Alla decisione dell’Anief di presentare ricorso gratuito al Tar, ha fatto seguito in queste ultime ore quella di tutti i sindacati rappresentativi che hanno chiesto compattamente spiegazioni formali al Miur sul motivo che ha portato a lasciare fuori dal finanziamento nazionale un dipendente della scuola su tre.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): questo bug ministeriale va sanato. Solo così si eviterebbe di cadere ancora una volta nell’errore di discriminare determinate fette di personale: basterebbe applicare la direttiva UE 70/1999, introdotta apposta da Bruxelles ai Paesi, ma ancora una volta la necessità di fare cassa sulla pelle dei lavoratori prevale sul rispetto delle norme e del buon senso.
La protesta dell’Anief contro l’illegittima esclusione dei docenti precari e del personale Ata dall’accesso al bonus di 500 euro previsto dalla Buona Scuola, viene raccolta da tutto il comparto sindacale scolastico: alla decisione della giovane organizzazione di presentare ricorso gratuito al Tar, ha fatto seguito in queste ultime ore quella di tutti i sindacati rappresentativi di chiedere spiegazioni formali al Miur sul motivo che ha portato a lasciare fuori dal finanziamento un dipendente della scuola su tre. E ciò sebbene tutti abbiano il dovere di formarsi, alla pari dei 650mila colleghi docenti di ruolo a cui è stato accreditato il bonus previsto dal comma 121 della Legge 107 del 2015.
“I cinque sindacati rappresentativi del comparto scuola – scrive Tuttoscuola - hanno chiesto, in una lettera congiunta inviata al Miur, un incontro urgente per sanare “una evidente discriminazione. I sindacati denunciano il fatto che interi settori del personale scolastico sono rimasti esclusi, come, ad esempio, i docenti precari, gli educatori dei convitti, i dirigenti scolastici e anche il personale Ata”. Inoltre, “per riparare a quella che ritengono una evidente situazione discriminatoria, i sindacati propongono l’utilizzo delle risorse che dovessero residuare dopo la fase di prima applicazione”.
Premesso che ancora una volta l’Anief si conferma pioniera, con i cinque sindacati rappresentativi della scuola che ne sposano la linea, come accaduto nel corso della scorsa estate in occasione dell’illegittima esclusione di docenti abilitati dalle assunzioni previste dalla riforma, è sempre più evidente che la decisione presa dal Ministero dell’Istruzione di escludere oltre 300mila dipendenti dalla formazione in servizio, dopo averne decretato l’obbligatorietà attraverso le delibere dei collegi dei docenti, è stata davvero infausta.
“A questo punto – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal – sarebbe bene che il Miur faccia un passo indietro ed elimini la discriminazione. Altrimenti, sarà il giudice a decidere in questa direzione. Il nostro sindacato ha deciso di impugnare la mancata assegnazione dei 500 euro ai docenti precari in servizio, a tutto il personale Ata e ad oltre 2.200 educatori. Ma è evidente che lo stesso principio vale per i circa 8mila dirigenti scolastici, anche loro esclusi dal bonus, alla pari degli altri coinvolti nella formazione obbligatoria in itinere”.
“Lo ribadiamo: siamo di fronte ad un vero e propriobug ministeriale, che va sanato. Solo in questo modo si eviterebbe di cadere nell’errore di discriminare determinate fette di personale, ad iniziare dai precari. Per evitare questi ‘scivoloni’ normativi, basterebbe applicare la direttiva UE 70/1999 introdotta apposta da Bruxelles ai Paesi e ribadita lo scorso anno dalla curia europea. Ma evidentemente ancora una volta – conclude il sindacalista Anief-Cisal – la necessità di fare cassa sulla pelle dei lavoratori, risparmiando oltre 150 milioni di euro, prevale sul rispetto delle norme e del buon senso”.
Tutti gli interessati al ricorso con Anief possonoaderire on line entro il 19 novembre.
CLICCA QUI PER ADERIRE AL RICORSO
Per approfondimenti:
Stipendi, i lavoratori della scuola sono la pecora nera dalla PA: meno di loro nessuno
I ricorsi Anief per la stabilizzazione dei precari
Sentenza Corte di Giustizia Europea: cosa fare per ricorrere? Ecco le FAQ
Approvato il decreto sulle pensioni. Renzi: "2 miliardi e 180 milioni a 3,7 milioni di persone" (Repubblica – Economia & Finanza, 18 maggio 2015 )
Blocco stipendi Pa: la norma è illegittima, ma non per il passato (Repubblica – Economia & Finanza, 24 giugno 2015 )
Madia: “A settembre lo sblocco dei contratti del pubblico impiego” (La Stampa, 28 giugno 2015)
Madia, a settembre soldi per sblocco contratto. Effetto consulta (Orizzonte Scuola, 29 giugno 2015)
Statali, Depositata la Sentenza che sblocca i contratti nelle Pa (PensioniOggi.it, 24 luglio 2015)
Italia, retribuzioni in lieve recupero ma non c'è ancora l'effetto statali (Teleborsa, 24 luglio 2015)
500 euro autoformazione, Giannini conferma nello stipendio di ottobre (Orizzonte Scuola, 8 ottobre 2015)
“Riforma riuscita: mi do 8” (Oggi, 14 ottobre 2015)
Carta per l’aggiornamento. Per il recupero degli esclusi (Tuttoscuola, 22 ottobre 2015)