Per il segretario confederale del sindacato autonomo, ha fatto bene il Miur a volere approfondire le proposte avanzate: è un’iniziativa che dovrebbe andare incontro alle esigenze di tutti i lavoratori, non solo giovani, costretti già oggi a lasciare il lavoro alle soglie dei 70 anni oppure costretti a cedere al ricatto del riscatto in cambio di diverse decine di migliaia di euro. Trattandosi spesso di dipendenti ad alto rischio di insorgenza di malattie professionali - come i docenti, gli Ata e i presidi – che insorgono spesso proprio a fine carriera, dare loro la possibilità di lasciare prima, porterebbe allo Stato dei vantaggi sociali ed economici. Perché lo stesso Stato non si dovrebbe più fare carico delle cure mediche di milioni di suoi cittadini, vittime di patologie poiché è stato negato loro il diritto di lasciare il lavoro al momento giusto. Ecco perché i 4 o 5 anni di studi all’Università devono essere considerati in modo automatico come periodi di vero e proprio lavoro. Per chi lavora nella scuola, tra l’altro, andrebbero conteggiati pure i periodi di formazione Ssis, Tfa e Pas.
Attraverso il sindacato, è sempre possibile chiedere una consulenza personalizzata a Cedan per sapere se si ha diritto ad andare in quiescenza prima dei termini contributivi e di vecchiaia previsti dalla legge e per scoprire il valore dell’assegno pensionistico. Oltre che ulteriori servizi. Per contatti, collegarsi al sito internet.