Come previsto dalla Buona Scuola, la somma, esentasse, servirà a coprire le spese per l’acquisto di libri e di testi, di pubblicazioni e di riviste, di hardware e software; per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, accreditati dal Miur, a corsi di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, a corsi post lauream o a master attinenti al profilo professionale; per andare a teatro e al cinema, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo; per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito dell’offerta formativa delle scuole dove si presta servizio. Ma per risparmiare 50milioni di euro annui, a tutto questo oltre 100mila supplenti annuali non potranno accedere.
Marcello Pacifico (presidente Anief): contro l’ennesima vessazione del ministero verso i supplenti, siamo pronti a portare la questione davanti al tribunale europeo. Non si comprende perché debbano essere esclusi dall’auto-formazione: è del personale che per legge ha diritto al medesimo salario accessorio dei colleghi di ruolo; hanno la possibilità di diventare collaboratori dei presidi, di essere funzioni strumentali, di aderire ai progetti. Già a tanti docenti annuali vengono illegittimamente sottratti gli stipendi estivi, perché le cattedre che occupano sono astutamente considerate sino al 30 giugno pur se vacanti. Per non parlare del fatto che hanno stipendio e carriera bloccati. Negargli pure questa possibilità sarebbe veramente troppo.
Il bonus da 500 euro per l’aggiornamento e l’auto-formazione dei docenti sarà “in busta paga da questo mese” di ottobre: lo ha confermato il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, al settimanale Oggi. Si tratta di un atto conseguenziale all’impegno che il Parlamento ha preso con gli insegnanti italiani approvando il comma 121 della legge di riforma della scuola, la L. 107/2015, nel quale si spiega che la card, solo per quest’anno trasformata in bonus da assegnare direttamente in busta paga, “può essere utilizzata per l'acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili all'aggiornamento professionale, per l'acquisto di hardware e software, per l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti accreditati presso il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione”.
Detto che l’importo - da autorendicontare entro il 31 agosto 2016 agli uffici amministrativi della propria scuola - non dovrà essere decurtato dalle tasse, perché “la somma di cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile”, recita sempre il comma 121 della Legge 107/15, viene da chiedersi per quale motivo sia destinato solamente ai docenti di ruolo. A sostenere questa ipotesi è anche la carta stampata: la rivista specializzata ‘Orizzonte Scuola’ sostiene che “il bonus sarà erogato a tutti i docenti a tempo indeterminato, compresi i docenti che saranno assunti nella fase C, per i quali la somma di 500,00 euro sarà disponibile dopo la presa di servizio. Il numero dei docenti, che riceveranno il bonus, dovrebbe essere di circa 700.000”.
“Se le cose stanno così – ribatte Marcello Pacifico, presidente Anief – siamo pronti a portare la questione davanti al tribunale europeo. Non si comprende per quale motivo, gli oltre 100mila precari con supplenza annuale – con scadenza fissata al 31 agosto o al 30 giugno dell’anno successivo - non debbano accedere alla formazione e all’aggiornamento: è del personale che da contratto ha diritto al medesimo salario accessorio dei colleghi assunti a tempo indeterminato. Hanno infatti la possibilità di diventare collaboratori dei dirigenti, di essere funzioni strumentali, di presentare progetti e di aderire a tutti quelli deliberati. Come di partecipare a tutte le iniziative scolastiche previste dal Piano dell’offerta formativa d’Istituto. Il fatto che non possano accedere al bonus può avere solo una motivazione: far risparmiare alle casse dello Stato oltre 50milioni di euro annui”.
“Appena sarà reso pubblico il decreto di attribuzione del bonus annuale – continua il presidente Anief –, se effettivamente sarà adottata la sola assegnazione dei 500 euro ai soli docenti di ruolo, lo impugneremo. Così il Miur dovrà spiegare ai giudici il motivo di questa ennesima esclusione illegittima, adottata nei confronti di chi, anche se privo di contratto a tempo indeterminato, opera alla stregua per la formazione dei giovani. Il personale precario già è fermo, per una legge sbagliata che Anief ha impugnato, ad uno stipendio sotto la soglia dell’inflazione”.
“Nella gran parte dei casi, ai supplenti annuali vengono illegittimamente sottratti gli stipendi estivi, perché le cattedre che occupano sono astutamente considerate dall’amministrazione sino al 30 giugno pur se vacanti. Negare a questi supplenti pure la possibilità dei 500 euro di aggiornamento – conclude Pacifico - sarebbe veramente troppo”.
Anief ricorda che ha attivato specifici ricorsi per recuperare l’indennità di vacanza contrattuale (clicca qui), per il recupero del primo gradone stipendiale sottratto a tutti i neo-assunti a partire dal 2011 (clicca qui) e per il recupero di tutti gli anni di precariato nella ricostruzione di carriera del personale assunto (clicca qui).
Per approfondimenti:
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500 euro autoformazione, Giannini conferma nello stipendio di ottobre (Orizzonte Scuola, 8 ottobre 2015)
10 ottobre 2015
Ufficio Stampa Anief