Migliorare il trattamento economico del personale pubblico allineando il salario minimo dei dipendenti al tasso annuo di inflazione reale, certificato dall’Istat e accertato dal Ministero dell’Economia: la richiesta è contenuta nel piano di modifica dell’Anief al Disegno di legge di Bilancio 2020 AS 1586, presentato alla V Commissione del Senato della Repubblica
Il sindacato autonomo, guidato da Marcello Pacifico, ritiene tale adeguamento fondamentale per recuperare la perdita d’acquisto che hanno subito i compensi annui dei lavoratori dello Stato, a partire da docenti e Ata della scuola, i cui stipendi rimangono sotto di 9 mila euro rispetto alla media dell’Unione Europea e con oltre mille euro di potere d’acquisto perso solo negli ultimi sette anni.
In particolare, spiega il sindacato autonomo nella motivazione dell’emendamento alla manovra di fine anno, il salario minimo diventa necessario anche per recuperare il “blocco contrattuale avvenuto tra il 2008 e il 2016 e la progressiva perdita d’acquisto dei salari dei dipendenti pubblici in contrasto con gli articoli 36 e 39 della Costituzione”: per tali motivi, l’associazione sindacale rappresentativa del comparto Scuola chiede “il riallineamento degli stipendi attraverso l’integrale recupero, in percentuale, del tasso di inflazione reale certificato dall’Istat, superiore al 14%”, specificando che “la norma non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica”.
DISEGNO DI LEGGE
Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022
AS 1586
Emendamento Anief all’articolo 13
13.2
Inserire il seguente comma:
“2. Il fondo di cui al comma precedente potrà essere incrementato negli anni successivi per garantire, nei rinnovi contrattuali per i dipendenti e dirigenti del pubblico impiego, l’allineamento del salario minimo al tasso annuo di inflazione reale, certificato dall’Istat e accertato dal Ministero dell’Economia e Finanze”.
Motivazione [Salario minimo garantito nei rinnovi contrattuali]: rispetto al blocco contrattuale avvenuto tra il 2008 e il 2016 e la progressiva perdita d’acquisto dei salari dei dipendenti pubblici in contrasto con gli articoli 36 e 39 della Costituzione si dispone il riallineamento degli stipendi attraverso l’integrale recupero, in percentuale, del tasso di inflazione reale certificato dall’Istat, superiore al 14%. La norma non comporta maggiori oneri per la finanza pubblica.
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