Sale il numero degli alunni diversamente abili, ma non quello dei docenti di sostegno, nonostante le indicazioni normative: il monito è della deputata del Movimento 5 Stelle, Virginia Villani, che, a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico, denuncia l’incongruenza tra norma e realtà, puntando il dito sull’Ufficio Scolastico Regionale. Secondo la pentastellata, l’Usr non rispetta “le norme, né garantisce il diritto allo studio agli alunni diversamente abili”, così “per molte famiglie ritorna l’incubo delle sorprese che troveranno all’inizio delle lezioni e che si ripete ogni anno. Anche quest’anno si registrano decine e decine – se non centinaia – di alunni in più rispetto allo scorso anno, eppure sembra che nonostante questo non aumentino, corrispondentemente e proporzionalmente, i posti di sostegno”.
Marcello Pacifico (Anief): “La mancata assegnazione degli insegnanti di sostegno e delle ore settimanali stabilite e dettagliatamente motivate per ognuno attraverso le diagnosi funzionali è un malcostume che negli ultimi anni ha comportato un’impennata dei ricorsi in tribunale. Anche noi, come Anief, abbiamo riscontrato un aumento sensibile delle denunce, anche dalle famiglie, attraverso l’iniziativa “Sostegno, non un'ora di meno!” che promuove ricorsi motivati in tribunale. La domanda da porre alle istituzioni, alla politica, al Mef e al Miur, allora, è la seguente: conviene davvero allo Stato italiano opporsi all’assegnazione degli insegnanti di sostegno, considerando che nel 99 per cento delle impugnazioni i giudici danno ragione agli studenti con disabilità a cui si vuole negare il diritto allo studio? La risposta è ovvia, per tutti. Ma guarda caso non lo è proprio per chi dovrebbe tutelare gli alunni più deboli”.
Si fa sempre più sentire la mancata attenzione per il sostegno agli alunni con disabilità certificata. Le istituzioni scolastiche della provincia di Salerno – scrive Orizzonte Scuola - sembra che abbiano ricevuto dall’ufficio provinciale e regionale l’organico di sostegno in misura identica a quello dello scorso anno, nonostante le certificazioni previste dalla legge 104/92 siano aumentate e le diagnosi funzionali richiedano un maggior numero di ore di sostegno.
“La cosa che meraviglia – continua l’on. Villani - è che bisogna sempre fare i conti con le risorse di bilancio. Nonostante sulla materia sia intervenuta una sentenza della Corte Costituzionale (la n. 80/2010 depositata il 26/2/2010 e pubblicata nella G.U. del 3/3/2010 che ha dichiarato incostituzionali i commi 413 e 414 dell’art. 2 della legge finanziaria 2008 n. 244/07 che aveva fissato un numero massimo di insegnanti di sostegno). Tra l’altro è stato pubblicato nella G.U. del 28 agosto scorso, il D.Lgs 96 del 7/8/2019 che va a modificare il D.Lgs 66/2017 per la promozione dell’inclusione e che ha previsto la possibilità di riconfermare sulla stessa cattedra l’insegnante di sostegno con incarico a tempo determinato, in nome della continuità didattica, stante l’interesse dell’alunno e la richiesta della famiglia”.
Il problema sollevato dall’on. Virginia Villani è confutato dai numeri. E non riguarda solo la regione Campania. Basta dire che in Sicilia nell’ultimo quinquennio abbiamo assistito ad un incremento di 5 mila alunni disabili certificati. Scorrendo i vari rapporti Istat, l’incremento complessivo nazionale supera, costantemente, i 10 mila alunni l’anno e con quello corrente si è arrivati alla quota mai raggiunta di 300 mila allievi disabili ufficialmente iscritti nelle nostre scuole.
“Sul sostegno – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sembra che si agisca con l’obbligo dell’immobilismo. Oltre ai docenti e alle ore settimanali negate, basti pensare all’assurdità dell’assegnazione del 40 per cento dei posti in deroga, con supplenze decretate fino al 30 giugno, non utili per le immissioni in ruolo né per i trasferimenti, per via della Legge Carrozza 128/2013 che permette di far risparmiare soldi pubblici attraverso la mancata assegnazione dei mesi estivi, delle ricostruzioni di carriera e degli scatti stipendiali. A scapito della continuità didattica, che proprio nel sostegno si colloca su percentuali sempre più ridotte”.
Sempre sul mancato sostegno, Anief ricorda la pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione n. 25011 del 2014 che ha definitivamente chiarito come “il diritto all’istruzione è parte integrante del riconoscimento e della garanzia dei diritti dei disabili, per il conseguimento di quella pari dignità sociale che consente il pieno sviluppo e l’inclusione della persona umana con disabilità”, sottolineando che “il diritto all'istruzione dei disabili è oggetto di specifica tutela da parte sia dell'ordinamento internazionale che di quello europeo ed interno”. A livello di organici, poi, pesa molto anche la recente sentenza del Tar Sicilia 140/19, che impone di rivedere la consistenza dell’organico di sostegno dell’isola, e di conseguenza di tutte le altre regioni. Sulla base di questa chiara espressione del tribunale, ancora inapplicata, Anief ha presentato ricorso conto lo schema di decreto ministeriale sugli organici sul sostegno.
Con l’avvio del nuovo anno, Anief riattiva l’iniziativa gratuita ‘Sostegno, non un’ora in meno!’: il sindacato fornirà alle famiglie che, prenderanno contatto con i suoi referenti, le istanze di accesso agli atti da richiedere all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; dallo stesso indirizzo riceveranno, inoltre, tutte le istruzioni necessarie per presentare alla scuola le istanze.
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