In queste ore riprende, dopo quasi una settimana di “riflessione”, l’esame della commissione Istruzione del Senato del disegno di legge sulla scuola, con la sintesi dei “relatori” delle modifiche presentate, e se il testo dovesse rimanere immutato rimarranno fuori tutti gli insegnanti che hanno frequentato i corsi di abilitazione Pas o i Tfa, oltre a coloro che hanno conseguito il titolo all’estero e in Scienze della formazione primaria dopo il 2011.
Marcello Pacifico (presidente Anief): chiunque si candidi a fare l’insegnante ed è stato abilitato dallo Stato, o ha avuto un titolo riconosciuto, ha diritto ad essere immesso a pieno titolo nelle graduatorie per concorrere alle assunzioni. Senza baratti o ricatti. I nostri tanti precedenti positivi su questo genere di vertenze ci fanno ben sperare: fino a quando chi legifera o amministra non risponde delle norme incostituzionali o degli atti illegittimi in prima persona, la parola definitiva sarà sempre quella dei giudici.
Oggi riprende l’esame della VII commissione del Senato del disegno di legge sulla scuola, con la sintesi dei “relatori” delle tante modifiche presentate, ma se il testo dovesse rimanere immutato nella sostanza, come il Governo ha dato indicazione di fare al Parlamento, saranno ben 70mila i docenti precari della scuola che ricorreranno in tribunale. La stima, realizzata dal sindacato Anief, riguarda tutti gli insegnanti che hanno frequentato i corsi di abilitazione Pas o i Tfa, che hanno pieno diritto all’assunzione e che invece risultano clamorosamente esclusi dal piano di assunzioni. Anche se dovesse essere approvato quello dei 100mila nuovi immessi in ruolo.
Già perché la Camera dei Deputati per calmare le proteste aveva previsto la valutazione dell’abilitazione selettiva e del servizio di 180 giorni: ora in Senato, i relatori sarebbero disposti a concedere la metà dei posti riservati al futuro concorso a cattedra, un terzo degli aspiranti aventi diritto e meno della metà di chi potrebbe essere stabilizzato dai giudici.
“E chi si è abilitato in Scienze della Formazione Primaria o all’Estero, che dovrebbe fare, stare a guardare? Noi diciamo basta con questa gestione improvvisata della scuola pubblica e di chi vi opera”, dichiara Marcello Pacifico, presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal. “Per loro, come per tutti gli altri abilitati a partire dal 2011, devono essere necessariamente riaperte le GaE, perché vanno stabilizzati. Come tutti i precari con 360 giorni di supplenza svolti”.
I numeri sui precari sono presto detti: ammontano a 61mila coloro che hanno o stanno frequentando i corsi Pas, i Percorsi abilitanti speciali, al netto degli altri 5mila ammessi dai legali dell’Anief; mentre saranno circa 30mila, complessivamente, quelli che si saranno abilitati con il primo e secondo ciclo del Tfa, i Tirocini formativi attivi. I primi hanno insegnato quasi sempre per più di tre anni nelle scuole pubbliche, inoltre possono rivendicare il diritto alla stabilizzazione come riconosciuto dalla recente sentenza della Corte di giustizia europea. Non è un caso se in 75mila siano chiamati ogni anno dalle graduatorie di seconda e terza fascia d’istituto come supplenti fino al 30 giugno dell’anno successivo. I secondi, invece, hanno superato una selezione a numero programmato sulla previsione dei posti vacanti e disponibili, esattamente come i colleghi delle Ssis. Questi ultimi, però, sono stati inseriti in quelle GaE da cui si procederà all’assunzione. E lo stesso destino avverso, niente GaE e niente assunzioni, viene invece rifilato ai tanti colleghi delle Facoltà di Scienze della formazione primaria laureatisi dopo il 2011, nemmeno presi in considerazione.
“L’unica soluzione – continua il presidente Anief - è la riapertura delle GaE, così come abbiamo già ottenuto nel 2008 e nel 2012. Perché chiunque si candidi a fare l’insegnante ed è stato abilitato dallo Stato, o ha avuto un titolo riconosciuto, ha diritto ad essere immesso a pieno titolo nelle graduatorie per concorrere alle assunzioni. Senza baratti o ricatti”.
“Il caso dei diplomati magistrali, esclusi per dodici anni e ora inseriti nelle GaE grazie ad una sentenza definitiva del Consiglio di Stato ottenuta dai legali Anief, ma anche dei docenti cancellati e reinseriti, sempre grazie ai legali del giovane sindacato, è più che emblematico. Purtroppo – conclude Pacifico - in questo Paese fino a quando chi legifera o amministra non risponde delle norme incostituzionali o degli atti illegittimi in prima persona, la parola definitiva sarà sempre quella dei giudici. Meno male che Anief vince sempre per tutelare questo diritto”.
Per approfondimenti:
100mila docenti abilitati chiedono solo di insegnare: il Parlamento li inserisca nelle graduatorie
Buona Scuola – Assunzioni precari, Governo ci ripensi: meglio un decreto legge
DDL BUONA SCUOLA – Anief presenta 90 emendamenti: il Governo è riuscito a mettere tutti contro tutti
Ddl scuola, vertice a palazzo Chigi. Trattativa a oltranza oppure fiducia (Corriere della Sera del 19 giugno 2015)
DDL SCUOLA – Si va verso la fiducia al Senato. Anief: nessun ricatto sulle assunzioni dei precari
20 giugno 2015 - eNEWS 394 di Matteo Renzi agli iscritti
Renzi, se passa riforma 100mila assunzioni, altrimenti 20-22mila. Numeri in libertà (Orizzonte Scuola del 22 giugno 2015)
DDL Scuola. Domani "testo sintesi" relatori. Ritiro emendamenti opposizione, altrimenti maxiemendamento e fiducia. Le anticipazioni (Orizzonte Scuola del 22 giugno 2015)