Dal Concorso a cattedra vengono individuati i docenti indicati per soddisfare precise finalità di insegnamento di Italiano L2 nella scuola secondaria di I e II grado, oltre che nei percorsi di istruzione per gli adulti, nonché per l’attivazione di Laboratori di Italiano L2 nella scuola dell'infanzia e primaria. Malgrado ciò, gli Uffici Scolastici Regionali non inseriscono il nuovo insegnamento nell’organico di diritto (54 solo in Emilia Romagna, dove la percentuale di discenti stranieri supera il 15%): i vincitori del concorso rimarranno, così, in buona parte al palo e gli alunni non italofoni privi di docenti specializzati. L’Anief solleva una parte del caso in Consiglio di Stato che ha già chiesto lumi all’amministrazione centrale.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): viene da chiedersi come mai sia potuto accadere tutto questo, con l’amministrazione centrale che determina delle norme e altri uffici dello stesso dicastero dell’Istruzione che agiscono in senso contrario.
Scoppia la “grana” sulla nuova classe di concorso A023: “Lingua italiana per discenti di lingua straniera” (alloglotti). La sua istituzione è stata introdotta dal Miur per soddisfare precise finalità di insegnamento di Italiano L2: gli oltre 500 posti messi a bando per il concorso a cattedre del 2016 (su 63.712 posti complessivi) hanno decretato dei vincitori che, però, non potranno essere assunti. Trattandosi, infatti, di una materia nuova, gli uffici periferici del Miur hanno dimenticato di inserire l’insegnamento nell’organico di diritto: ne consegue che i vincitori del concorso rimarranno quasi tutti in stand by, almeno un anno e rischieranno pure di perdere la stabilizzazione (qualora la mancanza di disponibilità dovesse perdurare per un altro biennio) vanificando in tal modo la partecipazione e l’allestimento della propria selezione concorsuale.
Si è occupato stamane del caso il quotidiano la Gazzetta di Modena. L’Emilia Romagna, infatti, rappresenta una regione a forte richiesta di tale genere di insegnanti rivolti ai cosiddetti “alloglotti”: per soddisfare precise finalità di insegnamento di Italiano L2 nella scuola secondaria di I e II grado, oltre che nei percorsi di istruzione per gli adulti, nonché per l’attivazione di laboratori di Italiano L2 nella scuola dell'infanzia e primaria, sono presenti nella Regione oltre il 15 per cento di studenti con cittadinanza non italiana (contro una media nazionale del 9,2 per cento). Si tratta, pertanto, “di un bisogno reale”, ha scritto il quotidiano, che si è andato a scontrare con “la mancata istituzione delle cattedre”.
Il problema non è solo dell’Emilia Romagna perché, scorrendo il Focus ministeriale d’inizio anno scolastico sui “principali dati della scuola statale”, il numero previsionale di alunni stranieri quest'anno ha raggiunto quota 736mila, con un incremento dell'8-9 per cento sul numero totale degli studenti ufficialmente iscritti nelle scuole pubbliche. Non si comprende, pertanto, come sia potuto accadere che a livello nazionale, su 506 posti banditi della classe di concorso A023, appena 22 siano stati assegnati ai candidati del concorso risultati idonei a ricoprirli: quindi, meno del 5 per cento.
L’unico motivo plausibile di questo ennesimo bug del Ministero è che alcune delle nuove classi di concorso, tra cui la A023, dopo la loro istituzione con il D.P.R. n. 19 del 14 febbraio 2016, non abbiano trovato posto nell’organico di diritto, con tutte le conseguenze che ne derivano, sia per l’individuazione del personale che per le immissioni in ruolo. Basta dire che, nel frattempo, le scuole hanno chiesto dei posti su potenziamento e l’amministrazione centrale ha fatto svolgere su questi nuovi insegnamenti pure il concorso a cattedra del 2016.
La vera beffa, però, è un’altra: la classe di concorso A023 risulta infatti presente, sebbene non ve ne fosse motivo, neldecreto interministeriale sugli organici del triennio 2016-2019, all’articolo 4, è presente un’annotazione che ha del beffardo: "Ciascun Ufficio Scolastico regionale provvederà inoltre, nei limiti del contingente assegnato, all'individuazione dei posti di italiano L2 in misura di 2 per ogni CPIA attivo nella regione, operando all'interno dei posti che si renderanno vacanti al termine delle operazioni di mobilità per l'a.s. 2016/17. Ove questo non dovesse essere possibile, si provvederà ad istituire detti posti in via provvisoria utilizzando l'adeguamento annuale dell'organico e provvedendo poi al ripristino dei medesimi nell'organico di potenziamento dell'anno successivo, senza determinare aumenti del contingente regionale". Ora, non si comprende come una nuova classe di concorso possa rientrare nella mobilità, visto che lo scorso anno non era esistente.
“Viene da chiedersi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - come mai sia potuto accadere tutto questo, con l’amministrazione centrale che determina delle norme e altri uffici dello stesso dicastero che agiscono in senso contrario. Crediamo che sia giunto il momento di finirla con questo genere di situazioni incomprensibili”.
Intanto, grazie all’operato dell’Anief, qualcosa si muove in tribunale: il Consiglio di Stato, in sede cautelare, ha chiesto al Miur chiarimenti sull'esclusione dei docenti laureati dalla possibilità di partecipare al Concorso a cattedra 2016 per tutte le nuove classi di concorso per cui non sono stati mai attivati i Tirocini Formativi Attivi. “Per questi docenti, in possesso di titoli di accesso utili all'insegnamento per queste classi di concorso di nuova istituzione – dice Pacifico - abbiamo chiesto che il Consiglio di Stato concedesse tutela cautelare e, se ci darà ragione, otterremo per centinaia di ricorrenti, perlopiù docenti precari da molti anni, l'accesso al Concorso 2016 anche tramite l'attivazione di prove suppletive. Adesso è il Miur a doversi ‘giustificare’ e a spiegare in tribunale come sia possibile escludere i laureati dalla partecipazione a un concorso per cui nessuno poteva possedere specifica abilitazione per classi di concorso istituite solo poco prima del bando”.
Per approfondimenti:
Concorso scuola docenti: commissione A31 Toscana si dimette in toto, in Veneto settima modifica per primaria. Ma i commissari non si trovano, si passa a nomine di esperti universitari. Nota Miur (Orizzonte Scuola del 18 luglio 2016)
Cronaca di un caso di ineluttabile lentezza legislativo-amministrativa (Tuttoscuola del 18 luglio 2016)
Concorsone, già bocciati metà dei prof (repubblica.it del 4 agosto 2016)
Concorso a cattedra senza capo né coda: boom di bocciati, commissioni improvvisate, errori clamorosi
Concorso a cattedre, siamo alla truffa: non ci sono più i posti per le assunzioni