Marcello Pacifico (Anief-Confedir): ormai la partita si gioca a Palazzo Madama, dove la maggioranza è più stretta e l’esito delle elezioni regionali potrebbe avere il suo peso nello spostare più di un parere dei parlamentari verso il no ad un disegno di legge rifiutato dalla larghissima maggioranza del paese. Appare francamente inutile, quindi, organizzare presìdi in corrispondenza dell’ok finale a Montecitorio. Il blocco delle valutazioni degli studenti non è illegittimo: esistono delle norme ed è chiaro che se il sindacato dovesse arrivare ad un’iniziativa del genere, lo farebbe di certo non forzando la legge.
“Invece di chiedersi perché il mondo della scuola è contrario al disegno di legge 2994 e ai suoi emendamenti di facciata, la maggioranza si appresta ad approvare a testa bassa la riforma nelle prossime ore alla Camera, trasformando il voto definitivo in aula del 20 maggio in una formalità. E al crescere delle proteste, che potrebbero culminare nel blocco degli scrutini, fa rispondere stizzita dal presidente dell'autorità sugli scioperi, che minaccia sanzioni e precettazioni dei docenti tutte da verificare”. A dirlo è Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, nella giornata in cui a Montecitorio la votazione su articoli ed emendamenti si conferma praticamente inutile, perché il disegno di legge è destinato ad essere approvato senza alcun problema.
“A questo punto – spiega Pacifico – la partita si deve giocare già al Senato, dove la maggioranza è più stretta e l’esito delle elezioni regionali potrebbe avere il suo peso nello spostare più di un parere dei parlamentari verso il no ad un disegno di legge rifiutato dalla larghissima maggioranza del paese. Appare francamente inutile, quindi, organizzare presidi in corrispondenza dell’ok finale della Camera. Sarebbe decisamente meglio concentrarsi sul proseguo dell’iter di approvazione, facendo pressioni sin da subito sui senatori, chiamati nei prossimi giorni ad esaminare un testo semi-blindato nell’impopolarità generale: perché le manifestazioni e gli scioperi partecipati di queste ultime settimane confermano quanto sia invisa questa riforma”.
“Chi governa il paese è consapevole di tutto ciò – continua il sindacalista Anief-Confedir – tanto che fa di tutto per cercare di tenere a bada la proteste: fa pensare anche l’intervento deciso di oggi del presidente dell'autorità sugli scioperi, che ha parlato di possibile sciopero degli scrutini in palese contrasto con la normativa. Eppure, le norme non dicono questo: è chiaro che se il sindacato dovesse arrivare ad un’iniziativa del genere, lo farebbe non di certo forzando la legge”.
Pertanto, il blocco degli scrutini potrebbe essere la risposta estrema all'estrema resistenza del Governo a cambiare un provvedimento che docenti, studenti e famiglie non vogliono. Come dimostrato dalla partecipazione amplissima agli scioperi e alle manifestazioni dell'ultimo mese.
A tal proposito, Anief ricorda ai lavoratori che nell’allegato al Ccnl della Scuola è specificato, in attuazione della Legge del 12 giugno 1990, n. 146, “Norme sull'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Istituzione della Commissione di garanzia dell'attuazione della legge”, che il blocco degli scrutini è un atto possibile da realizzare: “gli scioperi proclamati e concomitanti con le giornate nelle quali è prevista l’effettuazione degli scrutini finali non devono differirne la conclusione nei soli casi in cui il compimento dell’attività valutativa sia propedeutico allo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione. Negli altri casi, i predetti scioperi non devono comunque comportare un differimento delle operazioni di scrutinio superiore a 5 giorni rispetto alla scadenza programmata della conclusione”.
Viene da chiedersi perché, allora, se si dovesse decidere di effettuare uno sciopero all’interno di questo regole, si parla già oggi, a distanza di settimane, di sanzioni e di precettazione del personale?
Per approfondimenti:
Riforma. Assunzioni calano a 100mila, fuori gli idonei concorso (?) e dentro 10 mila abilitati con servizio delle GI (Orizzonte Scuola 11 marzo 2015)
Piano assunzioni, il Governo valuti bene: potrebbe sbagliare tutto su tempi, numeri e soluzioni
SCUOLA – Assunzioni, il Ministro Giannini conferma gli errori del Governo
“Verrà assunto chi serve alle scuole. Avranno i docenti che chiedono” (La Stampa 27 aprile 2015)
Il premier apre su precari e presidi "ora ricuciamo poi via al decreto" (La Repubblica 28 aprile 2015)
DDL Scuola. Malpezzi (PD) smentisce stralcio piano assunzioni (Orizzonte Scuola 28 aprile 2015)
Scuola, il PD pugliese chiede il ritiro del DDL a Renzi (Blasting News 29 aprile 2015)
Gli emendamenti al testo di riforma 2994 approvati dalla VII Commissione Cultura della Camera (Orizzonte Scuola 12 maggio 2015)