Si è tenuto oggi un confronto con i sindacati su questioni importanti nell’organizzazione delle istituzioni scolastiche: la ripartizione delle risorse per i tutor e gli orientatori e quella della pianificazione in remoto degli organi collegiali con funzione deliberante. Presente per Anief la segretaria generale Daniela Rosano.
Anief contesta la FAQ del Ministero dell'Istruzione [Bonus 500 euro, residuo non speso dai supplenti 2023/24 non si recupera. Ministero risponde con una FAQ - Orizzonte Scuola Notizie] che impedisce ai docenti annuali di recuperare il residuo della Carta del Docente non speso nel 2023/2024. Questa interpretazione viola il principio di non discriminazione rispetto agli insegnanti di ruolo, i quali possono recuperare le somme non spese ai sensi dell'art. 6 del d.P.C.M. del 28 giugno 2016.
Per la scuola sono in arrivo, già nel 2025, degli aumenti stipendiali in cambio di tagli: lo prevede il testo del disegno legge di Bilancio 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri, reso pubblico da poche ore, con all’interno anche il blocco parziale del turn over con la riduzione di 7.834 posti nella scuola e conseguenti risparmi pari a circa 355 milioni che a breve verranno reinvestiti per il salario accessorio del personale. Complessivamente, considerando anche altre risorse investite, gli aumenti per il personale corrispondono a un +16,7% entro il 2030 alla firma dei contratti per i dipendenti pubblici per recupero inflazione ultimi 3 anni e IPCA: nel dettaglio +5.78% nel 2024, +1,8% nel 2025, +3,6% 2026, +5,4% 2027, +1,9% 2028, +2% 2029 e 2030.
Come riporta anche Orizzonte scuola, “la legge di Bilancio 2025 approdata alle Camere conferma la misura introdotta lo scorso anno: il bonus mamme. La nuova manovra approdata in Parlamento estende il bonus anche alle lavoratrici autonome. Il tetto di reddito annuo – in base alla bozza del disegno di legge – è di 40 mila euro. Restano escluse le lavoratici con contratti di lavoro domestico”.
Nel Disegno Legge di Bilancio 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri, reso noto stamane con una bozza pubblica, viene confermata la possibilità per i dipendenti del pubblico impiego di rimanere in servizio fino a 70 anni, a domanda: la richiesta sarà esaudita nella riserva del 10% delle nuove assunzioni, al netto delle aliquote di blocco del turn over introdotte.