L’Inghilterra dice basta al certificato vaccinale: il Governo britannico dovrebbe abolirlo dal 26 gennaio, nel giorno dell’esame delle nuove misure anti Covid19. L’orientamento arriva anche dal ministro della Sanità Sajid Javid, secondo il quale i segnali sulla pandemia sono incoraggianti e il sistema sanitario d’Oltre Manica riuscirebbe ormai a gestire la diffusione della variante Omicron. Da una decina di giorni, scrive Open, il numero di casi giornalieri di contagi sta infatti gradualmente diminuendo. E pure i ricoveri sono in calo. Eppure in Gran Bretagna i cittadini che si sono fatti somministrare il vaccino sono molti meno che in Italia. E allora?
Un lavoratore della scuola che assiste in via esclusiva un parente non può vedersi negato il passaggio da una scuola all’altra: la richiesta va accolta, naturalmente in presenza del posto libero, anche se è stato assunto in ruolo da poco. Lo ha ribadito il Tribunale di Bari, con una sentenza emessa alcuni giorni fa, con la quale ha accolto la domanda di mobilità di una docente, difesa dall’Anief, che si era vista respingere la sua richiesta benché fruisse dei benefici previsti dalla Legge 104/92. “Si accerta e si dichiara la natura discriminatoria del rigetto della domanda di assegnazione provvisoria”, ha scritto il giudice nella sentenza che ha permesso all’insegnante di cambiare annualmente la sede di servizio così da permettergli di fornire assistenza al parente bisognoso.
Il Senato ha dunque approvato, con modifiche, il Decreto Legge n.172 del 26 novembre scorso sull’estensione degli obblighi vaccinali per il personale scolastico, obbligo entrato in vigore dal 15 dicembre. In corso di conversione sono state apportate alcune aggiunte o correzioni al testo originario. Fra le modifiche apportate c’è anche quella che definisce il controllo dell’obbligo vaccinale per i dirigenti scolastici: con questa modifica si specifica che il controllo del dirigente dell’istituto scolastico viene affidato ai direttori degli Uffici scolastici regionali e che in caso di sospensione dello stesso preside, la scuola sarà affidata ad un reggente.
Anief esprime forti perplessità riguardo al provvedimento approvato: “Anche per l’eventuale sospensione dei dirigenti scolastici, come per il resto del personale, Anief non cambia la propria posizione: l’obbligo vaccinale e l’imposizione del Green Pass per operare in ambito scolastico ci trovano fortemente in disaccordo e per questo motivo abbiamo presentato ricorso e andremo avanti in sede di giudizio sino in fondo. Costringere i lavoratori della scuola a vaccinarsi, con una percentuale di vaccinati vicina al 99%, diventa ancora più una imposizione priva di senso e discriminante: inoltre, l’alto numero di contagi, con la Dad attivata in un numero sempre maggiore di classi, è dimostrato dai fatti che non risolve il problema dei contagi all’interno delle scuole”.
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La ‘Retribuzione professionale docenti’ va assegnata anche ai supplenti: l’ultimo Tribunale a dirlo è stato quello di Crotone, dove tre giorni fa è stata emessa una sentenza su un insegnante precario, dal 2016 al 2021, che aveva fatto ricorso, con l’Anief, contro l’amministrazione che gli ha negato, come avviene con tutti i supplenti, la cosiddetta Rpd invece corrisposta ai colleghi di ruolo. Per il giudice, al supplente breve, quindi anche a quelli cosiddetti Covid, la ‘Retribuzione professionale docenti’ non può essere negata e nella fattispecie ha condannato, si legge nella sentenza, “il Ministero a corrispondere alla docente 2.269,92 euro”. Anief ricorda che ogni anno in Italia sono almeno 300mila i supplenti, nominati anche per pochi giorni o mesi, che subiscono questo trattamento illegittimo.
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