Dopo che il 60% delle assunzioni in ruolo è andato deserto ad agosto. La supplentite dilaga, i precari abbondano ma non riescono ad essere assunti dallo Stato, per colpa del mancato reclutamento dalle graduatorie d’Istituto e dal loro utilizzo sempre più anacronistico e inadeguato, tanto che in alcune aree è più facile essere nominati tramite libere Mad fuori graduatoria
LA NOTIZIA
Il Governo sembra voler correre ai ripari con la proroga, per la seconda volta (la rivista Orizzonte Scuola ricorda che le graduatorie del 2016 erano state già prorogate di un anno con la legge n. 205/2017), della validità delle graduatorie di merito della procedura concorsuale del 2016 prevista dalla legge 107/2015 (Buona scuola), inserita nello Schema di Decreto Legge di prossima approvazione, come richiesto sempre da Anief, e la possibilità di essere assunti l’anno prossimo, a domanda, anche in una regione diversa dove le graduatorie di merito sono esaurite. Questa possibilità verrebbe estesa anche agli idonei delle Graduatorie di merito regionali ad esaurimento.
L’organizzazione delle supplenze dei docenti è così contorta che pur in presenza del record di posti vacanti non si riesce ad assumere i vincitori dei concorsi, i quali, per non perdere ogni diritto, sono costretti ad aggrapparsi alle proroghe e ad assunzioni fuori regione. Soltanto a Palermo, nella scuola del primo ciclo, ci sono ben “400 vincitori che attendono l’agognato posto fisso che, di questo passo, ammesso che le graduatorie non scadano prima, dovranno attendere una quindicina d’anni prima di essere soddisfatti tutti. Anche nella regione Campania c’è poco da ridere: sono oltre mille i vincitori di concorso rimasti al palo, mai assunti, e che ora senza proroga delle graduatorie rischiano di decadere. Infine, in 35 mila stanno aspettando di essere assunti ancora dalle GMRE e in futuro non avranno né gli uni né gli altri più la quota parte del 50% dei posti destinate alle ex graduatorie permanenti esaurite.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF, MARCELLO PACIFICO
Secondo Pacifico, “è una misura tampone necessaria ma non risolutiva, innanzitutto perché i vincitori hanno diritto a essere assunti dove hanno vinto il concorso e gli idonei che a domanda si trasferiscono in altra regione hanno diritto a rientrare con una mobilità straordinaria nel proprio territorio. Non è colpa loro se lo Stato prima bandisce concorsi su una previsione biennale di posti vacanti e disponibili salvo poi scoprire che non ci sono. Siamo pronti a chiedere emendamenti che coniughino il diritto alla famiglia con il diritto al lavoro. Ingiusto, infine, bloccare per cinque anni i neo-assunti, perché la continuità didattica si combatte eliminando la precarietà e le richieste di trasferimento con incentivi economici”.
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