È in dirittura di arrivo l’avvio dei concorsi ordinari e straordinari, che porteranno decine di migliaia di insegnanti in cattedra con contratti a tempo indeterminato, a partire dai 70 mila da stabilizzare in due anni in chiave Pnrr. Il problema è che chi vince il concorso ordinario per diventare docente non è detto che venga assunto: potrebbe tornare fare il disoccupato o il precario.
È lo scenario che si verrà a creare nel 2024 per migliaia di candidati al ruolo come insegnante nella scuola pubblica: tanti dimostreranno di essere all’altezza, di mettersi dietro la cattedra con cognizione di causa, di avere le conoscenze e competenze giuste, ma non basterà perché il loro destino professionale dipenderà tutto dal numero di posti vacanti in quel momento disponibili. La graduatoria di merito sarà riservata ai vincitori, non ci saranno idonei La graduatoria di merito del concorso ordinario 2023 - infanzia, primaria e secondaria - sarà formata esclusivamente dai vincitori. “Col paradosso che poi a settembre inizieremo a richiamare 200 mila supplenti. È dunque necessario non solo superare le prove ma anche collocarsi nel numero dei posti a bandi. Altrimenti la partecipazione diventerà inutile perché non darà alcun vantaggio in termini di acquisizione dell’abilitazione”, commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
“Le procedure avviate sono importanti e bene accette. Il problema – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che non è prevista l’assunzione in ruolo di docenti idonei, ma la loro esclusione qualora scadano i tempi. Come non si comprende perché non si tenga conto di chi ha partecipato al concorso precedente e ancora attende di essere stabilizzate, dopo aver dimostrato nel tempo e nel corso dello stesso concorso di meritare di insegnare con stabilità. Continuiamo, nel contempo, sempre a chiedere con forza di procedere con le immissioni in ruolo in surroga anche per gli oltre 20 mila partecipanti al concorso Straordinario bis attraverso l’integrazione delle graduatorie dei concorsi riservati. Come non bisogna perdere di vista, parallelamente a queste procedure, il ripristino del doppio canale di reclutamento: senza le assunzioni dei precari sul 50 per cento dei posti liberi, peraltro da inserire tutti in organico di diritto ed eliminando le assurde cattedre in deroga su sostegno, ogni politica di nuovo reclutamento è destinata a fallire”, conclude Pacifico.
Il quadro realizzato dall’Anief riguarda le condizioni per partecipare ai bandi per infanzia e primaria DDG n. 2576 e secondaria DDG n. 2575 pubblicati il 6 dicembre, con le domande di partecipazione che vanno presentate entro il 9 gennaio 2024 ore 23:59. La prova scritta probabilmente si svolgerà a ridosso della chiusura delle domande, considerando i tempi tecnici necessari. Seguirà la prova orale (e pratica per le classi di concorso che la prevedono), la chiusura delle operazioni è prevista necessariamente entro le immissioni in ruolo 2024/25. Poi partirà il secondo concorso della fase transitoria PNRR. Le assunzioni sono previste nell’estate del 2024
COME SI SVOLGERANNO I CONCORSI
I concorsi 2023/24 sono pensati, scrive Orizzonte Scuola, come procedure “smart”. Per la prova scritta il Ministero pensa a 6 sessioni per infanzia primaria, 20 per la secondaria. In questo modo in meno di un mese sarà possibile “liquidare” la prova scritta, un tempo record se si considera che nel 2022 – ai tempi si svolgeva la prova del concorso ordinario 2020 – è stato necessario il periodo 14 marzo – 27 maggio.
La decisione di impostare la prova scritta, computer based a risposta immediata, su argomenti comuni a tutte le classi di concorso permette di svolgere con un’unica prova più classi di concorso, sostegno compreso. Inutile dire che si comprimono anche le possibilità di successo, ma questo è un dato che non rientra nelle statistiche. Il Ministero pensa anche a incentivi per il personale che farà parte di commissioni che svolgeranno i lavori con una certa celerità. Dunque “presto e bene” dovrebbe essere il leitmotiv del concorso 2023.
Ad essere assunti saranno coloro che dopo la somma dei punteggi di prova scritta, prova orale e titoli, si collocheranno all’interno del numero dei posti a bando. È prevista la riserva dei posti del 30% per i candidati con tre anni di servizio negli ultimi dieci nelle scuole statali, di cui uno specifico, anche non consecutivi. Come funziona. Come è prevista l’integrazione, nel limite dei posti banditi, della graduatoria nella misura delle eventuali rinunce all’immissione in ruolo successivamente intervenute, con i candidati che hanno raggiunto almeno il punteggio minimo previsto per il superamento delle prove concorsuali. A parità di punteggio complessivo si applicano le preferenze di cui all’articolo 5, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487.
Le graduatorie di merito saranno approvate con decreto dal dirigente preposto all’USR responsabile della procedura concorsuale, sono trasmesse al sistema informativo del Ministero e sono pubblicate nell’albo e sul sito internet dell’USR. Per le classi di concorso per le quali è disposta l’aggregazione interregionale delle procedure, sono approvate graduatorie distinte per ciascuna regione: avranno validità annuale a decorrere dall’anno scolastico successivo a quello di approvazione delle stesse e perdono efficacia con la pubblicazione delle graduatorie del concorso successivo e comunque alla scadenza del predetto periodo, fermo restando il diritto dei vincitori, come individuati al comma 1, all’immissione in ruolo, ove occorra anche negli anni successivi, in caso di incapienza dei posti destinati annualmente alle assunzioni, nel limite delle facoltà assunzionali disponibili a legislazione vigente.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha già comunicato ai sindacati di voler pubblicare a settembre /ottobre 2024 il secondo concorso della fase straordinaria PNRR. Al secondo concorso potranno verosimilmente partecipare coloro che non avranno superato il primo concorso, più coloro che nel frattempo avranno acquisito il titolo di accesso (30 dei 60 CFU utili per l’abilitazione). Se saranno rispettate le tempistiche, si tratterà di due possibilità una a ridosso dell’altra, in modo che l’accesso nei percorsi di abilitazione sia continua e diventi strutturale.
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