"Il Ministero non ci ha voluto ascoltare". Estate agitata per i cinquantamila neoinsegnanti e per quelli che hanno chiesto il trasferimento. "Ad Anief arrivano molte segnalazioni di colleghi che hanno dovuto scegliere una provincia diversa da quella dove insegnavano da anni e che si ritrovano il posto occupato da altri assunti negli anni precedenti e quindi costretti a spostarsi di nuovo dopo aver fatto l'anno di prova" - racconta a Radio 24 Marcello Pacifico dell'Anief. "Tra l'altro secondo dei criteri (il famoso algoritmo ministeriale) che nessuno conosce per cui persone con punteggi inferiori si ritrovano in ambiti più vicini".
ROMA, 3 AGO - "L'assunzione di 10 mila assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari (Ata) della scuola è sempre una notizia da accogliere con soddisfazione, ma il Governo ne doveva immettere in ruolo quattro volte tanto": commenta così Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, l'annuncio fatto ai sindacati dal sottosegretario all'Istruzione, Davide Faraone, sulla volontà del Governo di "sbloccare il turn over degli ultimi due anni e procedere finalmente all'assunzione di circa 10.000 unità di personale Ata". "Non possiamo essere contenti, perché ci è voluto più di un anno dall'approvazione della Legge 107/2015 - dice Pacifico - per ricordarsi che nella scuola esistono anche gli Ata. È paradossale che i posti destinati alle assunzioni non coprano nemmeno il turn-over, visto che lo scorso anno fu prima approvata e poi congelata, per via del possibile assorbimento dei lavoratori delle province, l'assunzione di 6.243 precari. Ci saremmo aspettati che quelle assunzioni fossero considerate a livello giuridico con decorrenza 1 settembre 2015, ma non ci sembra che questa sia l'intenzione del Miur. Come ci saremmo aspettati che, a fronte di oltre 30 mila posti liberi, perché tali diventeranno con i prossimi pensionamenti, a Viale Trastevere avessero deciso di immettere in ruolo su tutti i posti effettivamente vacanti". (ANSA).
(Teleborsa) - E' ancora polemica sulla procedura per i trasferimenti dei docenti, data la scarsa chiarezza fornita dal Ministero dell'Istruzione sulla procedura di mobilità. Eppure, per il Ministro Giannini "non ci sono stati disguidi". Poi, aggiunge che "ci sarà un blocco per tre anni, dopodiché si procederà triennio per triennio dando così continuità didattica". La scarsa trasparenza nella pubblicazione dei bollettini di trasferimento emanati da molti Ambiti Territoriali, ha indotto il sindacato della scuola Anief a inviare espressa richiesta al Dicastero di Viale Trastevere e alle amministrazioni provinciali competenti perché vengano pubblicati con solerzia tutti i dati utili ai fini del controllo del corretto espletamento della procedura di mobilità. Si chiede anche la ripubblicazione dei movimenti della scuola primaria e la pubblicazione dei prossimi movimenti per le scuole secondarie, con la specifica, per ciascun candidato, della fase della procedura di mobilità cui ha partecipato e l'eventuale diritto alla precedenza. "Per legge i trasferimenti del personale di ruolo devono essere previsti ogni anno", ricorda il leader del sindacato Marcello Pacifico, sottolineando che "ci ritroviamo invece con miriadi di docenti potenziatori illusi per un anno ed ora collocati, con procedure ancora una volta top secret, anche a mille e più chilometri da dove hanno svolto l'anno di prova". "Negare il ricongiungimento ai propri familiari con cadenza annuale - aggiunge - come avviene per i pubblici dipendenti a tempo indeterminato, rappresenta un vero sopruso. È una prerogativa che riguarda tutti i lavoratori, persino i militari".