Dorina Bianchi, sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, ha assicurato che “la procedura concorsuale si concluderà per le assunzioni a.s. 2017/18; saranno banditi tutti i posti vacanti e disponibili nell'a.s.2016/17; saranno assunti 200 dirigenti scolastici per l'a.s. 2016/17, attingendo dalle graduatorie del concorso bandito nel 2011”. Per il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, interpellato all’uopo, come previsto per legge, bisognerebbe apportare delle modifiche come, ad esempio, ammettere sino a 4 volte i posti al corso di formazione (che potrebbero arrivare fino a 2mila), o “raddoppiare il numero di quesiti, quindi da 50 a 100” e anche incrementare, portandolo a 4 mesi, il tirocinio formativo. Dovrebbe aver trovato accoglimento la richiesta dell’Anief di far valere anche il periodo di precariato non continuativo, ma permane la grave esclusione dei docenti precari abilitati all’insegnamento (contro la quale Anief è pronta a ricorrere).
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): al governo ricordiamo che tra il 2006 e il 2016, il numero di scuole autonome, quindi di presidi e Dsga si è ridotto di un terzo, passando da 12mila agli attuali poco più 8mila. Spesso queste scuole sono però gestite da dirigenti che hanno in reggenza due o tre istituti, con un numero di plessi che può superare anche quota 10. È una situazione insostenibile, che si ripeterà anche nel prossimo anno, visto che vi saranno al massimo 200 assunzioni. Speriamo davvero che sia l’ultimo.
Continua l’iter di avvicinamento al nuovo concorso per dirigenti scolastici, con importanti sviluppi a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni. Prima di tutto, dal Governo sono giunte delle conferme sui posti che verranno messi a bando: a fornirle è stata Dorina Bianchi, sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali, che rispondendo ad un’interrogazione parlamentare nella VII Commissione Cultura della Camera, posta dell’on. Umberto D'Ottavio (Pd), ha assicurato che “la procedura concorsuale si concluderà per le assunzioni a.s. 2017/18; saranno banditi tutti i posti vacanti e disponibili nell'a.s.2016/17; saranno assunti 200 dirigenti scolastici per l'a.s. 2016/17, attingendo dalle graduatorie del concorso bandito nel 2011”. Questo significa, quindi, che saranno tra i mille e i 2mila i posti che verranno banditi con il nuovo concorso per presidi, previsto a questo punto per il prossimo autunno.
Sul testo del bando, però, diverse questioni rimangono aperte. Secondo il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, interpellato all’uopo, come previsto per legge, bisognerebbe apportare delle modifiche rispetto allabozza inviata lo scorso 14 giugno dal Ministero dell’Istruzione. Questo testo iniziale, ricordiamo, prevede una prova preselettiva (50 quesiti a risposta chiusa, da allestire in presenza di un alto numero di domande), uno scritto (5 domande a risposta aperta, di cui una in lingua straniera) e l’orale. Coloro che supereranno le prove, saranno chiamati a svolgere un corso di 4 mesi e un tirocinio che durerà lo stesso periodo (gestiti dal Miur, non più dalla Scuola superiore della PA, come indicato nell’ultima manovra di spending review del Governo). Scritto ed orale si superano con un minimo di 70 punti. Il punteggio massimo ottenibile è 100 per lo scritto, 100 per l'orale, 30 per i titoli.
Ora, però, il Cspi chiede di apporvi diversi cambiamenti (riassunti dalla rivista Orizzonte Scuola). Per quanto attiene agli ammessi al concorso di formazione, il Consiglio superiore chiede “di portare dal 20% al 30% il numero di candidati ammessi al corso di formazione che si dovrà svolgere per i candidati che riusciranno a superare positivamente la prova scritta ed orale del concorso. Lo scopo è di garantire una maggiore copertura delle scuole senza dirigenti scolastici”. Viene proposta “l'ammissione di 4 volte i posti al corso di formazione (che potrebbero arrivare fino a 2mila), al fine di ampliare la partecipazione alle prove successive e poter realizzare una verifica più approfondita su un numero più ampio di candidati”. Inoltre, prevedendo “un numero di candidati elevato”, si suggerisce “di raddoppiare il numero di quesiti, quindi da 50 a 100. Lo scopo è di verificare con uno spettro più ampio di domande la preparazione dei candidati, garantendo un tempo idoneo ed adeguando i punteggi”.
