Il sindacato ricorre contro il mancato turn over di amministrativi, tecnici e ausiliari e chiede l’immissione in ruolo sui 28mila posti vacanti. Ricorda al Governo che in Italia esistono circa 100 Convitti, dove il 20% di educatori, cuochi, infermieri e guardarobieri è precario. Inoltre, rivendica l’avvio di un bando di concorso per i Direttori dei servizi generali e amministrativi, il cui ruolo continua ad essere ricoperto in tante scuole dagli assistenti amministrativi. I quali vanno stabilizzati, come tutto il personale che ha svolto 36 mesi di servizio. A complicare la situazione c’è poi lo stop ai presidi di sostituire gli Ata assenti per pochi giorni, salvo situazioni particolari. A questo punto, per difendere la categoria non rimane che la via del tribunale.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il paradosso è che le procedure di infrazioni aperte dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, che rischia sanzioni stratosferiche per via dell’abuso di stipule di contratti a tempo determinato, sono partite proprio da alcuni ricorrenti che figurano tra il personale non docente della scuola. Dimenticarli nella riforma, salvo citarli all’interno degli organici del potenziamento degli istituti, è stato un grave errore. Che ora potrebbe costare davvero caro allo Stato italiano.
La riforma della scuola è stata approvata da quasi due mesi, il Governo ha assunto 38mila docenti e nel corso dell’anno ne dovrebbero arrivare altrettanti: sul personale Ata, però, continua a permanere il silenzio. Dovevano essere immessi in ruolo, per coprire il turn over, circa 6.200 amministrativi, tecnici e ausiliari. Invece il paventato passaggio del personale soprannumerario delle province su quei posti ha bloccato tutto. Facendo passare per un successo anche le supplenze annuali, illegittimamente limitate al 30 giugno perché effettuate su posti sono vacanti, e costringendo il sindacato ad avviare una class action – contro Mef e Miur - finalizzata a salvare le immissioni in ruolo.
L’obiettivo del ricorso è ottenere dai Tribunali l’assunzione per tutti coloro che, operando all’interno delle strutture pubbliche da oltre 36 mesi di servizio, anche non continuativi, risultano ad oggi esclusi senza alcuna motivazione valida dal piano straordinario di assunzioni. Il contenzioso prevede, inoltre, adeguati risarcimenti per la perdurante ed immotivata condizione di precarietà. Ai giudici di competenza verrà poi chiesto per quale motivo tutto il personale amministrativo, tecnico, ausiliario ed educativo non risulta ad oggi compreso nei meccanismi premiali della Legge di riforma 107/15.
La class action riguarda anche un’altra categoria esclusa platealmente dal Piano straordinario di immissioni in ruolo: quella degli educatori dei Convitti. Il fatto che si tratti di un numero limitato di formatori, circa 2.500, che operano all’interno di un centinaio di istituzioni educative statali collocate a livello nazionale, non può giustificare la “dimenticanza”. Come non può essere accettato che vengano esclusi dalle immissioni in ruolo della riforma tutti le professionalità specialistiche che agiscono all’interno dei Convitti nazionali: i cuochi, gli infermieri e i guardarobieri. Al pari delle altre istituzioni scolastiche, anche in queste strutture, infatti, circa il 20% del personale in organico risulta precario. E va stabilizzato subito, come ci chiede l’Europa e la Curia di Lussemburgo.
Anief, che non ha pregiudiziali contro il personale perdente posto delle province, ha calcolato che sono circa 28mila le immissioni in ruolo possibili per il personale Ata: i 3.643 posti al 31 agosto 2015, cui si aggiungono i 12.735 posti per supplenze annuali al 30 giugno e i 6.243 di posti che dal 1° settembre 2015 si libereranno per via dei pensionamenti. Poi ci sono i 5.182 derivanti dall’adeguamento, previsto dal Miur attraverso la circolare della direzione del personale di Viale Trastevere n. 22173, del 27 luglio scorso relativa all’organico di fatto Ata del prossimo anno scolastico.
Ricordiamo che la mancate assunzioni del personale Ata vanno anche a contraddire la Legge n. 128 dell’8 novembre 2013, nella quale, all’articolo 15, approvata durante la gestione del Miur dell’ex ministro Carrozza, attraverso la quale è stato “definito un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale docente, educativo e ATA, per gli anni 2014-2016, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale”. Perchè nella riforma non parli di ATA rimane davvero incomprensibile. Ancora di più perchè la Legge 190/2014, al comma 5 ha previsto lo stanziamento di un apposito fondo nazionale “finalizzato all'attuazione degli interventi di cui al medesimo comma 4, con prioritario riferimento alla realizzazione di un piano straordinario di assunzioni”, prevedendo quindi un finanziamento adeguato per tutte le figure professionali.
