Domani l’Anief è stata convocata dalla ministra dell’Università per confrontarsi sull’applicazione del Decreto Legge 111, in particolare sul possesso e dell’esibizione del Green Pass da parte del personale universitario ma anche degli studenti: Per quanto ci riguarda, anticipa Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante un intervista ad Italia Stampa, diremo al ministro che si sta attuando un obbligo davvero discutibile “sia verso il personale, anche amministrativo, sia verso gli studenti universitari, prevedendo anche una sanzione da 400 a 1.000 euro. Si tratta di una disposizione che a nostro avviso va pure a ledere il diritto allo studio degli studenti degli atenei. Senza contare che si sta procedendo una vera e propria discriminazione tra i cittadini, poiché l’obbligo non è previsto per il resto della popolazione”.
L’obbligo del certificato verde non è legittimo, nemmeno a livello universitario. “Per quanto riguarda il personale – ha detto Marcello Pacifico - il sindacato Anief sta ricorrendo sia presso il tribunale del lavoro, sia al tribunale amministrativo. La stessa cosa stiamo facendo, tramite Radamante, con gli studenti iscritti all’Università, così da garantire loro il diritto allo studio. È veramente assurdo che gli studenti privi del Green Pass non solo hanno inibito l’accesso agli atenei, ma non possono svolgere gli esami di profitto e nemmeno quelli di laurea. Qui si parla di una vera e propria sospensione del diritto all’istruzione rispetto ad una scelta che viene discriminata da chi ci sta governando”.
L’iniziativa giudiziaria sindacale intende contrastare l’illegittimo obbligo del possesso e dell’esibizione del Green Pass, nonché contro le sanzioni amministrative. L’azione vuole annullare l’art. 1 c. 6 del DL n. 111/21 e le disposizioni applicative che causano l’interruzione del diritto allo studio (esami, lezioni, lauree) e il pagamento della multa.
Anier ricorda che al pari della norma sull’obbligo del certificato “verde” obbligatorio per gli studenti universitari, è considerata profondamente ingiusta anche quella che obbliga il possesso dello stesso documento tra il personale accademico e scolastico: anche in questo caso, il giovane sindacato ha predisposto un ricorso, al quale hanno già aderito 3mila cittadini. Per aderire ad entrambe le impugnazioni c’è tempo fino al prossimo 31 agosto.
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