Oggi si è svolto il primo tavolo tecnico concordato prima delle festività natalizie. All’ordine del giorno il Ddl 1240 di interesse dei settori Università, Ricerca e Afam e precariato della ricerca. Riguardo al DDL il MUR si è reso disponibile ad ascoltare le osservazioni al testo in discussione al Senato. Tutte le organizzazioni sindacali hanno sostanzialmente contestato i contenuti del DDL che, così come proposto, genera nuovo precariato senza proporre forme contrattuali più tutelate, ma addirittura per certi versi peggiorative rispetto alle attuali. Anief ha evidenziato la necessità di un serio approfondimento sul tema del reclutamento e del preruolo, da declinare in modo diverso tra i tre diversi settori.
Il Bonus Mamme - introdotto dalla Legge di Bilancio 2024, art. 1, commi 180-182 e che prevede una indennità mensile fino a 250 euro per complessivi 3 mila euro annui - spetta a tutte le madri lavoratrici della scuola, anche le precarie: dopo la sentenza di Lodi dello scorso mese di Novembre, su ricorso presentato dai legali Anief, a confermare l’orientamento dei giudici stavolta è stato il Tribunale di Prato che ha dato il suo parere favorevole rispetto al ricorso presentato da una collaboratrice scolastica.
Nella scuola l’aggiornamento professionale va svolta con periodicità da tutti i lavoratori, supplenti compresi: non si comprende perché il legislatore nell’introdurre quasi dieci anni fa la Carta elettronica del docente abbia dimenticato i precari. Fatto l’errore, in attesa che un legislatore più acuto modifichi la legge, spetta alle aule del tribunale fare rispettare la giustizia e interrompere la discriminazione. Come è accaduto a Padova, dove il giudice del lavoro non ha esitato a condannare la parte pubblica al pagamento di 2.500 euro a favore di un insegnante che ha svolto 5 supplenze annuali tra i 2019 e il 2024.
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