Il Ministero dell’Istruzione Miur ha inviato ai direttori generali una Circolare sull’adeguamento degli organici di diritto del personale docente alle situazioni di fatto per il prossimo anno scolastico, attraverso cui confermare o ridurre i posti dell’a.s. 2014/15: l’incongruenza sta nel fatto che le regole impartite con quel dispositivo ministeriale risultano in palese contrasto con il disegno di legge n. 2994-B, in via di approvazione, per il quale è prevista la votazione finale da parte dell’aula della Camera a partire da domani.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): presto assisteremo ad un vero conflitto tra organico di fatto e di diritto precedente e post riforma, perché il nuovo organico dell’autonomia, conseguente al disegno di legge in via di approvazione, dovrà tenere conto di posti comuni e di potenziamento dell’offerta formativa in base alle indicazioni effettuate da ogni Collegio. Una scelta che porterà anche all’individuazione tardiva dei posti per il sostegno agli alunni disabili: ancora una volta, si ammette il fabbisogno di un rapporto uno a due tra docenti e alunni disabili in organico di fatto, lasciando 30 mila supplenti precari senza stabilizzarli. Con effetti negativi per le scuole, per gli alunni coinvolti e per i tribunali.
La riforma della scuola non è stata ancora approvata e già cominciano ad emergere le prime contraddizioni. Ad iniziare dal fronte degli organici del personale, che sarebbero dovuti essere da tempo definiti per la piena attuazione del progetto di immissioni in ruolo e per il regolare avvio del nuovo anno scolastico. Invece, per la definizione dei posti non solo siamo ancora in altro mare, ma gli organici vivranno presto una fase di ulteriore revisione. Con non pochi effetti negativi sull’avvio delle attività didattiche e sull’organizzazione delle nostre scuole.
Già, perché solo una manciata di giorni fa, il 3 luglio, il Ministero dell’Istruzione ha inviato ai direttori generali la Circolare A00DGPER 0019400, sull’adeguamento degli organici di diritto del personale docente alle situazioni di fatto per il prossimo anno scolastico, attraverso cui confermare o ridurre i posti dell’a.s. 2014/2015: l’incongruenza sta nel fatto che le regole impartite con quel dispositivo ministeriale risultano in palese contrasto con il disegno di legge n. 2994-B, in via di approvazione, per il quale è prevista la votazione finale da parte dell’aula della Camera a partire da domani.
Perchè il comma n. 84 di quel nuovo testo autorizza i dirigenti scolastici a mutare gli organici, cambiando anche “il numero di alunni e di studenti per classe rispetto a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, allo scopo di migliorare la qualità didattica anche in rapporto alle esigenze formative degli alunni con disabilità”. Inoltre, attraverso il comma 14 del disegno di legge in via di approvazione, si prevede che le scuola possano decidere una loro “quota di autonomia dei curricoli e” di “spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente”. Allo stesso modo, anche il comma 65 del ddl, dà facoltà ai capi d’istituto di agire per il “potenziamento dei posti di sostegno”.
Nella Circolare del 3 luglio, però, si chiede ai “dirigenti scolastici, sia per il primo ciclo che per il secondo ciclo”, di comunicare “agli uffici scolastici regionali, non oltre il giorno 11 luglio sia la variazione del numero delle classi, sia il numero dei posti e degli spezzoni di orario che non sia stato possibile coprire con personale a disposizione per il completamento dell'orario obbligatorio all'interno della stessa istituzione scolastica”. Solo che nelle stesse ore, la Camera potrebbe dare l’assenso per il sì finale al disegno di legge “La Buona Scuola”.
“Stando così le cose, è evidente che presto assisteremo ad un vero conflitto tra organico di fatto e di diritto precedente e post riforma – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal -: perché il nuovo organico dell’autonomia, conseguente al disegno di legge in via di approvazione, dovrà tenere conto di posti comuni e di potenziamento dell’offerta formativa in base alle indicazioni effettuate da ogni Collegio”.
“Una scelta che – continua il sindacalista – porterà anche all’individuazione tardiva dei posti per il sostegno agli alunni disabili: ancora una volta, si ammette il fabbisogno di un rapporto uno a due tra docenti e alunni disabili in organico di fatto, lasciando 30 mila supplenti precari senza stabilizzarli. Con effetti negativi per le scuole, per gli alunni coinvolti e per i tribunali, che vedranno aumentare la mole di lavoro per via dei ricorsi in arrivo”.
Per approfondimenti:
Alcune delle norme della riforma che danno mandato ai dirigenti scolastici e agli istituti, attraverso i Collegi dei docenti, di modificare gli organici:
14.2, lettera a) [il piano triennale dell’offerta formativa determina] il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente;
65. […] Il riparto della dotazione organica per il potenziamento dei posti di sostegno è effettuato in base al numero degli alunni disabili […].
84. Il dirigente scolastico, nell'ambito dell'organico dell'autonomia assegnato e delle risorse, anche logistiche, disponibili, riduce il numero di alunni e di studenti per classe rispetto a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, allo scopo di migliorare la qualità didattica anche in rapporto alle esigenze formative degli alunni con disabilità.
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