L’ANIEF segnala una nuova impostazione per le supplenze nelle Graduatorie d’Istituto per i Licei Musicali.
All’art. 5 comma 8 del DM 353/14, si prevede che debbano essere stilate le graduatorie anche per le materie di indirizzo del Liceo Musicale: “Esecuzione e Interpretazione”, “Laboratorio di Musica d’insieme”, “Storia della musica”, “Tecnologie musicali”, ” Teoria, analisi e composizione”, evitando così le graduatorie bandite dai singoli licei, ormai superate.
Come noto, in mancanza di specifiche classi di concorso, si utilizzano ancora requisiti d’accesso transitori per l’individuazione dei docenti, compresa la specifica tabella E (nota 3119/14); ma la novità è che le graduatorie saranno generate dal sistema informatico.
In altre parole: fate molta attenzione alla provincia dove inserite la graduatoria d’istituto, in quanto da lì verranno attinte le supplenze per il Liceo Musicale. E naturalmente non dimenticate di inserire il Liceo Musicale all’interno delle 20 istituzioni scelte.
Analoga procedura è prevista dall’art. 5 comma 9 del dm 353/14 per l’insegnamento di “Storia della musica” nel Liceo coreutico. In questo caso possono essere inseriti in graduatoria solo i docenti della A031 in possesso di specifici titoli di studio.
L’ANIEF condivide ad ogni modo la scelta di regolarizzare la situazione dei Licei Musicali, anche per semplificare la procedura delle supplenze.
In occasione del rinnovo delle graduatorie d’istituto, la Giunta autonoma decide di introdurre un nuovo balzello: la “tassa concorsuale” di 5 euro a candidato. Marcello Pacifico (Anief-Confedir): ma il rinnovo delle graduatorie non è un concorso, né una selezione per acquisire nuovi titoli. L’amministrazione cerca solo di fare cassa sulla pelle dei supplenti. Noi non ci stiamo.
Ancora una decisione a danno dei precari della scuola. Stavolta arriva dalla Provincia autonoma di Trento, dove in occasione del rinnovo della graduatorie d’istituto del personale docente precario la Giunta locale ha prodotto una decisione senza precedenti: far pagare 5 euro di “tassa concorsuale”. Attraverso la delibera n. 844, l’amministrazione trentina chiede a migliaia di aspiranti supplenti di dichiarare nella domanda di inserimento o aggiornamento titoli “l’avvenuto versamento della tassa concorsuale di Euro 5,00 con la causale ‘Graduatorie d’istituto 2014/2017’, effettuato” attraverso tre modalità: versamento sul conto corrente postale, versamento effettuato direttamente al Tesoriere della Provincia autonoma di Trento oppure tramite bonifico bancario.
Per il sindacato l’amministrazione trentina ha erroneamente accostato le finalità delle graduatorie d’istituto a quelle di vere e proprie procedure selettive: queste domande sono finalizzate esclusivamente alla “formazione delle graduatorie d’istituto di II e III fascia valide per gli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017”, non conducono infatti gli aspiranti docenti ad alcuna assunzione a tempo indeterminato. Ed essendo i candidati alla terza fascia già in possesso del titolo di studio, quelli alla seconda fascia anche del abilitazione, attraverso l’inserimento nelle graduatorie delle scuole non chiedono l’acquisizione di alcun ulteriore titolo.
Gli aspiranti docenti chiedono solo di essere inseriti, entro il prossimo 26 giugno, nelle graduatorie della scuola prescelta per l’invio della domanda e, “con successivo provvedimento”, potranno “indicare le ulteriori sedi (fino ad un massimo di 15)” dove svolgere le supplenze. Ogni dirigente scolastico, sulla base delle vacanze di posti venutisi a creare nel corso del prossimo triennio, provvederà a convocare i precari meglio posizionati in graduatoria per proporgli un contratto a tempo determinato.
“Non si comprende perché a dei docenti precari che chiedono di lavorare anche solo per pochi giorni – sostiene Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – si debba pretendere una quota di adesione. Questa, infatti, è giustificata solo laddove si organizzi una procedura selettiva per l’acquisizione di un titolo o per concorrere a posti di lavoro a tempo indeterminato. Invece, il rinnovo delle graduatorie d’istituto, fino a prova contraria, non rilascia attestati. Né può essere accostato ad una procedura concorsuale”.
“Quello di Trento – continua Pacifico – è un precedente che preoccupa. Perché invece di assegnare ai precari quel che spetta loro, ma che viene sistematicamente negato, come il pagamento delle ferie e delle mensilità estive, l’amministrazione decide di rimpinguare il proprio bilancio chiedendo dei tributi che non hanno motivo di esistere. Introdurre questa tassa d’accesso – conclude il sindacalista Anief-Confedir – significa solo una cosa: voler imporre un altro balzello per fare cassa sulla pelle dei docenti precari della scuola. Ma noi non ci stiamo”.
La decisione della Provincia di Trento rappresenta, di conseguenza, una violazione delle norme vigenti. A partire dall’articolo 3 della Costituzione, secondo cui chi ci governa, a tutti i livelli, è tenuto sempre a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e la partecipazione dei lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Per questi motivi, Anief ha deciso di avviare un’iniziativa collettiva per chiedere il rimborso dei 5 euro illegittimamente versati dai precari nelle casse della Provincia di Trento. Fino al prossimo 30 giugno, tutti i docenti precari che vorranno aderire all’iniziativa potranno scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. inserendo nell’oggetto le parole “Restituzione 5 euro graduatorie d’istituto”. Nei prossimi giorni, il sindacato fornirà le istruzioni operative per chiedere il rimborso. Aderire significa difendere un diritto: oggi vengono chiesti 5 euro, la prossima volta potrebbero essere molti di più.