Anief, infine, ha intenzione di chiedere conto all’amministrazione, sempre attraverso le adeguate sedi legali, la motivazione che ad oggi impedisce al Miur di emanare un bando di concorso, che manca da 15 anni, per immettere in ruolo i Direttori dei servizi generali ed amministrativi, a fronte di circa mille posti vacanti: si tratta di figure professionali particolarmente importanti nella scuola, perché affiancano quotidianamente i dirigenti nella conduzione economica e organizzativa della scuola. Figure che, sistematicamente, da troppo tempo vengono affidate agli assistenti amministrativi con maggiore anzianità di servizio: dei lavoratori, sicuramente da encomiare per senso di professionalità, che in cambio di una maggiorazione di stipendio quasi insignificante, continuano a farsi carico di responsabilità enormi. Il tutto senza formazione adeguata, se non quella acquisita con abnegazione sul “campo”, giorno dopo giorno. Ovviamente, Anief ha predisposto apposito ricorso per ottenere che tutti gli amministrativi “facenti funzione” da oltre tre anni su posto vacante di Direttore dei servizi generali e amministrativi, vengano assunti a tempo indeterminato nel ruolo superiore di Dsga. Come anche indicato dalla curia europea.
Purtroppo, però, l’Italia continua a non recepire le sentenze e le direttive Ue. A complicare ulteriormente le cose ci si è messa anche la spending review: il comma 332 della Legge di Stabilità 2015 (L. 190/14 art. 1) prevede infatti che “a decorrere dal 1º settembre 2015, i dirigenti scolastici non possono conferire le supplenze brevi” nei confronti del “personale appartenente al profilo professionale di assistente amministrativo, salvo che presso le istituzioni scolastiche il cui relativo organico di diritto abbia meno di tre posti”, nei confronti “del personale appartenente al profilo di assistente tecnico” e anche del “personale appartenente al profilo di collaboratore scolastico, per i primi sette giorni di assenza”.
“Con questi antefatti – dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief – si profila un anno davvero difficile per il personale Ata, con ripercussioni negative per le intere strutture scolastiche e sulla didattica. Il paradosso è che le procedure di infrazioni aperte dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, che rischia sanzioni stratosferiche per via dell’abuso di stipule di contratti a tempo determinato, sono partite proprio da alcuni ricorrenti che figurano tra il personale non docente della scuola. Dimenticare nella riforma che esistono i collaboratori scolastici, gli assistenti amministrativi e tecnici, i Dsga, e pure gli educatori, salvo citarli all’interno degli organici del potenziamento degli istituti, è stato un grave errore. Che ora potrebbe costare davvero caro allo Stato italiano”.
Anief, pertanto, ricorda che è ancora possibile aderire all’azione giudiziaria in favore del personale Ata ed educativo, incredibilmente escluso del piano di assunzioni previsto dalla legge 107/2015 “Buona Scuola”, al fine di ottenere lo sblocco delle relative immissioni in ruolo. E anche per ottenere l’avvio del concorso per Dsga, oltre che la stabilizzazione per tutti gli amministrativi “facenti funzione” da più di tre anni.
COME ADERIRE AI RICORSI ANIEF:
Le adesioni si fanno on line, direttamente dal Portale ANIEF edentro il 15 settembre 2015, dai seguenti link:
Class action per lo sblocco delle assunzioni ATA
Class action per l’avvio del concorso per Dsga
Class action per lo sblocco delle assunzioni del personale educativo
Ricorso per la stabilizzazione del personale ATA
Ricorso per la stabilizzazione di chi ha svolto la funzione di DSGA per almeno 36 mesi
Per approfondimenti:
DDL Scuola – Il maxiemendamento non risolve nulla: tagliate fuori le nuove generazioni di docenti
Riforma scuola, i profili di incostituzionalità nel ddl ‘Buona Scuola’ (Il Fatto Quotidiano del 29 giugno 2015)
Organico di fatto, le tabelle per Regioni. Tagliati 2.145 posti (Orizzonte Scuola dell’8 luglio 2015)
Mancate assunzioni personale Ata, dal Miur una risposta minimale: Anief avvia il contenzioso