Ad un alunno con disabilità grave possono essere assegnate nemmeno 10 ore di sostegno settimanale, anziché tra le 18 e le 25 di cui necessita? Evidentemente no, ma purtroppo questa discrepanza, tra il diritto allo studio e la mancata applicazione, sembra essere diventata la brutta prassi di tante scuole italiane. È accaduto anche a Bolzano, dove ad un alunno handicap grave, iscritto ad un istituto comprensivo, sono state assegnate solo n. 8 ore di sostegno scolastico settimanale, peraltro senza “adeguata motivazione”: il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa - Sezione autonoma di Bolzano, sollecitato dai legali Anief, ha rilevato che la stesura del Pei non ha tenuto conto di quanto aveva dichiarato “la Commissione sanitaria per l’accertamento dell’handicap ai sensi dell’art. 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 ha accertato che il minore si trova nella situazione di handicap (deficit grave) ai sensi del comma 3 dell’art. 3 della legge n. 104/1992”. E nemmeno della diagnosi funzionale del Servizio multizonale specialistico del Comprensorio sanitario di Bolzano che aveva specificato “un grado di compromissione funzionale grave”. Per il Tribunale, quindi, non è corretto assegnare appena un terzo delle ore di sostegno, perchè per la normativa vigente il docente specializzato affianca l’alunno con disabilità grave nella “totalità dell’orario scolastico”.
“Siamo sempre più convinti – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che il sindacato non può fare finta di nulla quando si vanno a ledere i diritti fondamentali degli alunni disabili e, di riflesso, del personale non nominato in modo adeguato. Per questo insistiamo con la nostra iniziativa ‘Sostegno: non un’ora di meno!’, con la quale da dieci anni procediamo, senza oneri per le famiglie, con l’immediata attivazione, tramite ricorsi d’urgenza, di nuovi posti e per il recupero delle ore negate agli alunni con disabilità grave riconosciuta ai sensi dell'articolo 3, comma 3 della Legge 104/92. Come ribadito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 80/10 sul cosiddetto rapporto uno a uno, a cui non si può rinunciare in presenza di alunni con disabilità grave”.
Nell’Ordinanza, tra i vari rilievi del giudice, spicca quanto riportato dal Consiglio di Stato con il parere n. 2023/2017, in base al quale risulta che “nella prassi, tenuto conto delle quattro possibili fasce di gravità (gravissima, grave, media e lieve), l’insegnante di sostegno copre: “per la disabilità gravissima o grave, la totalità dell’orario scolastico”; “per la disabilità media, circa la metà dell’orario scolastico”; “per la disabilità lieve, poco meno della metà dell’orario scolastico di un insegnante di sostegno”. Sempre il giudice ha rilevato che “tali orari si devono quantificare tenendo conto della scuola frequentata, e quindi corrispondono a 25 ore settimanali se si tratti della scuola dell’infanzia, a 22 ore settimanali se si tratti della scuola primaria e a 18 ore settimanali se si tratti della scuola secondaria, sia essa di primo o di secondo grado”.
Il giudice ha quindi ordinato all’amministrazione scolastica di “riesaminare la posizione dell’alunno sulla base dei principi ora espressi, entro e non oltre 20 giorni dalla data di comunicazione della presente ordinanza” del 9 marzo 2022. Ha quindi sospeso, “nelle more, l’esecuzione dei provvedimenti impugnati fino alla camera di consiglio del 5 aprile 2022, nel corso della quale il Collegio si pronuncerà in via definitiva sull’istanza cautelare” prodotta. Il Tribunale Regionale di Giustizia Amministrativa - Sezione autonoma di Bolzano, accoglie quindi “provvisoriamente, nei sensi di cui in motivazione, l’istanza cautelare, disponendo che l’Amministrazione provveda al riesame dell’impugnato P.E.I. per l’anno scolastico 2021/2022, nonché degli altri provvedimenti impugnati, nell’osservanza dei principi sopra indicati. Rinvia l’ulteriore esame dell’istanza cautelare alla Camera di consiglio del 5 aprile 2022, confermando per la trattazione della causa nel merito l’udienza pubblica dell’8 giugno 2022”.
Anief continua a promuovere l’iniziativa “Sostegno: non un'ora di meno!”, invitando docenti e dirigenti, ma ancora prima le famiglie degli alunni con disabilità, a segnalare le situazioni in cui si fossero registrate carenze nell’assegnazione delle risorse. In seguito alle segnalazioni, si attivano ricorsi d’urgenza presso i Tar di competenza e senza oneri per le famiglie.
PER APPROFONDIMENTI:
Sciopero del 10 dicembre, il ministero dell’Istruzione lo ufficializza ai dirigenti
Stipendi precipitati, carriere inesistenti, pensioni lontanissime: domani Talk Pulser Anief-Cesi