Anche il PD, il partito di maggioranza, si è finalmente reso conto che occorre ascoltare l’Anief, l’unica organizzazione a condurre in Europa la questione del precariato scolastico e dei tanti limiti contenuti nel ddl di riforma.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): questa riforma deve essere cambiata, perché è stata sonoramente bocciata da chi lavora ogni giorno nei nostri istituti. Perché non è possibile permettere ancora una volta che su certe questioni l'ultima parola debba passare ai giudici. Il Governo lo deve sapere: sulla mancata stabilizzazione del personale, come sull’elusione dello stato contrattuale e di carriera dei dipendenti precari rispetto a quelli di ruolo, la Commissione europea potrebbe infatti intervenire.
Dopo gli scioperi generali contro la riforma della Scuola e la nuova denuncia circostanziata dell’Anief a Bruxelles, presso la Commissione europea a seguito della continua disapplicazione di tanti diritti dei lavoratori a seguito dell’eventuale approvazione del disegno di legge 2994, oggi il giovane sindacato è stato convocato d’urgenza dal Partito Democratico per un incontro che si svolgerà domani 7 maggio: anche il PD, il partito di maggioranza, si è finalmente reso conto che occorre ascoltare l’Anief, l’unica organizzazione a condurre in Europa la questione del precariato scolastico e dei tanti limiti contenuti nel ddl di riforma.
Tra poche ore Marcello Pacifico, presidente Anief, incontrerà quindi i rappresentanti della maggioranza parlamentare. L’incontro servirà, ovviamente, a tutelare il personale della scuola. Il sindacalista ricorderà ai politici che c’è una procedura d'infrazione ancora aperta, la 2124/2010, attivata per la mancata stabilizzazione del personale ATA su posto vacante e per la discriminazione subita dal personale precario della scuola in tema di progressione di carriera, a proposito di scatti di anzianità, ferie, permessi e altro. Inoltre, verrà ribadito che ancora oggi continua ad essere disattesa la sentenza della Corte di Giustizia europea del 26 novembre scorso sull’obbligo di assunzione, nei Paesi membri, del personale pubblico precario che ha svolto 36 mesi su posto vacante.
“Questa riforma deve essere cambiata – ricorda il presidente Anief - perché è stata sonoramente bocciata da chi lavora ogni giorno nei nostri istituti. Perché non è possibile permettere ancora una volta che su certe questioni l'ultima parola debba passare ai giudici. Il Governo lo deve sapere: sulla mancata stabilizzazione del personale, come sull’elusione dello stato contrattuale e di carriera dei dipendenti precari rispetto a quelli di ruolo, la Commissione europea potrebbe infatti intervenire: è già passato un anno e mezzo dall'atto di messa in mora e questa riforma peggiora le cose. Anief ha chiesto l'attivazione urgente del ricorso contro lo Stato italiano. Il quale potrebbe fare ancora in tempo – conclude Pacifico – a mettersi in regola cambiando il disegno di legge sulla Buona Scuola approvando i 91 emendamenti Anief in linea con l’Europa”.
Il presidente Anief, Marcello Pacifico, a Bruxelles in procinto di consegnare la denuncia del sindacato contro il ddl di riforma sulla scuola italiana.
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