Nuova bufera sul concorso più discusso dell’istruzione pubblica italiana: i vincitori di concorso non hanno la possibilità di essere assunti, perché le nuove classi di concorso, su cui sono stati banditi i posti, non sono ancora presenti negli organici degli Uffici Scolastici Regionali. L'allarme lanciato dall'Anief era fondato: un'ordinanza del Tribunale amministrativo regionale impone infatti ora al Ministero dell’Istruzione di spiegare le modalità con cui intende garantire la futura copertura dei posti messi a bando che, come ampiamente dimostrato, numeri alla mano dal sindacato, non potrà essere soddisfatta neanche dal turn over.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’amministrazione fornisca ai Giudici le spiegazioni che da mesi nega ai vincitori del concorso e diretti interessati alla procedura selettiva che doveva portarli all'immissione in ruolo entro il triennio. Occorre una dettagliata relazione sulla consistenza organica regionale per ogni singola classe di concorso bandita, chiarendo anche come pensa di poter assumere i vincitori in quegli insegnamenti che a oggi risultano addirittura in esubero. Anche il Tar Lazio sospetta che il Miur abbia bluffato sui posti messi a bando. Ne abbiamo dato prova lampante anche in audizione, ma adesso è davanti ai Giudici che il Ministero dovrà fornire le dovute spiegazioni.
Fanno il concorso a cattedra, lo vincono, ma non vengono assunti, perché i posti non ci sono e nemmeno è stata ancora introdotta la disciplina d’insegnamento per la quale sono stati selezionati. A un anno esatto dal varo dell’ultimo “concorsone” della scuola pubblica, bandito nel febbraio del 2016 con 63.712 posti complessivi da assegnare, rimane irrisolto il problema sollevato dall’Anief, con evidente danno per gli aspiranti docenti reputati idonei all’insegnamento. A sostenerlo è anche il Tribunale Amministrativo del Lazio che, su ricorso patrocinato dall’Anief, attraverso l’operato dell’avvocato Irene Lo Bue, ha chiesto al Ministero dell'Istruzione le dovute spiegazioni e la produzione di una relazione formale sugli organici regionali, i pensionamenti e i posti messi a bando.
Il rischio concreto è che su determinate classi di concorso non sarà possibile coprire neanche con il turn over triennale; alcune di queste, infatti, dopo essere state istituite con il D.P.R. n. 19 del 14 febbraio 2016, non hanno trovato posto nell’organico di diritto. È emblematico quanto accaduto con la nuova classe di concorso A023: “Lingua italiana per discenti di lingua straniera”, i cosiddetti “alloglotti”, introdotta dal Miur per soddisfare precise finalità di insegnamento di Italiano L2: gli oltre 500 posti messi a bando per il concorso a cattedre del 2016 (su 63.712 posti complessivi) hanno decretato dei vincitori, che ora però non possono essere assunti perché, trattandosi di una disciplina nuova, gli uffici scolastici periferici hanno dimenticato di inserire l’insegnamento nell’organico di diritto. Il risultato: nell’anno che si sta svolgendo i vincitori del concorso sono rimasti quasi tutti in stand by; siccome non risulta che al Miur abbiano affrontato, né risolto il problema, ora c’è il rischio concreto di un clamoroso bis, in vista del prossimo anno scolastico.
Non va meglio per altre classi di concorso annoverate negli organici, ma comunque non fruibili dai vincitori della selezione naturale perché i posti vacanti nel frattempo non ci sono più. Anzi, su diverse classi di concorso sono sovrannumerari i docenti di ruolo che, in caso di turn over, hanno la precedenza per andare a coprirli. È il caso della ex classe di concorso A039, trasformata nella A21, Geografia alle superiori, per la quale sono stati banditi 29 posti in Sicilia, sono stati individuati i vincitori, ma a oggi è tutto fermo, poiché ci sono 4 soprannumerari di ruolo.
