Diventano operativi gli effetti perversi della valutazione degli insegnanti introdotta con la Legge 107/2015: in alcuni istituti di Emilia Romagna, Veneto e Piemonte, tra i criteri da adottare per formulare la ristretta lista dei docenti “buoni” e quella allargata dei colleghi “cattivi” c’è anche quello di somministrare un questionario tra gli allievi per sapere come agiscono in classe i loro docenti. In certi casi, lo stesso viene chiesto ai genitori. Siamo alla follia: tra le domande c’è anche quella sul miglior prof della classe!
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): il “bonus” premiale si sta rivelando ogni giorno che passa un inno alla superficialità. Siamo all’assurdo: chi è valutato valuta. Senza dimenticare che va contro la legge, perché non c’è scritto da nessuna parte che gli studenti devono giudicare i loro insegnanti. Mentre chi è chiamato a valutare per legge, il docente, d’ora in poi dovrà pensarci bene nell’assegnare un voto negativo ai suoi allievi.
La tanto strombazzata valorizzazione del merito dei docenti si sta trasformando in una procedura macchinosa e sempre più a rischio impugnazione. Perché più di uno dei famigerati comitati di valutazione, incaricati di assegnare i 23mila euro “bonus” premiale, introdotti con la Legge 107/2015, sta producendo delle forme di valutazione a dir poco discutibili. Basta dire che in alcuni istituti superiori collocati tra l’Emilia Romagna, il Veneto e il Piemonte tra i criteri da adottare per formulare la ristretta lista dei docenti “buoni” e quella allargata dei colleghi “cattivi” c’è anche quello di chiedere agli studenti come agiscono in classe i loro docenti. In certi casi, lo stesso viene chiesto ai genitori degli allievi, come se le famiglie avessero un rapporto quotidiano e diretto con gli insegnanti del consiglio di classe dei loro figli.
La notizia è fondata, perché la stampa nazionale ha fornito i nomi delle scuole dove è stato deciso di attuare la procedura della scuola “al contrario”. Ci sono anche le domande, sino a 20, cui i discenti devono rispondere per giudicare i loro professori di scuola superiore: il tuo insegnante riesce a coinvolgerti, è disponibile alle gite, corregge i compiti bene e in fretta? Dimostra attenzione verso lo studente? Sa tenere la disciplina in classe? In un istituto del torinese, i questionari sono due: uno per i maturandi, uno per i genitori degli alunni al quarto anno. Poi ci sono le schede di autovalutazione per i docenti.
Anche non è chiaro quale sarà il peso di ogni parere sulla decisione finale dell’assegnazione del bonus annuale, è evidente che si tratta di un parametro che avrà comunque un grado di influenza. Il tutto, per soddisfare le indicazioni del Mnistero dell’Istruzione, che il mese scorso sull’argomento ha prodotto due documenti ufficiali: prima è arrivata la nota Miur n. 1804 del 19 aprile , con la quale l’amministrazione ha indicato i criteri sul merito professionale, ricordando alle scuole quanto già previsto dalla Legge 107/15 e soprattutto dal Decreto Legislativo 150/09. Qualche giorno dopo è stata pubblicata, dalla stessa amministrazione, una seconda Circolare, la n. 4370. Che ha ribadito il concetto, di non utilizzare gli incentivi "non più a pioggia, ma solo ai professori ritenuti idonei". Inoltre, alle scuole è stato chiesto di partecipare ad un monitoraggio on line, al fine di catalogare l’operato delle scuole incasellandolo nel Portale internet sulla valutazione realizzato appositamente
Partendo da quelle indicazioni, i comitati di valutazione entro lo scorso 6 maggio hanno prodotto i loro i criteri di valutazione per l'assegnazione del bonus. Ed è in questa fase che alcune scuole, decisamente “più realiste del re”, hanno fatto entrare in gioco il parere di studenti e dei genitori sull’operato dei loro prof. Introducendo, per la prima volta nella storia della scuola pubblica italiana, dei questionari con domande che sfiorano il grottesco: si è arrivati, ad esempio, a chiedere il nominativo di quello che gli studenti ritengono il loro migliore docente della classe.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, comunque la si metta, questa organizzazione per assegnare del salario accessorio "si sta rivelando ogni giorno che passa un inno alla superficialità. Siamo all’assurdo: chi è valutato valuta. Senza dimenticare che va contro la legge, perché non c’è scritto da nessuna parte che gli studenti devono giudicare i loro insegnanti. Mentre chi è chiamato a valutare per legge, il docente, d’ora in poi dovrà pensarci bene nell’assegnare un voto negativo ai suoi allievi. Perché dovrà valutare cosa scriveranno questi ragazzi, nella scheda per l’assegnazione dei fondi del merito annuale”.
“Noi rimaniamo convinti che dovrebbero i fondi del merito dovrebbero andare a premiare il surplus di lavoro svolto a beneficio degli alunni. E non dei presidi. Si tratta, però, di valutazioni che non può fare un alunno. Ancora di più, quando si tratta di ragazzi difficili o che provengono da famiglie in condizioni sociali disagiate. È chiaro che questo modo di fare non ci soddisfa”, conclude il presidente Anief.
PER APPROFONDIMENTI:
I commi della Legge 107/2015 riguardanti bonus premiale e comitato di valutazione incaricato di assegnarlo:
126. Per la valorizzazione del merito del personale docente e' istituito presso il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca un apposito fondo, con lo stanziamento di euro 200 milioni annui a decorrere dall'anno 2016, ripartito a livello territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti, considerando altresi' i fattori di complessita' delle istituzioni scolastiche e delle aree soggette a maggiore rischio educativo, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca.
127. Il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati dal comitato per la valutazione dei docenti, istituito ai sensi dell'articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito dal comma 129 del presente articolo, assegna annualmente al personale docente una somma del fondo di cui al comma 126 sulla base di motivata valutazione.
128. La somma di cui al comma 127, definita bonus, e' destinata a valorizzare il merito del personale docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e ha natura di retribuzione accessoria.
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