Sembra ripetersi il copione del 2012, quando tanti aspiranti docenti, anche in quel caso estromessi senza validi motivi, grazie al sindacato presero parte alle verifiche alla pari degli altri candidati per poi vedersele validare dal Consiglio di Stato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sono numeri destinati a crescere, perché i ricorrenti sanno bene che siamo intenzionati a sollevare la questione in tutte le sedi possibili, anche alla Cedu. Non si comprende perché la Legge 107/2015 dal prossimo anno scolastico possa dare facoltà ai capi d’istituto di individuare anche personale privo di abilitazione all’insegnamento, mentre questa possibilità debba essere negata a coloro che hanno i medesimi titoli e ora vogliono partecipare alla selezione diretta nazionale.
A quindici giorni dal termine della scadenza per le iscrizioni al concorso a cattedra per docenti, le domande hanno raggiunto quota 40mila: ne dà notizia Orizzonte Scuola, ricordando anche che si “attendono circa 200/250mila iscritti, senza considerare tutti coloro che presenteranno domanda senza avere i requisiti di bando” ed è “possibile che la corsa all'iscrizione sia destinata agli ultimi giorni”.
A questi numeri vanno infatti aggiunti già altri 4mila docenti illegittimamente esclusi dal concorso, pur essendo in possesso di regolari titoli di accesso: tali insegnanti hanno infatti presentato ricorso con il sindacato Anief, con la fondata aspirazione di partecipare alle verifiche del concorso nazionale, in programma a partire dalla prossima primavera. Esattamente come è accaduto nel 2012, quando i loro colleghi aspiranti prof, anche in quel caso estromessi senza validi motivi, grazie al giovane sindacato presero parte alle verifiche alla pari degli altri candidati per poi vedersele validare dal Consiglio di Stato.
“Tra domande on line e cartaceo, si attestano quindi a poco più della metà dei posti messi a disposizione (oltre 63mila, più 7mila idonei), i docenti che hanno presentato domanda di ammissione” – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal – “ed in entrambi i casi sono destinate a crescere. Perché noi siamo intenzionati a sollevare la questione in tutte le sedi possibili, anche alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali”.
Nello specifico, il sindacato permetterà, sino all’ultimo giorno utile, la presentazione della domanda alle tante figure professionali lasciate fuori dalla procedura concorsuale: “Non si comprende perché – dice ancora Pacifico - la Legge 107/2015, attraverso i commi 79 e 80, dal prossimo anno scolastico possa dare facoltà ai capi d’istituto di individuare anche personale privo di abilitazione all’insegnamento, mentre questa facoltà debba essere negata a coloro che hanno i medesimi titoli e ora vogliono partecipare al concorso a cattedra”.
“Almeno sino a quando lo Stato darà mandato ai dirigenti scolastici, per legge, di selezionare i docenti in questo modo, crediamo davvero incredibile che ciò sia negato a chi si è istruito e formato all’università proprio per svolgere questa professione, modellando il proprio curriculum di studi e, in alcuni casi, sostenendo pure degli esami a parte. E lo stesso vale – conclude il sindacalista Anief-Cisal - per tanti diplomati, come per il personale già di ruolo presso la stessa pubblica amministrazione”.
TUTTI COLORO CHE HANNO DIRITTO DI RICORRERE
Tra i candidati esclusi dal concorso vi sono i laureati con il titolo di accesso valido per l’insegnamento, spesso inseriti nella terza fascia delle graduatorie d’istituto, a volte anche in possesso del titolo di dottore di ricerca e con più di 36 mesi di servizio alle spalle. Ci sono poi i diplomati presso le Accademie delle Belle Arti o i Conservatori ad essi equiparati. Ma anche i possessori del diploma ISEF o quello degli ITP (gli insegnanti tecnico-pratici), che è sempre stato ritenuto titolo valido dal Miur, spesso non oggetto di specifiche selezioni concorsuali, mentre il diploma magistrale ad indirizzo linguistico è stato riconosciuto dai tribunali amministrativi, così come la partecipazione del personale di ruolo o degli educatori per la primaria.
Il sindacato patrocina poi i ricorsi per far partecipare i laureandi o specializzandi SFP o AFAM o PAS, che stanno per conseguire un titolo dopo un percorso universitario a qualche mese dalla scadenza delle domande di partecipazione, o ancora dei docenti abilitati che stanno frequentando il corso di specializzazione per il TFA sostegno, a numero chiuso, o degli abilitati all’estero che attendono il riconoscimento del titolo da Viale Trastevere. Anief presenterà ricorso per far ammettere alle prove gli educatori esclusi dalla primaria (parlando con i codici ministeriali, si tratta dei PPPP che potranno partecipare alla selezione prevista per gli EEEE). Dovrà ricorrere, probabilmente anche chi, presentando come gli altri domanda in versione cartacea, ha conseguito un’abilitazione con riserva della sentenza di merito nonostante per il CdS ne abbia diritto.
Il sindacato intende permettere loro di partecipare comunque al concorso a cattedre. Per aderire al ricorso, basta registrarsi sul sito dell’Anief, presentare la domanda e aderire al ricorso attraverso un semplice link, che all’interno riporta tutte le istruzioni in merito. Anief, con l’occasione ricorda che è opportuno inviare la documentazione molto prima della scadenza, vista la prossima calendarizzazione degli scritti e le necessarie incombenze per istruire i ricorsi in tribunale. Nel frattemp
Per approfondimenti:
I commi della Legge 107/2015 riguardanti l’assegnazione delle cattedre, da parte del dirigente scolastico, a personale docente anche privo di abilitazione:
79. A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017,per la copertura dei posti dell'istituzione scolastica, il dirigente scolastico propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento, prioritariamente sui posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, al fine di garantire il regolare avvio delle lezioni, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti medesimi e della precedenza nell'assegnazione della sede ai sensi degli articoli 21 e 33, comma 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Il dirigente scolastico può utilizzare i docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati, purché posseggano titoli di studio validi per l'insegnamento della disciplina e percorsi formativi e competenze professionali coerenti con gli insegnamenti da impartire e purché non siano disponibili nell'ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di concorso.
80. Il dirigente scolastico formula la proposta di incarico in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa. L'incarico ha durata triennale, ed è rinnovato purché in coerenza con il piano dell'offerta formativa. Sono valorizzati il curriculum, le esperienze e le competenze professionali e possono essere svolti colloqui. La trasparenza e la pubblicità dei criteri adottati, degli incarichi conferiti e dei curricula dei docenti sono assicurate attraverso la pubblicazione nel sito internet dell'istituzione scolastica.
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