Inevitabile lo scontro per l’inserimento in seconda fascia: risultano infatti danneggiati, con diversi punti negati, migliaia di candidati docenti risultati idonei all’ultimo concorso a cattedra, i 65mila che si abiliteranno attraverso i PAS, altre decine di migliaia che hanno concluso il corso in Scienze della formazione primaria, nonché i tanti docenti inseriti nelle graduatorie aggiuntive alle GaE. Marcello Pacifico (Anief-Confedir): l’amministrazione crea una tabella cervellotica che determinerà un vero caos, inevitabile il ricorso in tribunale.
Il Ministero dell'Istruzione ha avviato le procedure che entro il prossimo 23 giugno porteranno oltre mezzo milione di docenti e educatori precari a presentare la domanda di inserimento nelle Graduatorie d'istituto. Con la pubblicazione del Decreto n. 353 del 22 maggio 2014, l’amministrazione autorizza gli aspiranti supplenti a presentare domanda di inserimento o aggiornamento dei titoli (di studio e di servizio), che a seconda del ciclo scolastico potrà essere indirizzata ad un numero variabile tra i 10 e i 20 istituti, in ogni caso della medesima provincia prescelta.
Il problema è che ignorando i consigli del sindacato e il parere del Consiglio di Stato, che aveva già sospeso il giudizio sul nuovo regolamento di modifica del TFA ordinario proprio per l’assenza del CNPI decaduto, il Miur ha introdotto una rinnovata tabella di valutazione dei titoli, la A, utile per la gestione dei punteggi della seconda fascia, che lascia scontenti un po’ tutti.
In particolare, sottrae diversi punti, senza giustificato motivo, ad alcune migliaia di candidati docenti risultati idonei all’ultimo concorso a cattedra e ai 65mila che si abiliteranno attraverso i PAS, i Percorsi abilitanti speciali. E reca un danno, facendogli perdere posizioni in graduatoria, anche ad altre decine di migliaia di giovani che hanno concluso positivamente il corso di Scienze della formazione primaria, nonché ai tanti docenti inseriti nelle graduatorie aggiuntive alle GaE. L’unica buona notizia è l’inserimento nella fascia degli abilitati, come stabilito dal Consiglio di Stato con parere del 5 giugno 2013, a coloro che hanno conseguito il diploma magistrale fino al 2001/2002.
“Stiamo assistendo – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir – all’ennesimo pasticcio gratuito dell’amministrazione centrale. Che con questa cervellotica tabella sta determinando un vero caos sulla valutazione dei titoli di seconda fascia delle graduatorie d’istituto: non riusciamo a comprendere, ad esempio, perché la nuova tabella A assegna 30 punti per il superamento di una prova selettiva per il conseguimento dell’abilitazione e 12 punti per la frequenza di ciascun anno accademico (42 punti a TFA e abilitazione estero, 54 punti a SSIS), mentre dimentica i docenti che hanno frequentato i PAS speciali (che dovrebbero avere 12 punti in più) e gli idonei dei concorsi a cattedra (che dovrebbero avere 30 punti in più)”.
“Come se non bastasse – continua Pacifico – le poco sagge scelte fatte dai dirigenti del Ministero dell’Istruzione sono riuscite a svalutare il percorso di Scienze della formazione primaria (soli 60 punti a fronte dei 78 spettanti secondo i criteri) e a non conferire alcun riconoscimento per i docenti inseriti nelle graduatorie aggiuntive alle Graduatorie ad esaurimento. A queste condizioni sarà praticamente impossibile evitare lo scatenamento di una nuova ‘guerra’ nei tribunali italiani. Con decine di migliaia di aspiranti docenti – conclude il sindacalista Anief-Confedir – pronti a rivendicare il punteggio maltolto”.
Anief, pertanto, con successiva comunicazione, comunicherà ai docenti interessati ad aggiornare o a inserirsi in seconda fascia delle Graduatorie d’istituto le modalità operative per impugnare la tabella di valutazione al Tar Lazio e far riconoscere loro il punteggio spettante. Superando in questo modo i nuovi criteri illegittimi introdotti dal Miur, pur in assenza del parere del CNPI.
ANIEF comunica che il termine per l'adesione ai ricorsi per inserimento, reinserimento, tabella valutazione titoli e passaggio dalla IV alla III Fascia delle GaE è prorogato al 27 maggio 2014.
Per ricorrere è sufficiente aver dichiarato il servizio prestato a partire dall’a.s. 2007/08 in pluriclassi in zone disagiate. Adesioni entro il 24 maggio sul nuovo portale Anief.
Dopo la sentenza 11/2007 della Consulta, sul tema della supervalutazione del servizio prestato in sedi disagiate si è aperto un vuoto normativo. Nonostante il governo si fosse impegnato a riempirlo nel 2011 (c. 17 art. 9 del DL 70/2011), il decreto ministeriale annunciato non è mai arrivato.
Per questo Anief ha deciso di rivolgersi alla magistratura per consentire al personale interessato di ottenere la valutazione doppia del servizio prestato in pluriclassi di sedi disagiate a partire dall’a.s. 2007/08.
Per ricorrere è sufficiente aver dichiarato il servizio nella domanda di aggiornamento per gli anni 2014-2017, senza ulteriori particolari accorgimenti. È possibile aderire on line al ricorso fino al 24 maggio sul nuovo portale Anief.