Sarebbe pronto un emendamento che prevede un contingente di personale di potenziamento per un numero di 2mila unità, anche se alla riunione non è stato fornito nessun numero. Il decreto per l’indizione della procedura concorsuale per i docenti abilitati è pronto e sarà inviato agli organi preposti per il prescritto parere. Lo ha confermato il PD in un incontro con i rappresentanti della scuola. Il numero di immissioni in ruolo, però, sarebbe davvero ridotto rispetto all’alto numero di posti liberi. Il primo partito di Governo, inoltre, fa sapere di essere pronto ad adeguarsi all’esito della Plenaria del Consiglio di Stato che si riunirà il 15 novembre per esprimersi sulla legittimità della richiesta dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 ad essere inseriti nelle Graduatorie ad Esaurimento.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La Legge 107/2015 non ha contemplato immissioni in ruolo per i docenti della scuola dell’infanzia, lasciando ancora oggi nelle GaE decine di migliaia di maestri precari, in barba a quanto annunciato sulla volontà di porre fine alla supplentite. Con i nuovi concorsi il Governo si è poi superato, escludendo gli stessi maestri d’infanzia, assieme a quelli della primaria, dalle nuove procedure selettive previste dal D.M 59/2017, attraverso cui sono state introdotte le nuove modalità di selezione e formazione unicamente per i futuri insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Come non si comprende ancora quale futuro attende i 6.399 candidati dell’ultimo corso di Scienze della formazione primaria, che hanno superato le prove selettive solo qualche settimana fa. Se davvero si ha intenzione di cambiare marcia, allora si provveda con la Legge di Stabilità che sta arrivando alle Camera ad avviare nuovi concorsi anche per questi docenti, sino ad oggi trattati come figli di un dio minore in attesa di una riforma del settore ancora indefinita. E si provveda allo sblocco delle assunzioni, sia per le discipline comuni sia per il sostegno agli alunni disabili, collocando nell’organico di diritto tutti i posti oggi ancora inspiegabilmente ‘congelati’ in quello di fatto: solo in questo modo si potrà risolvere il vulnus del precariato. In caso contrario, se dovesse permanere la politica degli annunci, allora la nostra battaglia proseguirà in tribunale.
Si ricorda che la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha espresso forti perplessità sul limite dei 12 mesi di risarcimento sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016) per indennizzare i precari della Pubblica Amministrazione che non vengono immessi in ruolo. Chi volesse presentare ricorso con Anief per ottenere la stabilizzazione e i risarcimenti danni, può ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità e risarcimenti adeguati.