Dall’Esecutivo, però, ancora non sembrano arrivare segnali di pentimento: il Governo piuttosto che firmare un decreto legge salva immissioni in ruolo, non potendo controllare i tempi del dibattito del Senato, sempre più dilatati, è arrivato a chiedere ai presidi di convocare i collegi docenti su una riforma che è ancora tutta da definire.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): tutta colpa di chi si ostina a non ascoltare le richieste del mondo della scuola. E anche dei dirigenti del Miur, che con colpevole ritardo e solo sulla spinta delle proteste, si sono resi conto che il ddl 1934 può essere ancora cambiato, persino bocciato dalle Camere.
Sulla riforma della scuola la prima crepa è arrivata ieri, con il testo clamorosamente bocciato dalla commissione Affari Costituzionali del Senato. Dall’Esecutivo, però, ancora non sembrano arrivare segnali di pentimento: invece di approvare un decreto legge salva-assunzioni e concentrarsi sulla stesura di un testo finalmente da condividere da tutte le parti sociali, la maggioranza si incaponisce su un disegno di legge pieno zeppo di norme incostituzionali.
“Se siamo arrivati a questo punto, con il ddl bocciato dalle piazza e in fase di verifica tecnica, la colpa va ascritta senza ombra di dubbio al mancato ascolto di quanto il mondo della scuola sta chiedendo da mesi”, dice Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal.
In questi giorni, il Governo piuttosto che firmare un decreto legge salva immissioni in ruolo, non potendo controllare i tempi del dibattito del Senato, sempre più dilatati, è arrivato a chiedere ai presidi di convocare i collegi docenti su una riforma che è ancora tutta da definire. Una riforma, insomma, che non c’è. Già diversi parlamentari denunciano l'ennesima violazione delle prassi istituzionali e delle libertà parlamentari, per l’invito da parte di alcuni Uffici Scolastici Regionali ai capi d’Istituto, anche se stanno arrivando i primi ripensamenti, a convocare i collegi dei docenti per individuare l'organico potenziato, i docenti a supporto della didattica e dei progetti nella scuola autonoma, da assumere per il prossimo anno.
“Al Miur, con colpevole ritardo e solo sulla spinta delle proteste, si sono resi conto – prosegue il sindacalista Anief-Confedir-Cisal - che il ddl 1934 può essere ancora cambiato, persino bocciato dalle Camere. Ma non solo, perché dopo tante denunce, l’Esecutivo ha anche capito che i tempi tecnici per il reclutamento sono a rischio. Anief, del resto, lo aveva detto in audizione alla Camera in tempi non sospetti: due mesi fa. E ribadito nel mese di maggio, attraversouna serie di emendamenti consegnati alla VII Commissione del Senato. Ancora una volta - conclude Pacifico -, sarebbe troppo facile commentare il comportamento assunto da chi vuole riformare la scuola senza conoscerne l’essenza e nemmeno le basi”.
Per approfondimenti:
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