Anief ha fatto bene a non firmare il protocollo sulla sicurezza: sui tamponi gratuiti, riservati secondo l’amministrazione solo ai lavoratori fragili non vaccinati, non c’è alcun ripensamento da parte del ministero dell’Istruzione. Lo dimostra come è andato a finire l’incontro odierno fra sindacati e lo stesso Ministero su protocollo di sicurezza, Green Pass obbligatorio e misure da adottare per il ritorno a scuola.
Quanto sta accadendo in altri Paesi, sulla gestione non imposta della certificazione ‘verde’ sul Covid19, conferma che nei nostri confini nazionali ci si muove andando contro regolamenti e raccomandazioni europee: “Se si tratta di entrare in una scuola – ha detto il ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer - non ci sarà alcun pass, né per gli alunni, né per i genitori, né per gli insegnanti. La scuola deve rimanere accessibile a tutti, ecco perché non ci sarà il lasciapassare sanitario. Questa è stata la nostra filosofia dall'inizio della crisi”. Un motivo in più per ribadire che l’obbligo del Green Pass per entrare a scuola e studiare all’Università si rifà ad una norma illegittima, che Anief ha deciso di contrastare a più livelli. La notizia fa il paio con quella di alcuni giorni fa sulla direttiva inviata ai capi degli istituti israeliani di permettere al team del ministero della Sanità di entrare nelle ore di lezione e somministrare vaccini allo staff che lo vuole e agli studenti oltre i 12 anni di età che hanno avuto il permesso scritto delle loro famiglie.
LE PROSPETTIVE - LA TECNICA DELLA SCUOLA
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IL PUNTO
I RICORSI
Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione
Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo
Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti