Contro il divieto di aggiornamento della I fascia per chi inserito a pieno titolo o con riserva, il mancato inserimento in II fascia dei docenti abilitati ITP, AFAM, Educatori, Diplomati magistrale a indirizzo linguistico, Idonei ultimi concorsi, Abilitati all'estero in attesa del riconoscimento del titolo in Italia, contro l’esclusione dalla III fascia dei laureandi già iscritti alle sessioni di laurea. Contestata la parziale valutazione del servizio militare e di accesso a SFP. Presenta domanda e/o diffida entro il 24 giugno. Scadenza adesione ricorsi30 giugno. Aperti sportelli di consulenza e programmati incontri specifici sul tema.
Domani saliranno infatti all’Aran i sindacati per avviare la contrattazione che nel volgere di alcune settimane dovrebbe portare alla messa a punto dell’Atto di Indirizzo. E, quindi, entro la fine del 2017, alla sottoscrizione dei contratti di categoria. Anief rinnova l'invito ai sindacati rappresentativi a non firmare la proposta e a ricorrere per ottenere l'adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale che in assenza del contratto, per lo stesso triennio, porterebbe subito nelle tasche dei lavoratori 3.820 euro e altri 1.820 euro dal 2019 a regime (praticamente uno stipendio in più l’anno). Invece dei 1.205 euro previsti da questo accordo a perdere che, tra l’altro, non garantirà gli stessi incrementi per tutti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): a oggi, un lavoratore della scuola ha poco da ridere per il rinnovo del contratto di categoria. Perché andrà a perdere quasi 2.600 euro in meno di arretrati al lordo. Più 715 euro in meno all'anno, a regime, a partire dal 2018. Tutto questo, al netto dell'indennità di vacanza contrattuale che tutti sanno essere la metà di quanto deve essere recuperato al momento della firma del contratto. Si tratta di cifre importanti. Che, alla luce delle risorse minimali stanziate dal Governo, solo il ricorso al giudice del lavoro può garantire.
Anief ha deciso di inviare dei modelli di diffidaspecifici per lo sblocco dei 105 euro di indennità di vacanza contrattuale da settembre 2015 e per l’assegnazione in busta paga della stessa cifra quando si firmerà il contratto. Perché la loro presentazione offre molte più garanzie del contratto di categoria, il peggiore della storia della scuola pubblica italiana, che i sindacati si apprestano a firmare.
A stabilirlo sono state le Sezioni Unite che hanno accolto il ricorso dei genitori di un alunno con handicap grave, contro la sentenza emessa dalla Corte d'appello di Trieste che aveva associato la mancata assegnazione al minore dell’intero piano orario di sostegno contenuto nel suo Programma Educativo, già adottato nella scuola statale, con la mancata assegnazione di fondi ad hocda parte dello Stato. Per la Cassazione spetta alla singola scuola, anche se privata, 'garantire il supporto per il numero di ore programmato, senza lasciare ad essa il potere discrezionale di ridurne l'entità in ragione delle risorse disponibili, sicché la condotta dell'amministrazione che non appresti il sostegno pianificato si risolve nella contrazione del diritto del disabile alla pari opportunità nella fruizione del servizio'. Inoltre, non vi è alcuna disposizione di legge che faccia carico al Miur 'di accollarsi integralmente i costi del sostegno presso una struttura estranea all'apparato statale'. Pertanto, 'svolgendo un servizio pubblico, le scuole paritarie accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap'.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): questa sentenza dimostra che nessuna amministrazione scolastica, statale o paritaria, può arrogarsi il diritto di 'risparmiare' sulle spalle degli alunni più indifesi. È per questi motivi che il nostro sindacato si impegna per la tutela dei loro diritti e per ripristinare la legalità e il rispetto di precetti di rango costituzionale. La presenza del docente specializzato per l'insegnamento ai disabili non può essere negata. Perché in materia di sostegno all'alunno in situazione di handicap il ‘Piano educativo individualizzato’ obbliga l'amministrazione a garantire all'alunno il corretto supporto per il numero di ore programmate, senza lasciare alcun potere discrezionale nel ridurne l'entità in ragione delle risorse a disposizione.
Dopo la Nota di questo tenore, inviata qualche giorno fa dall’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, le stesse indicazioni sono partite da Viale Trastevere con la Nota 24635, nella quale si dice di fatto alle scuole di prolungare i contratti solo in casi eccezionali.Eppure, a determinare la durata della supplenza è sempre e comunque la natura del posto che si sta ricoprendo: qualora si tratti di una supplenza per malattia, la durata è legata alle tempistiche contenute nelle certificazioni mediche; nel caso delle supplenze annuali, invece, in presenza di posti vacanti e disponibili il contratto deve necessariamente essere sottoscritto con la scadenza coincidente con l’ultimo giorno dell’anno scolastico. Inoltre, con l’operazione di ‘mascheramento’ dei posti del personale Ata, l’amministrazione non ottiene solo il risultato di risparmiare sui mesi estivi, ma anche quello di non assegnarli alla mobilità e turn over. E quindi di non utilizzarli per le immissioni in ruolo. Sono circa 30-40mila gli assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari che mancano all’appello nei ruoli dello Stato. I quali si vanno ad aggiungere agli 80mila docenti precari che subiscono lo stesso trattamento.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): due anni fa per opporci alla beffa dell’assegnazione di migliaia di posti, già destinati agli Ata, da affidare ai lavoratori soprannumerari delle province, decidemmo di avviare una class action. Anche in quell’occasione, i posti vennero dati a supplenza fino al 30 giugno 2016, salvo poi scoprire che nemmeno un perdente posto dell’ente locale in via di soppressione è stato mai annesso al comparto Scuola. Oggi, si è arrivati a dire che l’arco delle supplenze su quegli stessi posti vacanti, va comunque ridotto di due mesi. Senza nemmeno più indicare giustificazioni di sorta. Questo modo di fare è divenuto inaccettabile. Per questo, invitiamo tutto il personale Ata che ha sottoscritto un contratto su posto vacante a presentare ricorso per recuperare gli stipendi dei mesi estivi, sottratti in modo illegittimo. Anche per gli anni passati.
Tutto il personale Ata precario interessato a ottenere dal giudice del lavoro il prolungamento al 31 agosto del contratto al 30 giugno, stipulato su posto vacante e disponibile con relativo recupero degli stipendi non percepiti, puòcliccare qui.
Per assicurare l’invarianza della spesa, a decorrere dal 1º gennaio 2017 – si legge nell’articolo 23 su ‘Salario accessorio e sperimentazione’ del decreto Madia -, l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il corrispondente importo determinato per l’anno 2016. A poco, anzi a nulla, servono gli incontri frequenti che stanno conducendo i sindacati rappresentativi con l’amministrazione scolastica centrale. Così come la riunione prevista per il giorno 22 del corrente mese. Perché ‘ci troviamo davanti a un pasticcio da cui la Fedeli non sa e non può uscire per come gli avranno spiegato bene i suoi funzionari’. Udir ha già fatto sapere che a queste condizioni la mobilitazione dei dirigenti scolastici è destinata a continuare.E che l’unica soluzione al problema è quella di impugnare il decreto in tribunale.
Marcello Pacifico (Confedir-Udir): nessun contratto può essere sottoscritto, se non si ottiene la perequazione interna (RIA) ed esterna alle altre aree dirigenziali degli enti locali e centrali. E nemmeno se non si recupera il costo dell’inflazione (nel frattempo salita del 14%). Inoltre, la mobilitazione continua perché devono essere ancora rideterminati tutti i finanziamenti regionali, e recuperati con il ricorso Udir tutti gli arretrati.
Udir ha deciso di avviare ricorso al Tar Lazio anche per l’incremento del Fondo Unico nazionale, altrimenti destinato a rimanere fermo. La giovane organizzazione sindacale, che opera a tutela dei dirigenti scolastici, è pronta anche a impugnare tutti i Contratti Integrativi Regionali che saranno sottoscritti. Aderisci al ricorso gratuito. Inoltre, il nuovo sindacato della dirigenza mette a disposizione specifici modelli di diffida, finalizzati al recupero di una serie di 'voci' e diritti sino a oggi negati.