abbiamo salutato il vecchio anno con tante battaglie aperte e molte vittorie nei tribunali.
Nel 2019 cercheremo con rinnovata fede e determinazione di chiudere diverse vertenze aperte e di orientare il tavolo della contrattazione nonché le scelte dell'amministrazione verso un sentiero più giusto, non appena certificheranno la nostra rappresentatività.
Vi auguro un nuovo anno ricco di speranza, pieno di salute e felicità per voi e le vostre famiglie a nome di tutta la famiglia Anief.
Con la manovra, si supera il decreto legislativo 59/2017 applicativo della riforma Renzi-Giannini: già come il 2019 il concorso a cattedra diventerà abilitante, così il docente di ruolo potrà utilizzare il titolo o per una nuova immissione in ruolo o per richiedere la mobilità professionale, quindi per il passaggio di ruolo o di cattedra. Il giovane sindacato ritiene che i corsi abilitanti debbano essere sicuramente attivati. E anche che ciò debba avvenire non solo per il personale docente di ruolo, ma pure per quello precario. Secondo Marcello Pacifico (Anief-Cisal), alla luce delle diverse decine di migliaia di posti vacanti in organico di diritto e della prossima riforma del reclutamento, diventa sempre più importante introdurre nel breve periodo una fase straordinaria di mobilità, con l’obiettivo di tutelare in primis i docenti ingabbiati dalla Buona Scuola e traditi subito dopo dall'algoritmo ‘impazzito’, ma anche avviare dei corsi abilitanti per il personale docente già assunto. Inoltre, questi corsi dovrebbero essere rivolti anche ai colleghi precari: in questo modo, si potrà favorire una sorta di passaggio di ruolo per tutti i supplenti che detengono i titoli utili al cambio di disciplina d’insegnamento.
Pacifico: pronti a portare giustizia dentro ogni scuola italiana. Mobilità, concorsi, precariato, questi sono i cavalli di battaglia su cui il giovane sindacato ha martellato il Miur nelle aule dei tribunali. Attività che è continuata in Europa presso la Curia, il Consiglio e la Cedu e che è continuata in Italia presso i tribunali del lavoro, amministrativi, la Consulta e la Cassazione. Ancora una volta Anief si conferma opinion leader con 5 mila citazioni nella stampa nazionale e internazionale. Numeri da record che potrebbero sconvolgere i tavoli della vecchia concertazione.
Anief conclude l’anno vecchio con soddisfazione per il risultato elettorale ottenuto, che gli ha permesso di raggiungere la rappresentatività, e l’impegno di rimettere a posto molti tasselli che ancora non vanno nel sistema scolastico italiano. Marcello Pacifico: Come abbiamo dimostrato ai nostri soci e a coloro che hanno creduto in noi siamo pronti a batterci, affinché i lavoratori della scuola possano vedere rispettati i loro diritti; il modello a cui guardiamo e a cui ci rifacciamo è quello europeo. Molti tribunali italiani, e anche europei, hanno accolto di buon grado il nostro operato. Appena l’Aran certificherà la nostra rappresentatività molti eventi cambieranno: siamo fiduciosi e crediamo fermamente che il 2019 sarà un anno importante: ci vedrà finalmente impegnati in prima linea nella ricerca di risoluzioni certe. Con noi la scuola può e deve cambiare. Auguriamo a tutti un anno nuovo pieno di soddisfazioni, di traguardi da raggiungere. Il nostro sindacato è la prova del fatto che credere nei propri sogni sia la chiave per arrivare dovunque.
Il primo partito di maggioranza, il M5S, prende le distanze dal piano di regionalizzazione di temi importanti e centrali per i cittadini, come lavoro, istruzione, salute, tutela dell’ambiente e dell’ecosistema e di governo del territorio. Alla forte spinta che stanno producendo alcune regioni del Nord, in particolare Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, di cui si è parlato anche nell’ultimo Consiglio dei Ministri, giusto prima di Natale, per definire anche il percorso cronologico di quello che sembra un provvedimento legislativo destinato a compiersi, sono giunte in queste ultime ore le dichiarazioni contrariate da parte dell’on. Luigi Gallo (M5S), presidente della VII Commissione Cultura della Camera.Anief non può che avallare in pieno questa posizione critica: il sindacato ricorda che nel corso degli ultimi decenni, ogni tentativo di una autonomia regionale lesiva dei principi costituzionali - come ad esempio nella scuola trentina – in attuazione di questo dettato normativo è stato sempre bocciato dalla Provincia.
Poi c'è il problema dei fondi, perché il passaggio del personale della scuola dallo Stato alla Regione aumenterebbe del 25% la spesa regionale che per essere coperta dovrebbe rivedere un meccanismo di federalismo fiscale che penalizzerebbe le già martoriate regioni del Sud, violando anche il principio di solidarietà e di sovranità nazionale. Per il presidente nazionale dell'Anief,Marcello Pacifico, ci si adoperi piuttosto per produrre organici differenziati, sulla base di effettive esigenze territoriali, per incrementare occupazione e livelli di istruzione del Meridione, per ridurre i tassi di abbandono scolastico. Avallare la regionalizzazione non farebbe altro che incentivare il gap esistente tra località e regioni già vicine all’Europa e altre che, non certo per colpa loro, continuano ad essere fortemente distanti, non solo a livello geografico.
La prima manovra economica della nuova maggioranza giallo-verde introduce diverse novità sul fronte della Scuola su reclutamento, organici, alternanza scuola-lavoro, inclusione, contratto e stipendi. Ma se è stata tracciata una prima linea da seguire nei prossimi provvedimenti finanziari sicuramente da apprezzare, rimane, secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, la delusione e l'incomprensione per le mancate soluzioni sul precariato di migliaia di docenti e Ata, specie, di fronte a una possibile procedura d'infrazione della Commissione europea sul reiterato abuso dei contratti a termine. Da questo punto di vista, il Governo e il Parlamento hanno perso un’occasione importante per cambiare registro.
Tra le novità introdotte si va da un nuovo sistema di reclutamento nella secondaria alla fine della titolarità su ambito territoriale per i neo-immessi; dall’incremento, di duemila unità, del tempo pieno nella scuola primaria al rinvio delle nuove norme in materia di inclusione scolastica degli alunni disabili; dalla fine dei servizi esternalizzati con l'assunzione progressiva di 12 mila lavoratori co.co.co. alla riduzione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro che cambiano nome; dall’esonero di 120 docenti che costituiranno delle équipe territoriali formative per facilitare l’utilizzo a scuola delle nuove tecnologie all’incremento dell’organico del personale dei licei musicali all’assunzione di 290 educatori; dall’aumento del fondo di finanziamento delle scuole, con nuove ripartizioni, ai nuovi requisiti di accesso ai corsi di specializzazione per il sostegno; dalla nuova ripartizione delle risorse del fondo utile per finanziare gli Istituti tecnici superiori allo sblocco dell'indicizzazione dell'indennità di vacanza contrattuale e a nuove risorse per l'aumento degli stipendi.