Giungono in sindacato numerose segnalazioni di riunioni d’urgenza dei Consigli d’istituto di molte scuole con all’ordine del giorno modifiche da apportare al calendario scolastico. Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): “Necessario garantire a docenti e, soprattutto, agli alunni e alle famiglie, la pausa prevista dai calendari regionali per il periodo pasquale. Pochi giorni di pausa nelle attività a distanza serviranno a tutti, docenti e studenti, a riprendere dopo con nuova energia e vigore”
Molti dirigenti pensano, infatti, che la sospensione delle attività didattiche in presenza, per l’emergenza sanitaria in atto, renda necessario adottare delibere che permettano alle attività svolte a distanza di proseguire anche durante il periodo di interruzione pasquale. In alcuni casi chiedendo ai docenti di proseguire anche nei giorni che sarebbero stati di pausa, in altri addirittura proponendo modifiche ai calendari scolastici.
Per Anief si tratta, in entrambi i casi, di un errore. “Innanzitutto – evidenzia Marco Giordano, membro della segreteria generale Anief – è sbagliato sotto il profilo procedurale e di competenza, visto che la redazione dei calendari scolastici è di pertinenza delle regioni (art. 138, comma 1 lettera d D.lgs 31 marzo 1998 n. 112), mentre alle scuole compete, nella loro autonomia, solo la possibilità di adattarlo alle specifiche esigenze del PTOF. Tuttavia, tali adattamenti devono comunque essere stabiliti nel rispetto di quanto indicato all’art. 74, comma 3 del D.lgs. n. 297/1994, ovvero ai fini dello svolgimento di almeno 200 giorni di lezioni e tenendo conto di eventi non previsti che comportino la sospensione del servizio scolastico, che, se dovuti a causa di forza maggiore, non danno però luogo ad alcun recupero. Se consideriamo che, nel caso presente, ci troviamo esattamente innanzi a una situazione di forza maggiore, che esclude le esigenze di recupero, comprendiamo che gli adattamenti di cui parliamo non sono assolutamente necessari. Va, inoltre, evidenziato – conclude Giordano – che qualsiasi modifica al calendario debba prima passare dal collegio docenti, tenuto a esprimersi in merito, e solo successivamente in Consiglio di istituto”.
Ma il vero errore, per ANIEF, è sotto il profilo dell’opportunità: privare docenti e studenti dello stacco pasquale dalle attività di didattica a distanza, in una situazione di grande stress emotivo come quella attuale, rischia di essere controproducente. Da una parte, infatti, abbiamo docenti che lavorano con grande impegno e sacrificio utilizzando piattaforme spesso nuove e con strumenti (pc, connessioni) non sempre adeguate. Per non considerare le difficoltà familiari dovute a strumentazione e spazi di lavoro condivisi. Dall’altra troviamo gli studenti e le loro famiglie, anche loro molto spesso con problemi di qualità e quantità di connessioni, oltre che di condivisione tra più membri della famiglia dei dispositivi. Tutte situazioni in cui garantire qualche giorno di pausa appare non solo opportuno, ma addirittura necessario.
Infine, amara ciliegina sulla torta, è arrivata anche la bozza del nuovo decreto scuola che, incredibilmente, mentre ha ribadito la necessità della didattica a distanza ha però aperto all’ipotesi di recuperi degli apprendimenti, ridimensionando l’efficacia della DaD e mettendo così una pietra tombale sugli sforzi che docenti, alunni e famiglie stanno profondendo per mandare avanti le attività. Una contraddizione in termini sorprendente quanto inaccettabile, che chiediamo con forza sia immediatamente espunta dal testo.
“Anche se le attività didattiche in presenza sono sospese – afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è necessario garantire a docenti e, soprattutto, agli alunni e alle famiglie, la pausa prevista dai calendari regionali per il periodo pasquale. Lavorare e studiare da casa, in un momento come questo, non è né piacevole né più semplice per nessuno. Pochi giorni di pausa nelle attività a distanza serviranno a tutti, docenti e studenti, a riprendere dopo con nuova energia e vigore”.
ANIEF, quindi, invita tutti i dirigenti scolastici a non modificare il calendario delle attività didattiche né a imporre a docenti e studenti di proseguire con la DaD nei giorni di pausa per il periodo pasquale, auspicando sul punto anche un intervento chiarificatore del Ministero dell’istruzione.
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