I docenti non di ruolo con 36 mesi di servizio svolto dovranno mettersi di nuovo in gioco, alla pari di chi non ha alcuna esperienza di insegnamento: per loro, invece, come prevista dalla normativa UE, il Miur avrebbe dovuto dedicare una sessione riservata, per l’accesso sul 40% dei posti vacanti. E non vengono adeguatamente valorizzate nella valutazione finale, sia le abilitazioni conseguite a numero programmato. Non hanno modo di gioire neppure i giovani laureati che aspirano all’insegnamento, non ammessi alla selezione perché non abilitati. Come risultano delusi i docenti già di ruolo che intendono cambiare materia o grado di scuola, i quali, pur in presenza di sentenze definitive di Tar e CdS ottenute dall’Anief, non verranno ammessi. Eppure le sentenze su questo genere di ammissioni dicono ben altro.
Marcello Pacifico (presidente Anief): se le cose stanno così, non staremo a guardare e impugneremo le esclusioni illegittime. E non crediamo affatto che con il concorso si svuoteranno le Graduatorie ad Esaurimento, dove continueranno a rimanere almeno altrettanti docenti precari abilitati anche da decenni. Il tutto si svolgerà a pochi giorni dal 10 novembre, un altro precari day.
Sulla legge delega relativa alla “Revisione dei percorsi di istruzione professionale” previsti dalla L. 107/2105, il Governo scopre le carte: per incrementare il monte annuale di esperienze in azienda, ha intenzione di ridimensionare la formazione tradizionale orientata alla didattica e incrementare le ore laboratoriali.
Marcello Pacifico (presidente Anief): premesso che le ore settimanali di insegnamento debbono tornare quelle pre-Gelmini, l'alternanza scuola lavoro prevista dalla Buona Scuola non è ancora normata, ad iniziare dal piano sulla sicurezza. Il paradosso è che pur senza il decreto specifico contenente le regole organizzative e gli enti accrediti presso la Camera di Commercio, da settembre le scuole superiori, licei compresi, sono state comunque chiamate a pianificare le attività in azienda. Viene poi da chiedersi come si fa a programmare gli stage se il nuovo Piano dell’offerta formativa sarà pronto solo a gennaio. Gli studenti hanno tutte le loro buone ragioni per protestare in piazza.
Il sindacato perde la pazienza: partono i decreti ingiuntivi
L’amministrazione continua a pubblicare comunicati rassicuranti, ma la verità è che per tutti gli insegnanti immessi in ruolo con l’ultima fase del piano straordinario di stabilizzazione della Buona Scuola e che hanno dovuto lasciare una supplenza, non si ha alcuna garanzia sull’assegnazione delle mensilità non corrisposte. E come al solito, i ministeri coinvolti avranno bisogno di mille sollecitazioni prima di risolvere la faccenda.
Marcello Pacifico (presidente Anief): basta con questi soprusi. Confidiamo, compatibilmente con i tempi della giustizia, di far pervenire gli stipendi mancanti già dalla fine del mese di febbraio.
Il 15 febbraio è scaduto il termine di prorogatio delle precedenti nomine. Con i funzionari in procinto di essere incaricati, tra cui 50 vincitori di concorsi e i rimanenti dipendenti Miur ex esecutivi, sono stati formati con un corso-base di appena 42 ore di didattica. Inoltre, sulla materia il Ministero sta esercitando una politica di anti-trasparenza. In ballo ci sono i bilanci delle scuole, con centinaia di migliaia di euro di bilancio da accertare.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sollecitiamo l’amministrazione ad intervenire in tempi strettissimi, perché le scuole necessitano di revisori dei conti all’altezza, con adeguata professionalità, né si può pensare di delegare quasi in toto il compito agli esperti individuati dal Mef. In caso contrario, ci ritroveremmo nella stessa situazione denunciata un paio d’anni fa: situazioni di incertezza sui fondi utili al funzionamento della scuola e momentanea assenza di uno dei due titolari, della culpa in vigilando e della segnalazione all’USR di una nomina di un eventuale commissario ad acta in caso di inopportuno utilizzo delle somme.