Alle ore 9.30la Corte di Giustizia europea, in Rue du Fort Niedergrünewald, leggerà la tanto attesa sentenza sull’utilizzo reiterato e immotivato dei dipendenti scolastici non di ruolo. Se, come tutto fa supporre, i giudici sovranazionali daranno ragione alle rivendicazioni poste prima di tutti dall’Anief nel 2010, si chiuderà finalmente l’epoca del malcostume tutto italiano di assumere e licenziare in spregio alladirettiva 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999 relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): abbiamo avviato questa vertenza per primi, ci abbiamo creduto e arriviamo all’epilogo già forti di tanti risarcimenti, in media 30mila euro ciascuno, a favore dei lavoratori non di ruolo.
Mancano poche ore alla storica lettura della sentenza da parte della Corte di Giustizia europea sulla reiterazione dei contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio, in violazione della direttiva comunitaria 1999/70/Ce: domani mattina, in Rue du Fort Niedergrünewald, Lussemburgo-Kirchberg, alle ore 9.30, il giudice emetterà finalmente il giudizio finale su un ricorso che potrebbe aprire le porte dell’assunzione a titolo definitivo per centinaia di migliaia di precari della scuola e di tutta la pubblica amministrazione.
La sentenza arriva a distanza di quasi cinque anni da quando l’Anief avviò la vertenza sovranazionale e dopo migliaia di ricorsi presentati nei tribunali del lavoro italiani, che si vanno a sommare alla miriade di denunce pervenute alla Commissione Europea: “arriviamo a questo importante evento presso la Curia del Corte di giustizia europea - dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, in partenza proprio per Lussemburgo – dopo esserci imposti già in diverse occasioni nei tribunali italiani, con risarcimenti a favore dei lavoratori in media di 30mila euro per ognuno. Sull’esito del processo, che interessato la vita professionale e personale di tantissimi precari, siamo fiduciosi”.
L’Anief ha sempre sostenuto l’illegittimità dello Stato italiano nel rinnovare i contratti a tempo determinato per provvedere alla copertura di posti vacanti nella pubblica amministrazione: ciò è avvenuto senza ragioni oggettive e con il solo scopo di lucrare un risparmio di spesa in danno di un’intera generazione di lavoratori. Tutto ciò in spregio alla direttiva 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999 relativa all'accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato.Se, come tutto fa supporre, i giudici sovranazionale daranno ragione a tali rivendicazioni, peroltre 250mila docenti (150mila dalle GaE - che saranno assunti dal Governo il 1 settembre 2015 e almeno 100mila abilitati rimasti illegittimamente fuori) sipotrebbero finalmente chiudere il capitolo del precariato con ricorsi seriali al giudice del lavoro, per non parlare dei migliaia di ATA per cui è ancora attiva la procedura d’infrazione 2124/2010 nei confronti dello Stato italiano.
L’Anief per commentare tale evento ha organizzatoun convegno in Parlamento: si svolgerà dopodomani, 27 novembre,dalle ore 15 alle ore 18, presso la Sala della Mercede, Palazzi Marini. Aprirà i lavori Marcello Pacifico, relatori il giudice P. Coppola, gli avv. Miceli, S. Galleano, De Michele, De Grandis, Zampieri, chiude il presidente emerito della Corte di Cassazione, dott. M. De Luca. A seguire conferenza stampa. Invitati parlamentari e rappresentanti del Governo.
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