Il personale docente educativo ha un compito di referenza e di supporto allo studio unico nel panorama scolastico. Purtroppo questa funzione non ha il giusto riscontro nelle attuali politiche dell’istruzione. Marcello Pacifico (Anief): “Il nostro sindacato è al fianco di questa componente preziosa, professionisti bistrattati ma insegnanti a tutti gli effetti”
Ogni anno istituzioni educative d’eccellenza, in Italia, consegnano al mondo del lavoro e accademico studenti con una notevole preparazione. Crescono gli iscritti, non il personale docente educativo, costretto a lavorare con sofferenza di organico.
Si rendono pertanto necessarie una riorganizzazione e una semplificazione amministrativa e normativa, che si inseriscono tra le proposte della piattaforma di Anief. In attesa della certificazione della rappresentatività – sollecitata con una lettera al ministro Giulia Bongiorno – il giovane sindacato ha elaborato, attraverso un suo gruppo di lavoro, alcune proposte ad ampio raggio, che comprendono misure per chiedere aumenti economici per il personale della scuola, per recuperare la centralità della funzione docente, per difendere le lavoratrici vittime della violenza, per modificare il sistema disciplinare, salvaguardando sempre la dignità dei docenti e rivedere le regole della mobilità.
PROPOSTE AVANZATE NELLA PIATTAFORMA ANIEF
Fra le proposte avanzate nella piattaforma che riguardano da vicino il mondo del personale educativo ci sono: la stabilizzazione e il potenziamento degli organici (per rispondere alla complessa domanda degli utenti e superare le attuali rigidità di utilizzo del personale maschile e femminile); una chiara definizione dell’orario di lavoro, da adeguare a quello dei docenti della primaria; il riconoscimento del ruolo degli educatori con l’elemento della valutazione degli alunni nelle attività collegiali; l’istituzione, negli educandati e nei convitti di un Consiglio dell’’istituzione con organi collegiali collegati; l’attuazione e la regolamentazione di una piena trasferibilità del ruolo educativo nel complesso delle scuola pubblica, con riferimento alla mobilità nella scuola primaria; l’istituzione di un percorso straordinario di reclutamento, con l’attivazione di posti di “educatori di sostegno”; l’attribuzione della Carta del Docente, come ribadito da una sentenza del CdS, al pari dei docenti e anche per il personale precario con contratto annuale; la riforma della governance di convitti, educandati e scuole speciali, anche per superare disposizioni derivanti da norme desuete, che risalgono anche a decreti regi; la promozione e regolamentazione del sistema di scambi internazionali scolastici già attuato da educandati e convitti, attuando una legittima aspirazione all’internazionalizzazione.
PER APPROFONDIMENTI:
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