In arrivo l’attesa “posizione economica”, un forfait di aumento stipendiale da tempo accordato, ma rimasto fermo “a causa di un palleggiamento tra MIUR e MEF”. Inoltre, appare imminente lo sblocco delle assunzioni degli Ata, ferme ormai da quasi due anni: il Ministro dell’Istruzione, avrebbe infatti scritto alla collega della Funzione Pubblica, Marianna Madia, per riprendere in carico gli oltre 6mila posti vacanti, nel frattempo diventati quasi 7mila. Anche perché nell’anno di blocco, imposto dalla stessa PA, a quanto ci risulta, nemmeno uno di quei posti di lavoro è andato al personale in esubero delle province. Rimane ancora in bilico, invece, l’estensione di due mesi – anche luglio e agosto – delle supplenze su posti vacanti. Chi vuole recuperare i due mesi persi con Anief può cliccare questo link.
Marcello Pacifico (presidente Anief): le ultime sentenze dei giudici che hanno dato ragione:presto, inoltre, presenteremo pure la richiesta dei danni procurati ai precari per la mancata assunzione. Al Miur diciamo: invece di continuare a prendere tempo sui posti effettivamente liberi, sarebbe meglio che l’amministrazione concentri gli sforzi sulle immissioni in ruolo, che non possono essere più procrastinate.
Arriva qualche lieve positivo per il personale non docente della scuola: oltre 2mila – tra amministrativi, tecnici e ausiliari – dovrebbero ricevere l’attesa “posizione economica”, un forfait di aumento stipendiale da tempo accordato, ma rimasto fermo “a causa di un palleggiamento tra MIUR e MEF”, scrive Orizzonte Scuola. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, “ha ricevuto e accettato il pagamento di 2.000 prime posizioni e circa 340 seconde posizioni. Mancano gli ultimi adempimenti burocratici per il pagamento definitivo che allo stato attuale non dovrebbe vedere altri impedimenti”.
A questa prima buona notizia, che non è altro l’aver ottenuto l’esercizio di un diritto, si aggiunge anche quella del probabile imminente sblocco delle assunzioni degli Ata, ferme ormai da quasi due anni: il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, avrebbe infatti scritto alla collega della Funzione Pubblica, Marianna Madia, per riprendere in carico gli oltre 6mila posti vacanti, nel frattempo diventati quasi 7mila. Anche perché nell’anno di blocco, imposto dalla stessa PA, a quanto ci risulta, nemmeno uno di quei posti di lavoro è andato al personale in esubero delle province.
Anief ha da subito dato battaglia per la decisione presa dal Governo, perchè era evidente la sproporzione tra i lavoratori perdenti posto delle province, in via di dismissione, appena 1.644, e l’ampio numero di posti vacanti destinati al personale tecnico e ausiliario della scuola: quasi 28mila posti liberi. Migliaia di lavoratori precari della scuola, nel frattempo, non sono stati stabilizzati. Ricevendo un bel danno economico e alla carriera. Ma anche la beffa di dover sottoscrivere dei contratti a tempo determinato, sino al 30 giugno 2016, anche laddove i posti erano vacanti. Ora, il Miur promette un monitoraggio per verificare se quei posti sono effettivamente privi di titolare. E, solo in tal caso, scatterebbe il pagamento delle mensilità di luglio e agosto 2016.
“Riteniamo questa decisione priva di reale necessità – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – perché la gran parte delle supplenze annuali conferite al personale Ata è su posto privo di personale di ruolo. Invece di continuare a prendere tempo, sarebbe meglio che il Miur concentri gli sforzi sulle immissioni in ruolo, che non possono essere più procrastinate e sono, tra l’altro, molte di più di quelle indicate dal Ministero di Viale Trastevere”.
“Ricordiamo ai dirigenti del Miur – continua Pacifico – che siamo in attesa del pronunciamento dei giudici di competenza sul nostro ricorso al Tar, contro laNota 27715 del 28 agosto 2015, attraverso cui l’amministrazione ha deciso di vanificare le stabilizzazioni, già programmate e finanziate, di amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola, sempre per l’improbabile passaggio del personale soprannumerario delle province su quei posti. Appena anche questo passaggio verrà reso pubblico, presenteremo al Miur anche la richiesta dei danni procurati ai precari per la loro mancata assunzione”.
Anief ricorda che la posizione dell’Italia sul fronte dell’abuso del precariato è ancora al vaglio della Commissione Europea, che sta esaminando la procedura d'infrazione 2124/10.Anche a livello nazionale, ci sono forti perplessità: perché continuare a negare le assunzioni del personale Ata andrebbe a sconfessare innanzitutto la Legge n. 128 dell’8 novembre 2013, nella quale, all’articolo 15, approvata dall’allora ministro Maria Chiara Carrozza, attraverso la quale è stato “definito un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA, per gli anni 2014-2016, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale”. Ma si andrebbe anche a negare la Legge 190 del 2014, la Legge di Stabilità 2015, che al comma 5 ha previsto lo stanziamento di un apposito fondo nazionale “finalizzato all'attuazione degli interventi di cui al medesimo comma 4, con prioritario riferimento alla realizzazione di un piano straordinario di assunzioni, al potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro e alla formazione dei docenti e dei dirigenti”.
Gli assistenti amministrativi, tecnici e ausiliari precari assunti su supplenza annuale derivante da posto vacante, possono quindi chiedere di tramutare il proprio contratto dal 30 giugno al 31 agosto 2016, recuperando le due mensilità di lavoro ed il punteggio di servizio altrimenti negato, cliccando il seguente link.
Per approfondimenti:
Mancate assunzioni personale Ata, dal Miur una risposta minimale: Anief avvia il contenzioso
Scuola, l'ultimo fronte: se i bidelli si ammalano si rischia la chiusura (La Repubblica del 16 settembre 2015)
Posizioni economiche ATA, c'è il via da parte del Ministero dell'economia