Da domani mattina, è calendarizzato alla Camera l’esame degli emendamenti Anief che, qualora approvati, permetterebbero di risolvere una volta per tutte la piaga della “supplentite”: i parlamentari si dovranno esprimere sull’aggiornamento annuale GaE e sull’inserimento in fascia aggiuntiva di tutti gli abilitati ed educatori sinora esclusi, oltre che sull’aggiornamento annuale delle graduatorie d’istituto per ambiti territoriali e inserimento in terza fascia dei laureati. Sono due emendamenti chiave relativi alle condizioni imprescindibili particolarmente sentite dai tanti lavoratori che hanno aderito allo sciopero indetto dal sindacato il 14 novembre con oltre mille manifestanti radunati davanti a Montecitorio.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la loro approvazione permetterebbe anche l’utilizzo del doppio canale di reclutamento per gli abilitati delle graduatorie d'istituto. Sarebbe una prima risposta importante, probabilmente decisiva, al problema del precariato. Invece, sinora il Governo è riuscito a centrare un risultato incredibile: dove c’è offerta di posti non vi sono più candidati, poiché ha chiuso loro le porte d’accesso e bloccandoli, invece, laddove vi sia abbondanza di candidati. E intanto, numerosi posti per le immissioni in ruolo vanno persi.
La sorte di 100 mila precari della scuola passa per le commissioni parlamentari, chiamate nelle prossime ore a votare gli emendamenti Anief alla Legge di Stabilità 2017: da domani mattina, domenica 20 novembre, è infatti calendarizzata in Commissione Bilancio la votazione dei parlamentari su diverse delle 70 richieste di modifica formulate dal sindacato, su 4.639 emendamenti complessivi presentati per la legge di bilancio, tra cui l’aggiornamento annuale GaE e l’inserimento in fascia aggiuntiva di tutti gli abilitati ed educatori sinora esclusi, oltre che l’aggiornamento annuale delle graduatorie d’istituto per ambiti territoriali e inserimento in terza fascia dei laureati.
Sono due emendamenti chiave, tra più sentiti dai tanti lavoratori che hanno aderito allo sciopero indetto dal sindacato il 14 novembre con oltre mille manifestanti radunati davanti a Montecitorio. “I precari – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - sono preoccupati per il loro futuro e chiedono ai parlamentari e ai membri della Commissione Bilancio della Camera di votare, a partire da domani, l'emendamento 53.15 su riapertura e aggiornamento GaE, e soprattutto 53.16 combinato con 53.10, tutti a firma dell'on. Capodicasa: l’approvazione permetterebbe l’utilizzo del doppio canale di reclutamento per gli abilitati delle graduatorie d'istituto. Sarebbe una prima risposta importante, probabilmente decisiva, al problema del precariato”.
Secondo l’Anief, la collocazione degli abilitati di seconda fascia delle graduatorie d’istituto nelle Graduatorie ad esaurimento è una condizione imprescindibile per la gestione delle supplenze e la copertura dei posti vacanti. Il sindacato ricorda che il 70-80 per cento delle circa 100mila supplenze annuali, quest’anno spostate a fine ottobre, vengono assegnate proprio dalle liste di attesa presenti in ogni istituto. Già oggi, infatti, ci sono tantissime classi di concorso delle circa 100 GaE provinciali senza più candidati e altre si stanno progressivamente svuotando: poiché, poi, anche dal concorso a cattedra arriveranno il 30 per cento di vincitori in meno rispetto a quelli previsti a seguito dei 20mila posti persi a causa dell’inspiegabile eccessiva severità delle commissioni esaminatrici, è destinato a crescere il numero dei contratti a tempo determinato gestiti direttamente dai Dirigenti scolastici.
In molti casi, tra l’altro, queste supplenze da almeno un anno vengono assegnate a precari che hanno presentato solo la cosiddetta “messa a disposizione”, quindi ad aspiranti docenti privi di abilitazione e nemmeno inseriti in terza fascia d’istituto, quindi fuori graduatoria. Ciò avviene perché in diverse province e classi di concorso, soprattutto delle superiori, sia le GaE che le graduatorie d’istituto non contengono più candidati; mentre in altre province i candidati ci sono, ma i posti vacanti non ci sono oppure risultano insufficienti rispetto ai posti vacanti.
Solo che anziché agire di conseguenza, regolarizzando le domande di questi insegnanti con titolo ma non abilitati, ad inizio 2016, con il decreto Milleproroghe, il Governo ha deciso di non far riaprire le Graduatorie ad esaurimento in corrispondenza dell’aggiornamento periodico a scadenza naturale, che era prevista ad inizio 2017, disponendo il posticipo di due anni per evitare che vi siano spostamenti di provinciali dei precari. Inibendo, in tal modo, qualsiasi possibilità di trasferimento verso le province dove ci sono posti: da qui, la moltiplicazione dei contratti stipulati con supplenti privi di abilitazione e nemmeno collocati in terza fascia d’istituto.
Con l’effetto paradossale, venutosi a creare in diversi casi, di tenere bloccati gli abilitati in province dove non si lavora e di costringere, invece, i presidi a sottoscrivere i contratti di supplenza annuale con candidati che non sono nemmeno in graduatoria. “Il Governo – conclude Pacifico – è riuscito a centrare un risultato incredibile: dove c’è offerta di posti non vi sono più candidati, perché gli ha chiuso le porte d’accesso, lasciandoli a stagnare dove invece c’è abbondanza di candidati”.
È lunga la lista di emendamenti Anief presentata in Parlamento, con il fine di fornire, oltre che una prima risposta al precariato scolastico, una soluzione anche per i tanti docenti universitari non di ruolo, oltre che alle famiglie degli alunni disabili e per valorizzare la professione di tutto il personale del comparto dell’istruzione e della ricerca. Gli altri emendamenti presentati dal sindacatoriguardano l’albo dei ricercatori universitari, l’abolizione della titolarità su ambito territoriale, il limite degli organici di sostegno, l’abolizione della chiamata diretta, l’estensione del doppio canale alle graduatorie d’istituto e la partecipazione dei laureati ai concorsi, l’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale all’inflazione dal 2017, l’abolizione del divieto di supplenze dopo 36 mesi e la proroga per un triennio del finanziamento per i risarcimenti disposti dai giudici sull’abuso dei contratti a termine. Anief ha chiesto anche l’estensione dell’Ape social a tutte le categorie di docenti.
Il giovane sindacato ha, inoltre, chiesto lo spostamento completo dei posti di sostegno dall’organico di fatto all’organico di diritto su posti di sostegno. Inoltre, ha auspicato l’equiparazione della posizione economica dei dirigenti scolastici con altri dirigenti della stessa area. Al momento, vi sono alcuni emendamenti “ripescati” (VII Commissione, Malpezzi, Centemero e altri) che convertono 25mila posti da organico di fatto a organico di diritto (di cui 5mila sostegno), introducono la deroga al vincolo mobilità per assunti 2015/2016, estendono l’utilizzo dell’organico di potenziamento anche per la scuola dell’infanzia. Altri emendamenti rimasti in vita dispongono, poi, il finanziamento di 5 milioni di euro per il prossimo triennio per i risarcimenti disposti dai giudici sull’abuso dei contratti a termine.
PER APPROFONDIMENTI:
Il link ai 4639 emendamenti presentati al AC 4127-bis. Alcune delle proposte segnalate da Anief. I link al resoconto della V Commissione sulle proposte dichiarate inammissibili martedì 15 novembre e mercoledì 16 novembre.
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