'Italia alla Corte di Giustizia Europea per l'abuso dei contratti a termine e l'elevata precarietà che caratterizza il settore scolastico italiano. Si tratta di una violazione grave che penalizza migliaia di lavoratori della scuola, costretti da anni a stipulare contratti temporanei, senza alcuna garanzia di stabilità lavorativa.
Varie norme della scuola, a partire dal Testo Unico, il decreto legislativo 297/1994, prevedono che i dirigenti scolastici possano irrogare al personale docente esclusivamente le sanzioni del richiamo scritto e della censura, mentre quelle di grado superiore (dalla sospensione dal servizio con privazione della retribuzione fino al licenziamento) vanno gestite dall’Ufficio Procedimenti Disciplinari attivo presso ogni direzione scolastica regionale. Secondo l’Anief la norma non deve cambiare, perché la concentrazione di un potere sanzionatorio maggiore rispetto all’attuale nelle mani del dirigente scolastico non sarebbe salutare per il personale e nemmeno per la scuola tutta: il sindacato autonomo l’ha fatto presente già dal primo confronto sulla “responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo” collocato all’interno dalla sequenza contrattuale del Contratto collettivo nazionale di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21.
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