Dopo la débacle delle politiche adottate per vincere la supplentite, che negli ultimi mesi ha portato al record di 205 mila contratti annuali e il raddoppio dei supplenti in due lustri, Anief propone un solo anno per abilitarsi all’insegnamento ed entrare nei ruoli nelle scuole dove si svolge il tirocinio per 10 mila accessi con cadenza regolare con un semestre aggiuntivo su posti di sostegno. L’occasione per introdurre il nuovo modello proposto è quella di agire nella prossima delega inserita nella legge di Bilancio.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato autonomo, "abbiamo estremo bisogno di snellire le procedure di accesso alla professione docente, invertendo i dati internazionali che vedono il nostro personale tra il più vecchio al mondo garantendo nel contempo la selezione, la qualità e l'assorbimento del precariato già esistente. Il ministero dell’Istruzione ci ascolti. Solo così si potrà sperare di sfilare all’Italia la ‘maglia’, oggi tenuta bene stretta, dei docenti più vecchi d’Europa, e del Paese dove la mancanza di valorizzazione degli insegnanti ha raggiunto livelli sempre più evidenti, partendo proprio dalla precarietà sine die. Anche per questo, Anief ha proclamato lo sciopero con manifestazione davanti a Montecitorio per il prossimo 12 novembre”.
Il reclutamento dei docenti va profondamento cambiato. Perché l’organizzazione portata avanti negli ultimi anni ha prodotto un numero inaudito di supplenze e di precari in attesa di essere assegnati sui posti vacanti. La situazione d’emergenza è chiara anche al dicastero di Viale Trastevere, dove però, a quasi un mese dall’intesa del 1° ottobre scorso, sulle “nuove abilitazioni, ordinarie e straordinarie”, scrive oggi Orizzonte Scuola, si registra “ancora il nulla di fatto” e un altro incontro saltato tra dirigenti dell’amministrazione e le maggiori organizzazioni sindacali.
Anief sostiene che è giunta l’ora di dare una svolta positiva al sistema, intervenendo direttamente sul sistema di formazione iniziale ed in particolare sul reclutamento degli insegnanti, accanto a una fase transitoria che stabilizza tutti i vincitori e idonei dei concorsi ordinari e straordinari, i precari delle GaE e delle graduatorie di istituto ed eviti i licenziamenti di chi ha superato l'anno di prova.
Forte dell'esperienza del 4/5 + 2 delle SSIS universitarie con la laurea vecchia ordinamento, del TFA relativo al 3 + 2 + 1 della fase transitoria delle nuove lauree magistrali, del fallito tentativo del 5 + 3 del FIT archiviato, il giovane sindacato chiede formalmente al Miur di avviare a un sistema di reclutamento che possa andare al di là dei concorsi ordinari e dello scorrimento delle graduatorie di merito ordinarie e straordinarie, ma anche delle GaE e delle nuove Gap (Graduatorie post GaE).
“Quello che proponiamo – spiega Marcello Pacifico, leader del sindacato autonomo – è un innovativo canale ordinario per almeno 10 mila posti da insegnante come, per i vecchi corsi abilitanti universitari, che immetta in ruolo i nuovi laureati subito dopo un anno. Per raggiungere l’obiettivo, basta far svolgere il tirocinio formativo nelle province dei posti vacanti e disponibili, considerando anche l'anno di prova superato all'atto dell’esito dell'esame finale”.
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