“Poco più di un decennio fa, nel 2011, il personale scolastico andava in pensione con Quota 96, che corrispondeva a 60 anni di età e 36 anni di contributi versati, e con l’assegno di quiescenza quasi corrispondente all’ultimo stipendio: oggi bisogna attendere 67 anni, a breve anche 5 mesi in più, rischiare di prendersi patologie di vario genere legate al burnout e si riceve un assegno pensionistico tagliato almeno del 30% rispetto alla busta paga. Noi non ci stiamo: il personale della scuola è incompatibile con questa riforma assurda e tra le varie iniziative per fermare questa deriva abbiamo predisposto anche una petizione online che chiediamo a tutto il popolo della scuola di aderirvi unendosi ai quasi 70 mila che in pochi giorni l’hanno sottoscritta”. Lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commentando le prospettive della stampa specializzata, secondo la quale “è inevitabile considerare che, di due o tre mesi alla volta, molto presto le pensioni di vecchiaia supereranno il tetto dei 70 anni”.