Le prossime settimane saranno decisive per l’esito positivo della sequenza contrattuale del Contratto collettivo nazionale di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 approvato lo scorso 18 gennaio. Vi sono infatti diversi punti su cui serve un accordo tra amministrazione e rappresentati dei lavoratori: si va, ad esempio, dalla “responsabilità disciplinare per il personale docente ed educativo secondo quanto previsto all’art. 48” del Ccnl, alla “disciplina del rapporto di lavoro del personale delle scuole italiane all’estero” ma anche alla definizione dei Contratti di Ricerca e la disciplina del rapporto di lavoro del Tecnologo universitario.
Un’altra sentenza a favore del sindacato Anief che ha preso le difese di una docente che a lavorato per 4 anni senza vedersi riconoscere il diritto alla formazione. Come si legge dalla sentenza, “il Tribunale di Velletri, in funzione di Giudice del Lavoro, disattesa ogni ulteriore domanda, eccezione e difesa, definitivamente pronunciando nel procedimento in epigrafe indicato, così statuisce: accerta e dichiara il diritto della ricorrente di usufruire del beneficio della Carta del docente previsto dall’art 1 comma 121 L n. 107/2015 per gli anni scolastici 2019/2020; 2020/2021; 2021/2022; 2022/2023; ordina al Ministero dell’Istruzione e del Merito di attivare in favore della ricorrente la Carta docente su cui sarà accreditata la somma di € 2000,00, oltre al maggior importo tra interessi al saggio legale e rivalutazione monetaria ai sensi dell'art. art. 22, comma 36 L. n. 724/1994 dalla data della maturazione dei diritti al soddisfo; condanna il Ministero dell’Istruzione e del Merito al pagamento delle spese di lite in favore del ricorrente liquidate nella misura di € 49,00 per spese, di € 1338,35 per onorari, oltre al rimborso spese forfettarie del 15%, oltre I.V.A. e C.P.A. come per legge, con distrazione in favore dei procuratori antistatari”.
Sottoscrivere una supplenza fino al termine delle lezioni o con scadenza 30 giugno significa essere equiparati a tutti gli effetti, anche per i diritti, ai docenti di ruolo: per questo la Carta del docente deve andare anche ai supplenti. Lo ha ribadito il Tribunale ordinario di Viterbo che a fronte del ricorso prodotto dai legali Anief, in difesa di una insegnante che ha svolto insegnamento tra il 2020 e il 2023, ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a risarcire la docente con i 1.500 euro di card per l’aggiornamento più gli interessi nel frattempo maturati.
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