Per l’Anief, un’iniziativa come quella annunciata dal Ministero, potrebbe avere un senso logico in altri Paesi, dove al corpo insegnante viene assegnato un corrispettivo a fine mese adeguato al prezioso lavoro profuso. Ma non in Italia, dove gli stipendi degli insegnanti sono bloccati da oltre sei anni e hanno perso tra il 13,3% e il 19,7%,: perché equivale ad una beffa. Solo dalla sottrazione dell’indennità di vacanza contrattuale, pari al 10% dello stipendio, ad ogni insegnante vengono negati in media 1.800 euro l’anno. Che moltiplicati per 40 anni di lavoro superano ampiamenti i fondi riservati ora dal Miur invece a pochi “intimi”.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): cifre simili sono anche quelle assegnate per sentenza, dai tribunali del lavoro, a quei docenti precari che hanno presentato ricorso per avere adeguati risarcimenti, dovuti anche alla mancata assegnazione degli scatti di anzianità e delle mensilità estive. Perché, ha ravvisato giustamente il giudice, in definitiva svolgono il medesimo lavoro ed hanno le stesse responsabilità dei colleghi già di ruolo. Per tutti, inoltre, rappresenta un vero insulto alla professione, al lavoratore e alle loro famiglie, presentarsi al tavolo del rinnovo contrattuale con 3,5 euro netti di adeguamento. Ecco perchè noi ricorriamo.