Intervistato da Repubblica Tv, il ministro dell’Istruzione assicura che con il ddl La Buona Scuola si chiude il capitolo drammatico del precariato storico: dei 130mila precari della scuola nelle graduatorie ad esaurimento, 100mila e qualche centinaio li assumiamo subito: la parte restante è quella delle graduatorie dell’infanzia, che non è esclusa ma affidata alla delega al Governo su questo ddl che si svilupperà nel prossimo anno.
Replica dell’Anief: Giannini sa bene che i numeri del precariato italiano non si fermano alle GaE, peraltro tutt’altro che prossime allo svuotamento, come invece era stato detto a gran voce dal Governo per almeno sei mesi. Oltre ai 37mila precari della scuola dell’infanzia, infatti, ne rimangono fuori almeno altri 7mila appartenenti alle varie classi di concorso, più decine di migliaia di abilitati in seconda fascia d'istituto ed altri 7mila docenti idonei dei concorsi pubblici. Mancano all’appello, inoltre, alcune migliaia di altri aspiranti docenti di religione, i docenti in servizio nelle scuole estere del MaE e alcune centinaia di educatori.
Marcello Pacifico (presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione): così viene elusa la sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 26 novembre. Vorrà dire che troveranno giustizia tramite le aule dei tribunali, dove i giudici gli potranno assegnare quella stabilizzazione oggi negata dal legislatore. Ma anche risarcimenti tutt’altro che figurativi: fino a 20 mensilità, oltre che l’inclusione degli scatti e delle mensilità estive, con cifre che variano tra i 30mila e i 50mila euro a docente.
Oggi, nel corso di un videoforum di Repubblica Tv, il Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha tenuto a dire che grazie al disegno di legge La Buona Scuola si chiude finalmente “il capitolo drammatico del precariato storico, perché dei 130mila precari della scuola nelle graduatorie ad esaurimento, 100mila e qualche centinaio li assumiamo subito: la parte restante è quella delle graduatorie dell’infanzia, che non è esclusa ma affidata alla delega al Governo su questo ddl che si svilupperà nel prossimo anno”.
“E' chiaro – ha continuato Giannini - che c'è tutto un mondo che è fuori da questo straordinario piano di assunzioni: un mondo che, a vario titolo, ha buona ragione di chiedersi il perché. Ma dal momento che è chiaro il criterio – vincita del concorso e inclusione di chi è equiparato per legge – si comprende che questo Governo fa sul serio, perché chiude un capitolo doloroso del precariato e dà subito la possibilità di mettere a concorso 60mila nuovi posti d insegnante”.
Anief considera a dir poco superficiale il tentativo del Ministro di tranquillizzare i precari, attraverso la solita politica del ‘tutto bene, tutto a posto’: proprio perché parla validità ed equiparazione dei titoli utili ad accedere ai ruoli dello Stato, Giannini sa bene che i numeri del precariato italiano non si fermano alle graduatorie ad esaurimento, peraltro tutt’altro che prossime ad essere svuotate come ci era stato detto a gran voce dal Governo per almeno sei mesi. Oltre ai 37mila precari della scuola dell’infanzia inseriti nelle GaE, infatti, ne rimangono fuori almeno altri 7mila appartenenti alle varie classi di concorso, più decine di migliaia di abilitati in seconda fascia d'istituto ed altri 7mila docenti idonei dei concorsi pubblici.
Mancano all’appello, inoltre, alcune migliaia di altri aspiranti docenti di religione, i docenti in servizio nelle scuole estere del MaE e alcune centinaia di educatori. E di questi docenti, a tutti gli effetti con tutti i titoli e i servizi utili per procedere alla loro assunzione, non c’è traccia nemmeno nel ddl n. 2994 che oggi ha iniziato il suo iter alla Camera dei Deputati attraverso le prime audizioni.
"Sui precari della scuola italiana – commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione – il Ministro Giannini e il Governo continuano a bleffare: sia cercando di minimizzare i numeri sui posti vacanti, non realizzando quel censimento che chiediamo a gran voce da mesi, sia continuando a trattare come invisibili decine e decine di migliaia di precari, tutti selezioni e abilitati all’insegnamento con le stesse modalità dei colleghi che li hanno preceduti. In questo modo, tra l’altro, così viene elusa la sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 26 novembre”.
“Vorrà dire che la loro assunzione, la giustizia, la troveranno tramite le aule dei tribunali, dove i giudici gli potranno assegnare quella stabilizzazione oggi negata dal legislatore. Ma anche risarcimenti tutt’altro che figurativi: fino a 20 mensilità, oltre che – conclude Pacifico – l’inclusione degli scatti e delle mensilità estive, con cifre che variano tra i 30mila e i 50mila euro a docente".
Tutti i precari fuori dalle graduatorie ad esaurimento, interessati all’immissione in ruolo e agli indennizzi, possono ancora rivendicare tali diritti lesi aderendo all’impugnazione predisposta dall’Anief: basta aderire al ricorso “Stabilizzazione Precari NON INSERITI IN GAE”. I requisiti di accesso al ricorso sono i seguenti: essere docenti non inseriti in GaE con almeno 36 mesi di servizio (anche non continuativi) con contratti al 30/06 o al 31/08 su posto vacante e disponibile. Possono aderire anche docenti e Ata delle province di Trento, Bolzano e Aosta.
Per approfondimenti:
Svelato il bluff della Buona Scuola: risparmiare 12mila euro di scatti a docente
Il 17 marzo 2015 sciopero generale ANIEF del personale precario docente
Buona Scuola – Slitta ancora riforma in CdM? Per Anief è inaccettabile
#riformabuonascuola, si farà col disegno di legge: il grosso delle assunzioni slitta al 2016 (Tecnica della Scuola 10 marzo 2016)
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