Il ricorso Anief presso il Tribunale Amministrativo del Lazio era volto proprio a contestare il decreto n. 669/2016 recante “disposizioni sulle assunzioni a tempo indeterminato del personale docente della scuola primaria e secondaria per l'anno scolastico 2016/2017”, laddove aveva disposto un contingente per l’immissione in ruolo che non aveva tenuto conto dei posti vacanti e disponibili a livello regionale previsti dai bandi del concorso 2016 e neanche del decreto autorizzatorio del 24 dicembre 2015 emesso dalla P.C.M., come atto propedeutico all'emanazione degli stessi. Come già ampiamente dimostrato dall'Anief e illustrato la scorsa settimana alle commissioni parlamentari della Camera, il turn over previsto per il triennio di vigenza delle Graduatorie di Merito non riuscirà a coprire tutti i posti banditi: nella migliore delle ipotesi, ci saranno 2mila posti in meno per le assunzioni rispetto a quelli previsti dal Ministero lo scorso anno, senza contare i docenti ancora presenti nelle Graduatorie a Esaurimento che, solo nella secondaria di I e II grado, sono circa 20mila e a loro si deve riservare per legge il 50% delle immissioni in ruolo.
Secondo le stime del nostro sindacato, dunque, i vincitori del concorso 2016 che rischiano di non essere assunti neanche al terzo anno di vigenza delle GM sono 7.741. Il Tar Lazio, ritenendo fondate le ipotesi Anief, ha sollecitato il Miur a produrre una dettagliata relazione sulla validità della consistenza degli organici a livello regionale per ogni classe di concorso bandita secondo le confluenze nelle nuove classi concorsuali disposte dal D.P.R. n. 19 del 14 febbraio 2016e dal turn over. Il TAR ha imposto all'amministrazione, così come richiesto dai legali del sindacato, la produzione di una formale “conferma della effettiva sussistenza dei posti banditi nel triennio 2016/19, tenuto conto che, già dal primo anno del detto triennio, a seguito delle operazioni di mobilità, sono stati individuati docenti soprannumerari, non è stato adeguato l’organico di fatto e non è stato disposto un organico per le nuove classi concorsuali”.
Il Collegio giudicante, infatti, ha ritenuto “che debba essere dato corso alla richiesta istruttoria di parte ricorrente, ordinando all’amministrazione di fornire, con apposita relazione, i dati sopra indicati nonché di dare l’indicazione circa le modalità con le quali intende garantire il vincolo triennale delle assunzioni dei vincitori di concorso, alla luce del numero dei posti presenti nell’organico di fatto suddivisi per ambito territoriale e per classe di concorso su cattedre comuni e su cattedre di sostegno per la scuola secondaria di I e di II grado e alla luce della previsione del numero dei pensionamenti suddivisi per ambito territoriale e per classe di concorso per la scuola secondaria di I e di II grado per gli a.s. 2017/2018, 2018/2019 in relazione all’anagrafe docenti”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, l’amministrazione non ha scelta: “deve fornire ai giudici le spiegazioni che da mesi nega ai vincitori del concorso e diretti interessati alla procedura selettiva che doveva portarli all'immissione in ruolo entro il triennio. Serve una dettagliata relazione sulla consistenza organica regionale per ogni singola classe di concorso bandita, chiarendo anche come pensa di poter assumere i vincitori in quegli insegnamenti che a oggi risultano addirittura in esubero”.
“Siamo di fronte a un Ministero dell'Istruzione che ha bandito per le immissioni in ruolo vere e proprie cattedre ‘fantasma’ che non c'erano all'atto dell'emanazione del bando e non potranno esserci neanche alla conclusione del triennio. È evidente che abbiamo ragione noi e che anche il Tar Lazio sospetta che il Miur abbia bluffato sui posti messi a bando. Ne abbiamo dato prova lampante anche in audizione, ma adesso è davanti ai Giudici che il Ministero dovrà fornire le dovute spiegazioni”, conclude Marcello Pacifico.
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