Marcello Pacifico (Anief): Se la stortura non verrà sanata siamo pronti a ricorrere in tribunale; già in passato il giovane sindacato ha ottenuto dei successi dei lavoratori precari da troppi anni sfruttati dal Ministero dell'Istruzione
Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) si è espresso sullo schema di decreto relativo alla "Procedura straordinaria per esami finalizzata all'accesso ai percorsi di abilitazione all'insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado su posto comune", evidenziando che vi sono forti limiti e criticità, nonché difficoltà inerenti alla realizzazione di tale procedura e reputa essenziale che sia consentito alle scuole di iniziare l’anno scolastico, a pieno regime, fin dal primo settembre 2020, potendo contare immediatamente su un organico completo e su un corpo docente stabile.
Ne deriva che le procedure concorsuali, di cui alla legge 159/2019, pensate per tempi ordinari, necessitino di essere modificate, non solo in ragione delle criticità già prima evidenziate ma, anche, perché non sarebbe possibile completarle in tempo utile per la ripresa dell'anno scolastico.
Gli IRC propongono che anche a loro venga concessa l’immissione in ruolo telematica, semplificata e a costo zero, ossia per 'titoli e servizio' e riservata a chi negli ultimi 8 anni ha svolto almeno 36 mesi di servizio, assegnando ai vincitori dell'unico concorso espletato nel 2004 e ai partecipanti un punteggio che tenga conto, oltre che dei titoli posseduti, di tutti gli anni di servizio. La graduatoria che si verrà a costituire sarà a esaurimento e da essa si attingerà per permettere la stabilizzazione, con contratto a T.I., degli insegnanti di religione precari, per la maggior parte già 'stabilizzati'.
“Se la stortura non verrà sanata siamo pronti a ricorrere in tribunale”, tuona Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief; infatti, “già in passato, il giovane sindacato ha ottenuto dei successi dei lavoratori precari da troppi anni sfruttati dal Ministero dell'Istruzione e ribadiamo il nostro impegno anche su tutti i tavoli di confronto e contrattazione per far sì che finalmente i docenti di Religione Cattolica, come i tanti lavoratori precari, docenti e Ata, che da anni sono impegnati con professionalità a dare piena attuazione al diritto all'Istruzione dei nostri figli, ottengano la giusta e immediata stabilizzazione e il giusto corrispettivo economico, anche per il servizio svolto durante il precariato. Non ci sono e non ci possono essere lavoratori di serie B nel sistema nazionale di istruzione ed è giunto il momento che questo sia messo nero su bianco nel contratto e nella normativa interna nel pieno rispetto della normativa e della giurisprudenza comunitaria”.
PER APPROFONDIMENTI:
La didattica a distanza allarga il divario digitale: 1 alunno su 3 ha problemi ad accedere
CORONAVIRUS – Didattica a distanza, docenti encomiabili: non ingabbiamoli con la burocrazia
CORONAVIRUS – Molti alunni, genitori e docenti sotto stress: serve un supporto psicologico
Insegnanti di religione cattolica, l’assunzione non può più attendere