Sulle tematiche della prova scritta, il Cspi “chiede una focalizzazione della parte normativa dei processi di riforma in atto. Nonché l'inserimento di tematiche legate alla gestione delle istituzioni scolastiche, del RAV e del PDM, nonché della predisposizione del PTOF”, oltre che “l'organizzazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento all'inclusione scolastica, all'innovazione digitale e ai processi di innovazione nella didattica”. Viene poi auspicata “una focalizzazione sulla verifica della capacità di comprensione di un testo di materia attinente agli argomenti dello scritto” e “il mantenimento del livello B2, ma con domande coerenti con il livello richiesto dagli standard internazionali e legate alla comprensione di un testo”. Si chiede, poi, “un riequilibrio dei punteggi della prova orale di informatica e delle lingue straniere che entrambe dovranno valere 8 punti ciascuna”.
A proposito del corso di formazione selettivo e del tirocinio finale, per la prima volta gestito dal Miur, sempre il Cspi “ha chiesto di ridurre da 4 a 2 i mesi di corso di formazione e di portare a 4 i mesi di tirocinio. Inoltre, il tirocinio dovrà essere svolto in una scuola autonoma o in reggenza e le funzioni di tutor vanno affidate al dirigente titolare”. Per gli ammessi al concorso, si “chiede il semiesonero” dalle lezioni “o di ricoprire posti di organico potenziato in aggiunta rispetto alla dotazione della scuola, al fine di non danneggiare la didattica. Infine, si chiede un riequilibrio dei punteggi valutabili tra quelli culturali e quelli professionali”: in particolare, “per le due tipologie il punteggio sia di 20 punti ciascuno, pur mantenendo il totale del punteggio raggiungibile a 30”.
Dopo il parere espresso dal Cspi, la bozza di testo verrà presa in esame dal Consiglio di Stato, per poi approdare, dopo le eventuali modifiche apportate, alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Per quanto riguarda i requisiti d’accesso, il Miur richiede il possedimento del diploma di laurea e lo svolgimento di 60 mesi di servizio di docenza: dovrebbe aver trovato accoglimento la richiesta dell’Anief di far valere anche il periodo di precariato non continuativo, ma permane la grave esclusione dei docenti precari abilitati all’insegnamento (contro la quale Anief è pronta a ricorrere). Ai candidati, saranno formulate anche domande di informatica, sul funzionamento del PC e dei software applicativi più diffusi: i nuovi presidi dovranno conoscere una lingua straniera a scelta tra francese, inglese, tedesco e spagnolo, oltre che tradurre un testo scelto dalla commissione, cui seguirà una breve conversazione.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ricorda che “con sentenza 5011/2014 il Tar del Lazio, ha ha fatto sapere che non è necessario essere assunti a tempo indeterminato, ma solo dimostrare di essere in possesso del titolo di studio e aver insegnato per almeno 5 anni anche non continuativi. Una posizione ribadita dal TAR Lazio, con la sentenza n. 9729/2014, patrocinata dall’Anief, attraverso cui si è stabilito che il servizio pre-ruolo deve essere valutato come quello di ruolo, seguendo, per estensione, quanto statuito l’8 settembre 2011 dalla Corte di Giustizia europea sul procedimento C-177/10”.
“Ci auguriamo, inoltre, che le promesse del sottosegretario Dorina Bianchi sull’indizione del concorso per dirigenti scolastici su tutti i posti vacanti, abbiano un effettivo seguito. In tal caso, infatti, il numero si avvicinerebbe alle 2mila unità e non sotto le mille, come abbiamo avuto sentore nei giorni scorsi. Al governo ricordiamo che tra il 2006 e il 2016, il numero di scuole autonome, quindi di presidi e Dsga si è ridotto di un terzo, passando da 12mila agli attuali poco più 8mila. Spesso queste scuole sono però gestite da dirigenti che hanno in reggenza due o tre istituti, con un numero di plessi che può superare anche quota 10. È una situazione insostenibile, che si ripeterà anche nel prossimo anno, visto che vi saranno al massimo 200 assunzioni. Speriamo davvero – conclude Pacifico – che sia l’ultimo”.
Per la preparazione al concorso, infine, si comunica che Eurosofia, in collaborazione con Anief, ha creato un corso strutturato per acquisire le competenze, le conoscenze e le abilità gestionali, strutturali e di leadership per agevolarti nel cambiamento sostanziale della tua vita lavorativa. Per informazioni contattare la segreteria al numero 091.7098311 oppure 091.7098357 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Anief auspica anche una veloce indizione del concorso per Direttore dei servizi generali e amministrativi: annunciato un paio d’anni fa dal Miur, di cui si sono perse le tracce. Il giovane sindacato, nel frattempo, ha predisposto un ricorso per ottenere la stabilizzazione rivolto a chi ha svolto funzioni DSGA per oltre 36 mesi (gli interessati possonocliccare qui). Anief ha, infine, avviato apposito ricorso per far recuperare ai VICARI dei dirigenti scolastici l'indennità di reggenza e sostituzione (circa 5mila euro l’anno) che dal 2011 non viene più corrisposta (gli interessati possonocliccare qui).
Per approfondimenti:
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