Trova il via libera della commissione parlamentare l’emendamento del M5S al decreto Milleproroghe con cui si intende porre un freno alle classi numerose: vengono stanziati 55 milioni di euro in tre anni per intervenire laddove il numero di iscritti sia superiore a 22 alunni, ridotti a 20 in presenza di studenti con grave disabilità certificata. Le prime ad essere interessate saranno le scuole secondarie di secondo grado, con le risorse che saranno ripartite su base regionale.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “finalmente si comincia a muovere qualcosa su un tema che ha visto l’attuale ministro Azzolina da parlamentare intervenire espressamente con una proposta di legge. In presenza di alunni con sostegno, la soglia massima di 20 alunni deve essere imprescindibile. Senza più deroghe. Il testo approvato, assieme alla scomparsa degli organici di fatto, alla costituzione del tempo pieno in tutte le province e alla valorizzazione del personale docente, attraverso stipendi finalmente adeguati al ruolo e l’adozione di carriere professionali sino ad oggi negate, oltre che quelle dell’azzeramento del precariato e della costituzione di un reclutamento finalmente equo, è uno dei passaggi centrali per il rilancio della nostra scuola pubblica. Dopo che nell’ultima Legge di Bilancio non è stato speso un euro per ridurre il numero di alunni per classe, si tratta di un apprezzabile segnale di inversione di tendenza”.
Meno alunni per classe: finalmente qualcosa si muove. Si tratta di una modifica al decreto Milleproroghe che – come spiega l’On. Casa (M5S) – prevede lo stanziamento di 6,3 milioni di euro nel 2020, 25,4 milioni nel 2021 e 23,9 milioni annui dal 2022, al fine di dotare le scuole secondarie di secondo grado di nuovi docenti. Le risorse saranno ripartite su base regionale, tenendo conto del numero di classi con un numero di iscritti superiore a 22 alunni, ridotti a 20 in presenza di studenti con grave disabilità certificata. Secondo la rivista Orizzonte Scuola, “c’è grande attesa per la circolare sugli organici 2020/21”, perché qualora l’emendamento completerà l’iter nel Milleproroghe “sarà quello il provvedimento ministeriale che potrebbe essere in grado di ridare fiato alla scuola italiana”.
GLI ELOGI DELLA MINISTRA
La ministra Lucia Azzolina ha scritto su facebook: “Le classi ‘pollaio’ sono una mia battaglia da sempre. Mi sono spesa su questo tema da parlamentare, da Sottosegretaria, voglio continuare da Ministra. Nel Milleproroghe un primo risultato: oltre 55 milioni di euro per aumentare l’organico e diminuire così il numero di alunni nelle classi a partire da quelle dove ci sono ragazzi con disabilità. Cominciamo dalla scuola secondaria di secondo grado. Una misura per l’inclusione, a favore della qualità della didattica e anche contro la dispersione. Un primo, ma importante, passo”.
LA SODDISFAZIONE DEL SINDACATO
Anief accoglie con soddisfazione la prima approvazione dell’emendamento 6.45 al decreto Milleproroghe, dove rimangono in ballo ancora alcune richieste formulate dall’Anief. L’emendamento figura, infatti, tra quelli indicati, seppure indirettamente, anche dall’Anief: il giovane sindacato da diversi anni chiede un ritorno ai parametri di creazione delle classi pre-riforma Gelmini e ad una maggiore attenzione ai diritti degli alunni portatori di disabilità, sempre più spesso costretti a ricorrere in tribunale per vedersi assegnate le ore e i docenti di sostegno. Solo pochi giorni fa, Anief ha denunciato che un altro anno è passato e nelle scuole italiane continuano ad essere presenti oltre 20 mila classi con più di 30 alunni, frutto dell’innalzamento dei parametri della formazioni delle classi imposti dall’art. 64 della Legge Gelmini 133/08: in media, significa che ogni istituto autonomo detiene tre classi con alto numeri di iscritti.
LA RICHIESTA DELL’ANIEF
Anief aveva presentato un emendamento analogo a quello del M5S, attraverso l’ultima legge di bilancio: nella richiesta si sosteneva che migliorare il rapporto alunni-docenti avrebbe avuto “ricadute positive sulla didattica e sull’apprendimento degli alunni” e consentito “di assicurare agli studenti ambienti idonei allo svolgimento delle attività, laboratori e aree comuni di condivisione”. Inoltre, “ridurre il numero massimo di alunni per classe garantisce sicurezza, igiene e vivibilità degli ambienti di apprendimento”, oltre che agevolare “la piena integrazione degli studenti disabili, spesso inseriti in classi composte da più di 20 allievi, in deroga a quanto previsto dall’attuale normativa”.
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